Nella sala di palazzo Criscuolo, alla presenza di numerosi tecnici, si è tenuto il secondo seminario che ha fatto il punto su temi che stanno a cuore a tanti ma che non hanno mai trovato soluzione da decenni: il fiume col suo inquinamento che sversa a mare e la città prima di un’adeguata infrastruttura per lo sviluppo turistico, ricettivo e portuale.
È l’assessore Bisogno che apre i lavori affrontando i temi che hanno visto impegnato l’amministrazione negli ultimi tempi: “possiamo suddividere il nostro lavoro –dice- e quello del mio assessorato in tre parti: il concorso di idee per Torre, il recupero del quadrilatero carceri e la trasformazione di Rovigliano”. “Abbiamo suddiviso la città –continua Bisogno- in tre macro aree ad ognuna delle quali è stata data un programma da realizzare. Ci siamo accordati con i residenti del quadrilatero carceri per un recupero imponente di un pezzo della città schematizzato da un eidotipo del quartiere che verrà. Stiamo lavorando per nuovi progetti per Rovigliano dato che la cantieristica non ha mai decollato”. All’assessore all’urbanistica fa eco il suo collega l’assessore Colletto che approfondisce i lavori fatti, in cantiere ed in programma. “Nonostante la penuria di fondi –ribadisce Colletto- stiamo continuando nella realizzazione del Contratto di quartiere 1, seppur con le dovute modifiche rispetto all’originale. Aspettiamo poi di mettere in cantiere il Contratto di quartiere 2”.
Nella lunga lista di interventi si è ripetuto più volte la penuria di infrastrutture in città che proibiscono un pieno sviluppo soprattutto del sistema portuale che è tagliato dal resto della città dal trincerone ferroviario. La bretella di collegamento del porto, il piano spiaggi, il Santa Lucia e la vasca d’alaggio sono i lavori di cui si sta occupando in questo periodo l’assessore Raiola.
Il passaggio ai diversi temi è automatico, sono legati indissolubilmente l’un l’altro. Così dal problema fognario esposto dall’ing. Pollio si collega il prof Cannata che per anni ha lavorato alla bonifica del fiume Sarno. “L’ultimo progetto –sostiene il professore- quello della doppia foce è l’unico plausibile al momento. Il problema dell’inquinamento però non è solo un problema fognario ma anche di educazione della popolazione. Non posso dimenticare quando, anni fa, -conclude- fui svegliato di notte durante una piena del fiume e notammo che sull’acqua c’era quasi un metro di schiuma che scendeva da Solofra”.
Caputi, professore all’urbanistica della Federico II, illustra il terzo tema della giornata. “Il punto importante –secondo il prof- è integrare il porto alla città dato che la ferrovia forma una barriera tra le due. Per bloccare il degrado non serve solo una manutenzione ma occorre accelerare i tempi della riconversione in modo che i privati vi possano investire e aiutare l’amministrazione nel mantenimento degli spazi pubblici”.
Il sindaco Starita conclude l’appuntamento ricordando come in questi giorni è stata riapprovata e rafforzata la Zona Franco Urbana che può rappresentare un volano di sviluppo.

Raffaele Perrotta