In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio si è tenuta ieri GiraOplonti Mare, bellissima iniziativa svoltasi con un tour nelle acque di Torre Annunziata. L’evento, organizzato dal gruppo di GiraOplonti con l’ausilio degli esperti di Scuolamare e patrocinato dalla Città di Torre Annunziata, ha coinvolto cittadini torresi e un nutrito gruppo di turisti provenienti da paesi a nord di Napoli, Cava, Nocera e Pompei, all’insegna di un percorso che mira a rivalutare il territorio oplontino ed il suo turismo. E, infatti, positiva è stata la risposta del pubblico (80 persone) al giro turistico iniziato dal porto di Torre Annunziata.
La prima tappa toccata è stato il campo mitilicoltura cittadino, anche detto “giardino d’e’ cozzeche’”. Davanti ai 500.000 mq di mitili e attraverso le spiegazioni di Aldo Persico, responsabile dell’Ufficio del Demanio Marittimo del Comune di Torre Annunziata, i presenti hanno potuto assistere al lavoro dei pescatori della Coop. “S.Francesco”, una delle aziende impegnate nella principale attività produttiva della marina cittadina. Interessanti le spiegazioni sulle reti utilizzate nella crescita del frutto di mare, diverse in base alla fase vitale della cozza e divertenti le lezioni di scuola nautica, che hanno reso un’informazione sulla materia variegata e dinamica.
La motonave Nadir ha virato poi verso Capo Oncino, il cui nome è dovuto alla pesca storica degli “Ancini” i comuni ricci di mare. Qui la voce al megafono di Vincenzo Marasco , del Centro Studi D’Alagno e di Fabio Fiorenza, dell’Archeoclub hanno descritto questa parte del Golfo di Napoli , definita “un libro di geologia” che vanta 3000 anni di depositi vulcanici, e raccontata la storia delle bellissime ville vesuviane che danno direttamente sul mare. Agli occhi dei turisti sono apparsi immagini di una costa per molti versi dimenticata, come i ruderi di antiche costruzioni: la Torretta di Avvistamento di Guardia ,un vero fortino francese del XIV sec.,e la Torre “Scassata”, che incorniciano strutture moderne, ossia Villa Balke , Villa Tiberiade e Villa Inglese.
Gli allegri e attenti passeggeri si sono poi diretti verso lo scoglio di Rovigliano, un monumento marino che ha avuto origine da un prolungamento in calcare dei Monti Lattari. Qui è ancora visibile la fortezza di origine medievale, oramai abbandonata e tracce di costruzioni, un opus reticolatum, di epoca romana.
“Le feritoie della parte centrale della torre servivano per i cannoni” ha spiegato la Dott.Rosa, presente a bordo , ” Cannoni usati contro la pirateria, realtà particolarmente significativa e minacciosa per le città di costa di quell’epoca “.
Qui, è stata anche fornita la documentata testimonianza di un’antica esistenza di una “tonnara” per la pesca ai tonni. La tonnara era un sistema di reti gigantesco e complesso, certamente la più grande trappola per pesci importata dai paesi arabi intorno agli anni 1000. La tecnica di pesca utilizzata all’epoca con questo strumento è stata sottolineata dalle spiegazioni di Filippo Germano, organizzatore del laboratorio didattico di educazione ambientale “Scuolamare”.
Il battello si è poi fermato davanti alla foce del fiume Sarno, triste realtà ambientale delle nostre zone, e ha fatto ritorno al Molo Levante di Torre Annunziata.“A Torre avete ricchezze che altrove non possono nemmeno sognare “ha detto un signore di Napoli, al termine del percorso ” vi auguriamo di riuscire a valorizzarle sempre di più”.
L’itinerario è poi continuato con la visita guidata alla Basilica della Madonna della Neve e alla Terra Santa , al Fortellazzo di Niccolo D’Alagno concludendosi nel pomeriggio con la visita agli Scavi di Oplonti.
Valentina Coppola e Simona Trillocco