Una “riunione” di musicisti di indiscusso talento si sono esibiti domenica 23 gennaio presso il Nonsolocaffè durante un appuntamento a palco libero fortemente voluto e organizzato dal batterista Giovanni Volpe; uno dei migliori musicisti emergenti italiani residente a Pompei nella “linea di confine” con Torre Annunziata. Un evento che ha visto improvvisare sul palco talentuosi artisti provenienti da differenti background musicali in una miscela di suoni che hanno svariato dal rock, al blues, al fusion e alla samba.
Pasquale Panico, Rosario Balzano, Gaetano Palumbo, i Batacoto, Ciro Troise e Maurizio D´Antonio sono alcuni nomi degli amici di Giovanni che si sono esibiti in questa “reunion” che potrebbe essere rinominata “Volpe & Friends”. Dalle esperienze di palchi importanti come quello del teatro Ariston, dove si è esibito durante il festival di Sanremo 2007 con Daniele Silvestri, al bar della piccola provincia; è questo lo spirito che caratterizza questo batterista sempre pronto a mettersi in gioco, che decidiamo di intervistare, stanco ma visibilmente soddisfatto, a fine serata.
Ciao Giovanni parliamo un po´ di te, da quanti anni suoni la batteria? Come hai scoperto la passione per questo strumento?
"Sono 15 anni che suono anche se per i primi 5 lo facevo per hobbie.
E´ dal 1999/2000 che ho iniziato a concepire lo strumento in un modo diverso. La passione per questo strumento è nata da quando ascoltavo i brani dei Queen e dei Dire Straits: ero piccolo e quando chiesi di suonare la batteria in un primo momento i miei genitori non gradirono questa scelta ho dovuto lottare un bel pò e per diversi anni".
Ricordi qualcosa dei tuoi primi passi nel mondo della batteria?
"Ricordo che all´inizio la musica per me era vista in un modo un pò schematico. A dir la verità ho imparato presto a contare i tempi, anche quelli un pò più difficili ma ovviamente poi ho capito che non il punto non era solo quello".
Quando hai capito che la tua passione poteva diventare una professione?
"Non è stata una mia scelta decidere di fare la professione: è accaduto tutto in modo naturale. Nel frattempo che suonavo ho comunque continuato a studiare ( mi sono laureato in Economia aziendale tra l´altro). Dopo anni ho ripreso a studiare lo strumento da un maestro perchè sentivo l´esigenza di dover scoprire ancora tante cose che non conoscevo e c´è ancora tanto altro ancora da imparare".
Guardando al passato, quali sono i tuoi modelli di ispirazione?
"I batteristi che mi hanno ispirato sono stati diversi a seconda dei generi che ho ascoltato. All´inizio per esempio che ero un rockettaro ho preso un pò dai vari batteristi delle band storiche (Roger Taylor, Nick Mason...) di quelle più moderne (Dave Grohl, Mike Portnoy, Gavin Harrison...) ma ho capito che per andare fino in fondo bisogna fare riferimento ai capiscuola, ossia coloro che hanno creato o modificato profondamente un genere musicale. Per il rock uno di questi è sicuramente John Bonham. Per quanto riguarda l´evoluzione dei miei gusti musicali ovviamente tra i capiscuola posso considerare innanzitutto Steve Gadd e a seguire Dave Weckl, Peter Erskine, Airto Moreira per la musica brasiliana, Alec Acuna e Horacio el Negro per la musica latina. Sono sicuro però che più andrò avanti più i miei riferimenti torneranno indietro nel tempo riscoprendo batteristi che hanno creato la storia della batteria: Buddy Rich, Louis Bellson, Gene Krupa, Elvin Jones etc".
E oggi? C’è qualche tuo collega che apprezzi in particolar modo?
"Certo! Il panorama vesuviano è pieno di musicisti di un certo livello e tra i batteristi c´è un nutrito numero di colleghi e amici molto validi; ovviamente parlo di quelli della mia generazione. Posso citare sicuramente Marco Sorrentino, Fiorenzo di Palma, Ugo Rodolico, i fratelli Vanacore, Antonio Montuori, Francesco di Lauro e Nunzio Toscano come percussionisti, ma ce ne sono tanti altri ancora e altri che non conosco che meritano comunque un certo interesse. Inoltre devo ricordare che i migliori batteristi d´Italia sono originari di Napoli e dintorni".
A questo punto avrei ancora tantissime domande da porre, ma si è fatto tardi e decidiamo di continuare al prossimo appuntamento della “Free Fox Jam Session” che si terrà a Febbraio.
Fabio Ciaravola





Il GIORNO DELLA MEMORIA,
celebrato oggi 27 gennaio 2011, vivrà anche in rete attraverso una programmazione speciale che ricostruirà una vicenda che ha turbato l´Italia degli anni ´70: la fuga del nazista Herbert Kappler dall’Ospedale militare Celio di Roma. Una fuga rimasta oscura nelle modalità e soprattutto nelle complicità che l’hanno favorita.
ALLE ORE 10.30 su lO STRILLONE.TV
sarà trasmesso il servizio-intervista “Herbert Kappler: una fuga di Stato” a RETE UNIFICATA NAZIONALE”