L´ex direttore dello Spolettifico Esercito di Torre Annunziata, Giuliano Taddei, è stato rinviato a giudizio, insieme ad altre 9 persone. Secondo i giudici avrebbe creato discariche abusive nell´area militare dell´ex Pertite e dell´ex Staveco di Piacenza.
Taddei è stato direttore dell´opificio militare torrese dal 1998 al 2000 ed è ricordato dalle maestranze per le particolari tensioni con i sindacati che lo portarono a querelare le Rsu aziendali per un volantino dai contenuti, a suo dire, diffamatori.
Taddei è stato rinviato a giudizio come principale imputato in quanto all´epoca dei fatti contestatogli era direttore del polo di mantenimento pesante nord di Piacenza.

Cosi si legge dalla cronaca tratta da "il Piacenza.it" - (Ansa).
Il Pm Antonio Colonna nell´udienza di oggi ha motivato le sue richieste di rinvio a giudizio, che riguardano militari e civili, su cui si pronuncera´ il giudice Giuseppe Bersani. Il procedimento in via preliminare e´ stato rinviato al prossimo 29 giugno, per consentire al generale Taddei di effettuare dichiarazioni spontanee. Il giudice ha respinto quasi tutte le eccezioni preliminari degli avvocati difensori dei dieci indagati. L´inchiesta che ha portato al procedimento era partita nel 2006, in seguito ad una serie di accertamenti del nucleo ecologico della polizia municipale su discariche abusive cittadine. Delle indagini, con la polizia municipale si occuparono anche i carabinieri della Compagnia di Piacenza.

LE ACCUSE - Lo Stato e Comune (il Comune ha chiesto 14 milioni di euro di danni agli imputati) si sono costituiti parte civile nel processo che vede come maggiore imputato il generale Giuliano Taddei, ex direttore del polo di mantenimento pesante. Gli indagati sono accusati a vario titolo della creazione di discariche abusive nell´ex Pertite sulla via Emilia Pavese e nell´ex Staveco sulla Parmense. Taddei, deve rispondere di corruzione, truffa e danneggiamento di installazione militare, per quest´ultima accusa sono indagati anche due marescialli mentre tre sottoufficiali sono accusati di furto. Nell´inchiesta sono coinvolti anche diversi imprenditori: secondo la Procura avrebbero intascato, fino al 2005, tre milioni di finanziamenti pubblici stanziati proprio per lo smaltimento dei rifiuti.
Le indagini iniziarono nel 2006 dopo l´invio di una lettera anonima di un operaio. Le indagini portarono alla luce sia rifiuti ancora sepolti sia i presunti accordi tra le parti per la suddivisione del denaro pubblico.