"Histoire dItalie": il preside Izzo ringrazia chi ha partecipato
14-06-2011 - Archivio Storico de Lo Strillone
Al termine dell´evento Storia Italia/Italian Story/Histoire dItalie, realizzato dall8 al 10 giugno dal Liceo artistico de Chirico di Torre Annunziata in occasione delle celebrazioni del 150° dellUnità dItalia con un programma di attività che hanno previsto mostre con installazioni, workshop, performance, conferenze, musica, video, poesia, il preside Felicio Izzo ha inviato una nota di ringraziamento a quanti hanno partecipato e reso possibile la realizzazione di questa bella iniziativa:
"Ringrazio quanti hanno partecipato allevento Storia Italiana/Italian Story/Histoire dItalie - si legge nella nota - proposto dal Liceo Artistico G. de Chirico dall8 al 10 Giugno. Si è trattato di un esperimento, forse ambizioso, sicuramente impegnativo, ma, altrettanto certamente, esaltante, che ci siamo, come scuola, sentiti di intraprendere, con lentusiasmo di chi pensa che un progetto artistico sia sempre unavventura dello spirito, unesplorazione inaspettata capace di destare coscienze e muovere pensieri.
Del resto, nel profluvio di inni nazionali, più o meno intonati, suonati o cantati da orchestre o cori di tutte le età, di dolorose recite di fine anno con zazzere e barbe bionde a proporre improbabili garibaldi, occhialini cavouriani posti a corredo di visi imberbi a suscitare facili e compiaciute simpatie nel pubblico di parenti e amici, si è ritenuto di proporre qualcosa di meno convenzionale e più in linea con lo spirito della nostra scuola.
Certo, eravamo e siamo ben consci della singolarità, se non dellarditezza, delle proposte (installazioni, video installazioni, una rassegna di video arte con relativo workshop su queste due forme di espressione artistica, performance di musica, poesia ), attenuate da una più canonica conferenza, non per questo meno significativa ed originale, sin dallargomento offerto, sicuramente poco risorgimentale. Ma, estremizzando Frost, delle due strade nel bosco, abbiamo preferito scegliere la terza, quella ancora da tracciare.
Tanto nella solida consapevolezza (o è una consolante illusione?) del ruolo propositivo in ambito culturale che la scuola, quale comunità educativa, riteniamo debba avere; in particolare una scuola come la nostra che, per statuto epistemologico, fa dellespressione artistica, ma anche della valorizzazione del talento, non di rado poco scolastico, dei propri alunni, un segno di orgogliosa distinzione.
Ringrazio, naturalmente, quanti hanno partecipato anche solo in diplomatico riconoscimento della disponibilità sempre offerta dallIstituto ad ogni iniziativa proposta da associazioni, enti locali, scuole, istituzioni, anche se, in verità, non ho avuto modo di salutare molti di tali cortesi, riconoscenti debitori.
Ciò che resta, naturalmente grazie al conforto della vostra partecipazione, è la motivazione a continuare a proporsi, pur nel proprio limitato ambito, come sicuro e tenace punto di riferimento in un territorio che, forse, proprio nel torpore culturale, nellirriflessivo conformismo etico e nella diffusa indifferenza ai segnali darte, ha i suoi maggiori limiti.
Unultima notazione. Siamo riusciti a scalmanarci, durante la conferenza, valicando i limiti dellaspro confronto dialettico, per Badoglio. Sì, pensate, per il maresciallo Badoglio e non per un rigore concesso o negato o per una precedenza non data!
Di questo paradosso, surreale, commovente e vertiginoso - conclude il preside Izzo - ma in coerente linea con tutto ciò che ci piace proporre, non sarò mai abbastanza grato alloccasione che lo ha permesso. Un cordiale saluto a tutti. "
"Ringrazio quanti hanno partecipato allevento Storia Italiana/Italian Story/Histoire dItalie - si legge nella nota - proposto dal Liceo Artistico G. de Chirico dall8 al 10 Giugno. Si è trattato di un esperimento, forse ambizioso, sicuramente impegnativo, ma, altrettanto certamente, esaltante, che ci siamo, come scuola, sentiti di intraprendere, con lentusiasmo di chi pensa che un progetto artistico sia sempre unavventura dello spirito, unesplorazione inaspettata capace di destare coscienze e muovere pensieri.
Del resto, nel profluvio di inni nazionali, più o meno intonati, suonati o cantati da orchestre o cori di tutte le età, di dolorose recite di fine anno con zazzere e barbe bionde a proporre improbabili garibaldi, occhialini cavouriani posti a corredo di visi imberbi a suscitare facili e compiaciute simpatie nel pubblico di parenti e amici, si è ritenuto di proporre qualcosa di meno convenzionale e più in linea con lo spirito della nostra scuola.
Certo, eravamo e siamo ben consci della singolarità, se non dellarditezza, delle proposte (installazioni, video installazioni, una rassegna di video arte con relativo workshop su queste due forme di espressione artistica, performance di musica, poesia ), attenuate da una più canonica conferenza, non per questo meno significativa ed originale, sin dallargomento offerto, sicuramente poco risorgimentale. Ma, estremizzando Frost, delle due strade nel bosco, abbiamo preferito scegliere la terza, quella ancora da tracciare.
Tanto nella solida consapevolezza (o è una consolante illusione?) del ruolo propositivo in ambito culturale che la scuola, quale comunità educativa, riteniamo debba avere; in particolare una scuola come la nostra che, per statuto epistemologico, fa dellespressione artistica, ma anche della valorizzazione del talento, non di rado poco scolastico, dei propri alunni, un segno di orgogliosa distinzione.
Ringrazio, naturalmente, quanti hanno partecipato anche solo in diplomatico riconoscimento della disponibilità sempre offerta dallIstituto ad ogni iniziativa proposta da associazioni, enti locali, scuole, istituzioni, anche se, in verità, non ho avuto modo di salutare molti di tali cortesi, riconoscenti debitori.
Ciò che resta, naturalmente grazie al conforto della vostra partecipazione, è la motivazione a continuare a proporsi, pur nel proprio limitato ambito, come sicuro e tenace punto di riferimento in un territorio che, forse, proprio nel torpore culturale, nellirriflessivo conformismo etico e nella diffusa indifferenza ai segnali darte, ha i suoi maggiori limiti.
Unultima notazione. Siamo riusciti a scalmanarci, durante la conferenza, valicando i limiti dellaspro confronto dialettico, per Badoglio. Sì, pensate, per il maresciallo Badoglio e non per un rigore concesso o negato o per una precedenza non data!
Di questo paradosso, surreale, commovente e vertiginoso - conclude il preside Izzo - ma in coerente linea con tutto ciò che ci piace proporre, non sarò mai abbastanza grato alloccasione che lo ha permesso. Un cordiale saluto a tutti. "