Facciamo chiarezza sul caso GLADIATOR - PROCIDA, una gara che ormai si sta disputando nelle stanze del comitato campano piuttosto che sul campo da gioco come a tutti noi sportivi piace vedere. Questa questione è diventata quasi una barzelletta visto che la partita è arrivata già al terzo rinvio per motivi extracalcistici. Ricostruiamo il fatto mettendo in chiaro le situazioni che in quel “maledetto” 22 Febbraio portarono al rinvio della gara ed esponendo le ragioni di una società, come l’Isola di Procida, che fa tanti sacrifici per portare avanti una piccola squadra nel grande calcio campano nonostante tutte le difficoltà che l’essere isolati in mezzo al mare comporta. In questi giorni è stata ascoltata quasi sempre una sola campana lasciando da parte la “par condicio” e facendo prevalere il blasone e la forza di una delle due società.

Ma veniamo al dunque! Mercoledì 22 Febbraio l’Isola di Procida aveva preparato come sempre la trasferta fin nel minimo dettaglio. Il programma prevedeva la partenza alle ore 11.30 con il traghetto “Don Peppino” della Gestur, direzione Pozzuoli, e il raggiungimento del “Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere con pullman. Però, per cause di forza maggiori, ovvero a causa delle condizioni meteo marine avverse né il traghetto “Don Peppino” né gli altri mezzi previsti da Procida a Pozzuoli/Napoli hanno effettuato la corsa. Gli isolani, nonostante fossero stati preventivamente avvisati, hanno comunque atteso, ma invano, fino all’ultimo traghetto per arrivare in tempo utile allo stadio del Gladiator restando però fermi sul porto di Procida per più di due ore. Il DG procidano Matteo Lubrano Lavadera ha anche allertato il servizio A.I.A. per comunicare l’assenza della formazione isolana al “Picirillo”. Inoltre sono state sbrigate tutte le pratiche di rito con la compilazione di un attestato da parte della Capitaneria di Porto di Procida che testimoniava l’impossibilità per gli isolani di raggiungere la terraferma. Routine che la società biancorossa è abituata a seguire almeno una volta all’anno da quando esiste il calcio sull’isola e che ogni volta porta a fraintendimenti di questa portata.

Veniamo ora alle ragioni che hanno portato il Procida a non essere presente quel 22 Febbraio al “Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere.

PUNTO 1 : il Gladiator si appella nel suo reclamo ad una corsa fatta dall’aliscafo della SNAV alle ore 10.20 (corsa che tra l’altro neanche esiste in quanto l’aliscafo della SNAV da Procida a Napoli parte alle ore 10.10 e non 10.20 come detto nel ricorso dei casertani). Gli abitanti dell’isola o comunque chi è abituato a frequentare Procida ed Ischia sa benissimo che i primi mezzi a fermarsi in caso di mal tempo sono proprio gli aliscafi. Quindi la regolare corsa dell’aliscafo della SNAV presupponeva il regolare svolgimento quanto meno di tutti gli altri traghetti, cosa che però non è avvenuta. Inoltre gli isolani erano stati avvisati già anticipatamente che tutte le corse sarebbero state sospese e quindi questo aliscafo ha fatto la corsa in modo comunque “azzardato” per i motivi precisati sopra. Il regolamento della Federazione non è poi chiarissimo in merito lasciando adito a disguidi del genere ma dice che comunque la società è tenuta a partire con i traghetti che permettono di arrivare in tempo utile al campo. Il traghetto “Don Peppino” delle 11.30, cosi come gli altri mezzi, lo avrebbero permesso abbondantemente quindi non c’è motivo per cui il Procida avrebbe dovuto prendere l’aliscafo delle 10.10 non potendo prevedere la partenza di questo mezzo alla luce della sospensione di TUTTE le altre corse.

