I Comuni del Parco Vesuvio dicono NO alla discarica
27-11-2009 - Archivio Storico de Lo Strillone
I Sindaci e gli amministratori dei Comuni della Comunità dellEnte Parco Nazionale del Vesuvio si sono riuniti a Boscotrecase per affrontare le problematiche connesse all´apertura ed al funzionamento di discariche all´interno dell´Area protetta e decidere le iniziative da intraprendere, in sede istituzionale, politica e giudiziaria, per difendere i territori di loro competenza. Al termine della riunione è stato diffuso alla stampa il seguente comunicato:
"Noi, Sindaci e amministratori dei Comuni della Comunità dellEnte Parco Nazionale del Vesuvio, riuniti a Boscotrecase, per affrontare le problematiche connesse all´apertura ed al funzionamento di discariche all´interno dell´Area protetta e decidere le iniziative da intraprendere, in sede istituzionale, politica e giudiziaria, per difendere i nostri territori premesso:
- che la decisione con decreto legge n. 90/2008 convertito in legge n. 123/08 di riaprire la discarica ex SARI di Terzigno, ubicata in località Pozzelle (chiusa nel 1994) costituisce un grave vulnus alle preroga-tive del Parco Nazionale del Vesuvio, area di tutela e promozione del territorio;
- che la stessa insiste in una zona con unalta densità urbana ed è molto vicina ad importanti insediamenti abitativi;
- che, nella fattispecie, è mancata unattenta valutazione d´impatto ambientale ed economico che avrebbe evidenziato i gravi rischi per la salute pubblica;
- che, nondimeno, si sono manifestati, quali effetti immediati e diretti, connessi alla riapertura ed al funzionamento della discarica ex Sari di Terzigno, il deturpamento paesaggistico, il danno all´ecosistema del Parco del Vesuvio; quello alle attività di produzione agricola e di ricezione turistica e di svago;
- che laumento del traffico veicolare, ed in particolar modo dei camion delle società di raccolta diretti verso il sito in questione, ha notevolmente peggiorato la qualità della vita nei centri interessati, creando, specie in alcune ore, un traffico insopportabile per zone già congestionate;
- che nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti nel corso di precedenti emergenze, la bonifica dei siti di stoccaggio provvisori, presenti all´interno del Parco e nelle aree contigue, non è mai avvenuta, con il rischio, evidenziato in più ricerche scientifiche e studi, di inquinamento delle falde acquifere;
- che lattivazione dellinvaso ex Sari, il cui riempimento, per stessa ammissione dei responsabili è arrivato a circa il 10% della capacità complessiva, ha fatto sì che le aree circostanti venissero invase da un lezzo maleodorante in tutte le ore del giorno e della notte, costringendo i residenti a chiudersi in casa;
- che, una volta che la discarica si riempirà, lO.P.C.M. n. 48 del 3 marzo 2009 prevede che si dovrà passare alla utilizzazione della ex Sari 2 e della cava Vitiello, affossando definitivamente le residue possibilità di sviluppo legate al turismo ed alle produzioni agricole di eccellenza;
tutto quanto sopra premesso e considerato noi, sindaci e amministratori dei Comuni della Comunità dellEnte Parco Nazionale del Vesuvio, supportati dalle associazioni, dai movimenti, dai compitati spontanei di cittadini che, in questi mesi, si sono costituiti per condurre una grande battaglia in difesa del territorio vesuviano
ribadiamo
la nostra ferma ed assoluta contrarietà alla istituzione ed alla utilizzazione di discariche all´interno del Parco Nazionale del Vesuvio, in quanto vengono ad essere minate alla base le finalità che hanno portato alla istituzione dell´area protetta in questione;
rivendichiamo
altresì, il nostro diritto ad opporci, con tutti i mezzi consentiti dall´ordinamento nazionale, comunitario ed internazionale, a questo palese tentativo di trasformare il Parco in una cittadella della mondezza;
rileviamo
che la decisione di risolvere manu militari la crisi dei rifiuti in Campania ha fatto sì che limmondizia venisse rimossa dalle strade, ma non ha risolto, alla radice, il problema complessivo della gestione del ciclo integrato della nostra regione;
rinnoviamo
la nostra ferma volontà di continuare la mobilitazione, perché la stessa individuazione di discariche allinterno del Parco Nazionale del Vesuvio costituisce una grave violazione del vincolo comunitario di Zona di Protezione Speciale e rappresenta, altresì, una grave violazione di norme comunitarie a forza passiva rinforzata da parte di un provvedimento normativo di rango inferiori.
Alla luce delle considerazioni di cui sopra
chiediamo
Al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi ed al Sottosegretario per la risoluzione dell´Emergenza Rifiuti, prefetto Guido Bertolaso, di convocare ad horas un tavolo di confronto con i rappresentanti istituzionali del territorio vesuviano per valutare ladozione di interventi per salvaguardare la identità del Parco Nazionale del Vesuvio.
In mancanza di riscontro attiveremo tutte le procedure che rientrano nelle nostre attribuzioni per impedire questo ulteriore scempio del nostro territorio, già duramente provato dal disagio economico e sociale.
