Fortapàsc: accuse a Starita ed Elefante
03-04-2009 - Archivio Storico de Lo Strillone
Abbiamo ricevuto su "lo Strillone dei cittadini" l´invito a seguire un link che ci ha condotti ad un articolo pubblicato sul sito dell´associazione culturale Pompeilab. Pur non condividendo alcuni giudizi espressi dall´autore, lo proponiamo ai nostri lettori nella convinzione che il dibattito sull´argomento possa sicuramente mantenere viva l´attenzione e la partecipazione.
Fortapàsc 25 anni dopo
Fortapasc, racconta la storia di Giancarlo Siani, o meglio degli ultimi mesi della sua vita, ucciso nel 1985 a soli 26 anni. Giancarlo lavorava per Il Mattino ed è stato l´unico giornalista ucciso dalla camorra. Lultimo lavoro di Marco Risi potrebbe evocare nella mente delle persone un ritorno allo scenario del lontano western con soldatini e cavalli in miniatura, ed in effetti il contenuto del film e la realtà dei fatti accaduti a Torre Annunziata in quel periodo preciso descrivono appieno, come lo stesso regista ha definito, il senso dellassedio alla città da parte della malavita. Il 27 Marzo al Politeama è stato proiettato il film Fortapasc e al suo termine, in un dibattito moderato dallottimo giornalista e scrittore Ermanno Corsi, erano presenti il regista, il suo attore protagonista Libero De Rienzo,e altri personaggi che non definirei propriamente stimati . In particolare la presenza dellattore può essere tranquillamente definita inutile,in quanto il suo non commentare,ha costituito una mossa esclusivamente pubblicitaria e commerciale. L unico intervento degno di particolare attenzione è stato quello del magistrato della direzione distrettuale Antimafia Armando DAlterio, ex pubblico ministero che nel 1993 riaprì il caso Siani, ottenendo la condanna definitiva dei responsabili dell´omicidio del giornalista. DAlterio ha sottolineato come le notizie riportate da Siani avessero trovato corrispondenza e soprattutto conferma allinterno dei vari processi e come limportanza degli interventi normativi dei quali Falcone fu promotore, abbiano avuto una importanza fondamentale ai fini delle ricerca dei veri responsabili. Come dulcis in fundo ecco gli interventi dellassessore alla Cultura Maria Elefante e del Sindaco Giosuè Starita. Politici che non hanno smentito la loro banale attitudine politica, come in ogni discorso pre - elettorale che si rispetti, i due hanno parlato di tutto tranne che dei reali problemi,che ormai come una costanza matematica, opprimono il nostro territorio. Lassessore si è limitato ad elencare solo in modo molto vago alcune attività culturali promosse a Torre Annunziata, perdendo tempo ad impaperarsi, termine che lei stessa ha utilizzato, sulla questione termovalorizzatore. In compenso la signora Elefante è riuscita ottimamente a vendere il suo libro, omaggiando di questo, lo stesso regista e protagonista, facendolo passare come un dono rappresentativo di noi olpontini. Il primo cittadino invece ha concluso il dibattito soffermandosi sulla necessità di creare una sorta di sinergia tra giovani, forze dellordine e istituzioni affinché possa davvero verificarsi un cambiamento politico sociale radicale. Cosa dire? Niente! Inviterei tutti,dai politici ai semplici cronisti a farsi una passeggiata nelle zone off limits di Torre Annunziata; quelle zone che spesso sentiamo solo celebrare e ricordare come zone che un tempo erano state mete turistiche e fonti lavorative di quasi tutta la regione campana,e che ora rappresentano lo scuorno di tutti noi cittadini. Un modo molto diretto ed efficace per far assaggiare e respirare un degrado sociale e civico ormai ben radicato e soprattutto far comprendere ai nostri governanti, che quelle istituzioni e quelle forze dellordine, che quasi sempre vengono fortemente elogiate, sono del tutto assenti.
Grazie Giancarlo
Francesco Gammone
Fortapàsc 25 anni dopo
Fortapasc, racconta la storia di Giancarlo Siani, o meglio degli ultimi mesi della sua vita, ucciso nel 1985 a soli 26 anni. Giancarlo lavorava per Il Mattino ed è stato l´unico giornalista ucciso dalla camorra. Lultimo lavoro di Marco Risi potrebbe evocare nella mente delle persone un ritorno allo scenario del lontano western con soldatini e cavalli in miniatura, ed in effetti il contenuto del film e la realtà dei fatti accaduti a Torre Annunziata in quel periodo preciso descrivono appieno, come lo stesso regista ha definito, il senso dellassedio alla città da parte della malavita. Il 27 Marzo al Politeama è stato proiettato il film Fortapasc e al suo termine, in un dibattito moderato dallottimo giornalista e scrittore Ermanno Corsi, erano presenti il regista, il suo attore protagonista Libero De Rienzo,e altri personaggi che non definirei propriamente stimati . In particolare la presenza dellattore può essere tranquillamente definita inutile,in quanto il suo non commentare,ha costituito una mossa esclusivamente pubblicitaria e commerciale. L unico intervento degno di particolare attenzione è stato quello del magistrato della direzione distrettuale Antimafia Armando DAlterio, ex pubblico ministero che nel 1993 riaprì il caso Siani, ottenendo la condanna definitiva dei responsabili dell´omicidio del giornalista. DAlterio ha sottolineato come le notizie riportate da Siani avessero trovato corrispondenza e soprattutto conferma allinterno dei vari processi e come limportanza degli interventi normativi dei quali Falcone fu promotore, abbiano avuto una importanza fondamentale ai fini delle ricerca dei veri responsabili. Come dulcis in fundo ecco gli interventi dellassessore alla Cultura Maria Elefante e del Sindaco Giosuè Starita. Politici che non hanno smentito la loro banale attitudine politica, come in ogni discorso pre - elettorale che si rispetti, i due hanno parlato di tutto tranne che dei reali problemi,che ormai come una costanza matematica, opprimono il nostro territorio. Lassessore si è limitato ad elencare solo in modo molto vago alcune attività culturali promosse a Torre Annunziata, perdendo tempo ad impaperarsi, termine che lei stessa ha utilizzato, sulla questione termovalorizzatore. In compenso la signora Elefante è riuscita ottimamente a vendere il suo libro, omaggiando di questo, lo stesso regista e protagonista, facendolo passare come un dono rappresentativo di noi olpontini. Il primo cittadino invece ha concluso il dibattito soffermandosi sulla necessità di creare una sorta di sinergia tra giovani, forze dellordine e istituzioni affinché possa davvero verificarsi un cambiamento politico sociale radicale. Cosa dire? Niente! Inviterei tutti,dai politici ai semplici cronisti a farsi una passeggiata nelle zone off limits di Torre Annunziata; quelle zone che spesso sentiamo solo celebrare e ricordare come zone che un tempo erano state mete turistiche e fonti lavorative di quasi tutta la regione campana,e che ora rappresentano lo scuorno di tutti noi cittadini. Un modo molto diretto ed efficace per far assaggiare e respirare un degrado sociale e civico ormai ben radicato e soprattutto far comprendere ai nostri governanti, che quelle istituzioni e quelle forze dellordine, che quasi sempre vengono fortemente elogiate, sono del tutto assenti.
Grazie Giancarlo
Francesco Gammone