PUNTO 2 : la partita era in programma di Mercoledì che come tutti ben sanno è un giorno lavorativo. E’ vero che in questo campionato di Eccellenza girano tanti soldi ed interessi ma non bisogna dimenticarsi che si è sempre nell’ambito del DILETTANTISMO. La regola degli Under impone a tutte le squadre di avere in campo giocatori classe ’92, ’93. ’94, pertanto ancora in età scolastica e con “l’hobby” di giocare a calcio. La società aveva predisposto la trasferta in modo da permettere a questi ragazzi di andare a scuola con regolare permesso di uscita anticipata in modo da partire alle ore 11.30 come già detto. Un cambio così repentino di programma sarebbe stato quindi impossibile per la società biancorossa.

PUNTO 3 : il Gladiator nel comunicato si appella ad un anticipo della partenza con pranzo al ristorante. Premesso nel punto precedente che di Mercoledì (giorno lavorativo) un così repentino cambio di programma sarebbe stato tutt’altro che facile, se proprio vogliamo dirla tutta, nessuno può imporre alle squadre di andare in ritiro o mangiare al ristorante. Come già detto siamo sempre nell’ambito del DILETTANTISMO e certe cose andrebbero comunque fatte in caso di stretta necessità.

PUNTO 4 : mettiamo caso che il Procida fosse andata in ritiro a Caserta il giorno precedente. La squadra isolana si sarebbe svegliata già sulla terraferma, avrebbe fatto colazione e avrebbe pranzato in un bel ristorante. Alle ore 13 poi il Procida si sarebbe diretta al campo ma nel tragitto il pullman rompe i freni o ha un guasto di qualsiasi genere impedendo agli isolani di raggiungere il campo di Santa Maria Capua Vetere nonostante il ritiro, l’arbitro avrebbe comunque fatto il riconoscimento ed avrebbe mandato tutti a casa alle ore 15.45. In questo caso, però, non ci sarebbe stata alcuna discussione : partita rinviata a data da destinarsi per cause di forza maggiore! A questo punto però non trovo differenza tra il pullman che rompe i freni ed il traghetto che non parte a causa del maltempo. L’unica differenza forse è che molti della terraferma (non per loro colpa, che sia chiaro, ma per mancanza di abitudine) non comprendono le ragioni e le difficoltà che lo stare sull’isola comporta quotidianamente.

PUNTO 5 (l’ultimo ma il più importante) : per quale motivo il Procida non avrebbe dovuto e voluto andare a Santa Maria Capua Vetere? Tutti ben sanno che gli isolani sono in lotta per la salvezza e quindi l’eventuale sconfitta a tavolino avrebbe comportato un punto di penalizzazione, cosa che i biancorossi non possono affatto permettersi. Quel giorno la squadra era al completo ma anche se non lo fosse stata comunque il Procida sarebbe andata a Santa Maria senza nulla da perdere visto che il Gladiator è comunque una corazzata che in casa propria lascia ben poco agli avversari. Ed evitare una trasferta così quindi sarebbe stato solo un suicidio visto il possibile punto di penalizzazione. Non ci sono quindi motivi per cui il Procida avrebbe dovuto rinunciare alla gara del 22 Febbraio.

Questo caso vale quindi per fare chiarezza su questo regolamento che lascia, come già detto, adito a disguidi di questo genere che portano alla fine solo a questioni extracalcistiche che fanno solo del male allo sport che tutti amiamo. La speranza è che la questione si risolva nel miglior modo, che la giustizia sportiva faccia il suo corso regolarmente, e che alla fine venga presa la decisione più giusta dal punto di vista del regolamento e della buona fede. Il Giudice Sportivo si è comunque già espresso a favore del Procida nello scorso comunicato ufficiale quindi il fatto di sospendere l’incontro è solo la regolare prassi dopo il contro reclamo della società Gladiator. Si attende quindi per il prossimo comunicato la decisione ufficiale.
Mario Lubrano Lavadera