Nelle more della convocazione facciamo formale istanze, affinché venga consentito laccesso alla discarica ex Sari di una Commissione tecnica nominata dallEnte Parco Nazionale del Vesuvio, con il supporto dellAsl territorialmente competente."
"Noi, Sindaci e amministratori dei Comuni della Comunità dellEnte Parco Nazionale del Vesuvio, riuniti a Boscotrecase, per affrontare le problematiche connesse all´apertura ed al funzionamento di discariche all´interno dell´Area protetta e decidere le iniziative da intraprendere, in sede istituzionale, politica e giudiziaria, per difendere i nostri territori premesso:
- che la decisione con decreto legge n. 90/2008 convertito in legge n. 123/08 di riaprire la discarica ex SARI di Terzigno, ubicata in località Pozzelle (chiusa nel 1994) costituisce un grave vulnus alle preroga-tive del Parco Nazionale del Vesuvio, area di tutela e promozione del territorio;
- che la stessa insiste in una zona con unalta densità urbana ed è molto vicina ad importanti insediamenti abitativi;
- che, nella fattispecie, è mancata unattenta valutazione d´impatto ambientale ed economico che avrebbe evidenziato i gravi rischi per la salute pubblica;
- che, nondimeno, si sono manifestati, quali effetti immediati e diretti, connessi alla riapertura ed al funzionamento della discarica ex Sari di Terzigno, il deturpamento paesaggistico, il danno all´ecosistema del Parco del Vesuvio; quello alle attività di produzione agricola e di ricezione turistica e di svago;
- che laumento del traffico veicolare, ed in particolar modo dei camion delle società di raccolta diretti verso il sito in questione, ha notevolmente peggiorato la qualità della vita nei centri interessati, creando, specie in alcune ore, un traffico insopportabile per zone già congestionate;
- che nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti nel corso di precedenti emergenze, la bonifica dei siti di stoccaggio provvisori, presenti all´interno del Parco e nelle aree contigue, non è mai avvenuta, con il rischio, evidenziato in più ricerche scientifiche e studi, di inquinamento delle falde acquifere;
- che lattivazione dellinvaso ex Sari, il cui riempimento, per stessa ammissione dei responsabili è arrivato a circa il 10% della capacità complessiva, ha fatto sì che le aree circostanti venissero invase da un lezzo maleodorante in tutte le ore del giorno e della notte, costringendo i residenti a chiudersi in casa;
- che, una volta che la discarica si riempirà, lO.P.C.M. n. 48 del 3 marzo 2009 prevede che si dovrà passare alla utilizzazione della ex Sari 2 e della cava Vitiello, affossando definitivamente le residue possibilità di sviluppo legate al turismo ed alle produzioni agricole di eccellenza;
tutto quanto sopra premesso e considerato noi, sindaci e amministratori dei Comuni della Comunità dellEnte Parco Nazionale del Vesuvio, supportati dalle associazioni, dai movimenti, dai compitati spontanei di cittadini che, in questi mesi, si sono costituiti per condurre una grande battaglia in difesa del territorio vesuviano
ribadiamo
la nostra ferma ed assoluta contrarietà alla istituzione ed alla utilizzazione di discariche all´interno del Parco Nazionale del Vesuvio, in quanto vengono ad essere minate alla base le finalità che hanno portato alla istituzione dell´area protetta in questione;
rivendichiamo
altresì, il nostro diritto ad opporci, con tutti i mezzi consentiti dall´ordinamento nazionale, comunitario ed internazionale, a questo palese tentativo di trasformare il Parco in una cittadella della mondezza;
rileviamo
che la decisione di risolvere manu militari la crisi dei rifiuti in Campania ha fatto sì che limmondizia venisse rimossa dalle strade, ma non ha risolto, alla radice, il problema complessivo della gestione del ciclo integrato della nostra regione;
rinnoviamo
la nostra ferma volontà di continuare la mobilitazione, perché la stessa individuazione di discariche allinterno del Parco Nazionale del Vesuvio costituisce una grave violazione del vincolo comunitario di Zona di Protezione Speciale e rappresenta, altresì, una grave violazione di norme comunitarie a forza passiva rinforzata da parte di un provvedimento normativo di rango inferiori.
Alla luce delle considerazioni di cui sopra
chiediamo
Al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi ed al Sottosegretario per la risoluzione dell´Emergenza Rifiuti, prefetto Guido Bertolaso, di convocare ad horas un tavolo di confronto con i rappresentanti istituzionali del territorio vesuviano per valutare ladozione di interventi per salvaguardare la identità del Parco Nazionale del Vesuvio.
In mancanza di riscontro attiveremo tutte le procedure che rientrano nelle nostre attribuzioni per impedire questo ulteriore scempio del nostro territorio, già duramente provato dal disagio economico e sociale.
Nelle more della convocazione facciamo formale istanze, affinché venga consentito laccesso alla discarica ex Sari di una Commissione tecnica nominata dallEnte Parco Nazionale del Vesuvio, con il supporto dellAsl territorialmente competente."