Confermate le misure cautelari ai danni degli ultimi due indagati nell’operazione antidroga denominata “Fort Apache”. La decisione del tribunale del Riesame di Napoli arriva ai danni di Raffaele Sperandeo e Pasquale Aiello coinvolti nel blitz messo a segno dalla polizia di stato oplontina. Sperandeo resterà agli arresti domiciliari mentre Aiello rimarrà in carcere. Questa la scelta della dodicesima sezione del tribunale partenopeo che non ha voluto concedere una revisione delle misure cautelari applicate dal gip Russo del tribunale di Torre Annunziata. Il tribunale delle Libertà ha ritenuto abbastanza gravi gli indizi raccolti dagli investigatori ai danni dei due giovani e ha scelto di non attenuare la misura come richiesto dal legale dei due, Giovanni Tortora. Indizi raccolti grazie alle telecamere installate dagli uomini del commissariato di corso Umberto I proprio a ridosso del Quadrilatero delle Carceri, luogo di una delle più prolifiche piazze di spaccio di Torre Annunziata. a pochi passi da Palazzo Fienga, la piazza di spaccio esistente in via Bertone era gestita da una serie di giovani pusher e vedette che riuscivano a “produrre” un guadagno giornaliero di cinquanta mila euro. Grazie alle immagini registrate dalle camere nascoste, gli agenti oplontini sono riusciti ad eseguire ventotto ordinanze di custodia cautelare ai danni di baby spacciatori e vedette. A firmare le richieste della procura oplontina fu il Gip Russo del locale tribunale sgominando una vera e propria organizzazione basata sulla compiacenza anche di alcuni commercianti del luogo ritratti nelle registrazioni mentre provvedevano a foraggiare i ragazzi del supermarket della droga durante i loro lunghi turni di “lavoro”.
Vincenzo Sbrizzi