Una vasta operazione del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata ha permesso di smantellare una piazza di spaccio del Piano Napoli a Boscoreale che fatturava oltre 25 mila euro al giorno. Questa mattina all’alba i militati dell´Arma hanno eseguito 34 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Di queste, 14 consegnate in carcere ai destinatari, già detenuti per altri reati. Uno dei destinatari al momento non è reperibile. Secondo gli investigatori e la DDA che ha coordinato le indagini, Francesco Cirillo aveva messo in piedi una organizzazione dedita al traffico di droga: dall’importazione, al confezionamento fino alla vendita. Cinque i padiglioni del Piano Napoli, lato via Passanti Scafati, dove si smerciava lo stupefacente, uno per ogni tipo di droga: cocaina, hashish, marijuana, eroina e crack. Tre i turni di lavoro che pusher, vedette e capi pusher facevano: dalle 6 del mattino fino alle 17:00, dalle 17:00 a mezzanotte. Il terzo turno, infine, quello notturno, da mezzanotte fino alle sei. Una organizzazione parallela, indipendente dai clan camorristici presenti nell’area torrese – boschese, ma con i quali Casillo manteneva rapporti: in particolare con gli Aquino-Annunziata di Boscotrecase e con i Gionta di Torre Annunziata. Una parte dei guadagli andava nelle casse dei clan; questo era sufficiente a permettere a Casillo di continuare nella sua attività.
LA RAGAZZA COLLABORATRICE DI GIUSTIZIA
Le indagini della DDA e dei carabinieri hanno visto la collaborazione anche di una ragazza che per anni ha “lavorato” all’interno dell´’organizzazione: aveva cominciato a lavorare a tredici anni, occupandosi del confezionamento, fino a diventare, col passar del tempo, una dei contabili che segnava gli incassi della giornata. La ragazza, oggi maggiorenne, ha dato un grosso contributo alle indagini di magistrati e forze dell´’ordine.
MELE MARCE TRA LE FORZE DELL´ORDINE
Anche se su questo versante le indagini sono ancora in corso e non ci sono indagati, l’inchiesta ha portato alla luce la connivenza tra l’organizzazione criminale smantellata quest’oggi e alcuni appartenenti alle forze dell´ordine che, in cambio di soldi e regali vari, informavano Casillo dell´’arrivo di pattuglie per effettuare controlli e perquisizioni.
MUSICA NEOMELODICA COME “VIA LIBERA”
Canzoni di cantanti neomelodici che partivano dallo stereo dell´’auto per tranquillizzare i pusher e far capire di essere gli “amici” in divisa. Così le mele marce si presentavano al Piano Napoli e pretendano i regali per la loro amicizia. Un sistema singolare, ma molto efficace. Soldi, telefoni, orologi e diversi oggetti di valore i regali che le vedette consegnavano in auto ai tutori dell´ordine conniventi.
LA FINTA COLLABORAZIONE DEL “CAPO”
Durante le indagini, qualcosa scricchiola. Forse Francesco Casillo capisce che c’è qualcosa che non va. Decide allora di pentirsi, vuole collaborare con i magistrati. Si presenta in Procura e chiede di parlare. Ci mettono poco gli investigatori a capire che più che un pentimento è un tentativo di sviare le indagini, di minimizzare il proprio ruolo all’interno dell´’organizzazione. Afferma di non essere più il responsabile, di non gestire più il traffico di droga. Dopo appena due incontri i magistrati della Dda arrivano alla conclusione che le sue dichiarazioni sono solo un tentativo di salvarsi.
Catello Germano