La III Sezione della Corte di Giustizia Federale, nell´adunanza di oggi, ha parzialmente accolto il ricorso d´urgenza inoltrato dalla società oplontina avverso la sanzione, inizialmente comminata dal giudice sportivo, in seguito alle intemperanze perpetrate da alcuni tifosi bianco scudati nel corso ed al termine dell´ultima gara disputata a Torrecuso.

La mano pesante del dott. Riccio, corroborata da un impianto probatorio a dir poco schiacciante, aveva così disposto, nella giornata di ieri, la chiusura del "Giraud" per un turno, in aggiunta a 2000 euro di ammenda alla società torrese; il verdetto odierno, soprendentemente, ha ribaltato la situazione, disponendo la riapertura dello stadio ed al contempo compensando, però, la mitigazione di "pena", con mille euro di multa aggiuntivi comminati alla società torrese.

Grande la soddisfazione dell´avv. Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, che ha curato personalmente gli interessi legali della società di Piazzale Gargiulo. Nelle prime parole, espresse dal legale partenopeo, l´accento è posto su due particolari difficoltà (la tempistica ristretta ed il quadro probatorio gravoso) incontrate nella redazione dell´atto difensivo: "Sono stato allertato solo nella giornata di ieri - ha precisato Chiacchio - esattamente alle 20:30. Capirete che, con la discussione programmata in tarda mattinata, per il sottoscritto è stata una vera lotta contro il tempo. Tuttavia, grazie anche alla collaborazione del mio collega di studio, è andata bene".

Quale la strategia vincente adottata per far sì che il "Giraud" venisse riaperto al pubblico? "Ho puntato tutto su alcuni precedenti sanciti dall´alta giurisprudenza della Corte di Giustizia Federale - ha proseguito l´avvocato - . In pratica, ho incentrato il ricorso sulla notevole attenuante derivante dalla circostanza che la gara incriminata è stata disputata fuori casa. Ergo, l´intera organizzazione dell´evento sportivo è del tutto rimessa alla società ospitante".

Salvatore Piro