Il Caffé letterario non è mai stato così affollato come ieri sera, quando l’appuntamento in programma era la presentazione del libro che parla di un uomo indagato come uno dei principali intercettatori che abbiamo in Italia. L’ospite ha smentito più volte le voci che lo volevano intercettatore di milioni di Italiani. In realtà quello che il pubblico aveva di fronte è uno dei pochi esempi di onestà rimasti nel nostro paese.
Laureato in giurisprudenza è diventato poliziotto e ha lavorato per un po’ al fianco di Giovanni Falcone. Il libro che ha presentato, non è una storia, non è un giallo, ma espone dei fatti, fatti che si sono realmente verificati e che vedono come protagonisti gli omicidi Falcone e Borsellino, quello che accadde negli ultimi giorni di vita di Borsellino, le stragi del ’92 ’93 e la nascita della seconda Repubblica con la scalata del partito Forza Italia. Genchi è diventato un consulente tecnico molto richiesto tra i magistrati, ma quello che ha scoperto negli anni è tanto importante e clamoroso da farlo sospendere dall’incarico di poliziotto e subire molte perquisizioni.
Come lui stesso ha detto “..Non hanno trovato nulla, perché sono una persona onesta che ama le cose semplici e genuine e che non si è mai lasciata comprare da nessuno..”. Col suo lavoro Genchi ha fatto condannare molti assassini, mafiosi, ladri,truffatori ed ha salvato anche molti accusati ingiustamente. Il quadro è sicuramente quello di un uomo semplice che guarda ai valori della vita piuttosto che al denaro. Il libro è stato scritto da Edoardo Montolli con la prefazione di Marco Travaglio. Montolli è un autore di libri gialli, ma questa volta il racconto che ha scritto è storia, è verità. La prosa è per un pubblico giovane e può essere accessibile a tutti. Si raccontano tutte le verità della seconda Repubblica e la corruzione della prima, sebbene quest’ultima fosse formata ancora da partiti che avevano il consenso popolare. Racconta della legge Mammì del 1990, grazie alla quale le televisioni private furono consegnate nelle mani di un solo uomo e nel giro di qualche anno anche quelle pubbliche. Genchi ha più volte affermato che, quello che ci propinano in tv, è una verità edulcorata che serve a distrarci dalla vera realtà. Non si vuole parlare dei reali problemi del nostro paese e veniamo quindi bombardati da molte distrazioni.
Genchi ci definisce un pubblico narcotizzato, che vede solo quello che vogliono fargli vedere. Ha parlato di voti di plastica, come di plastica è tutto quello che ci propongono. A conclusione dell’incontro, di fronte ad una folla scalpitante, che vuole sapere cosa bisogna fare per migliorare lo stato, Genchi risponde che “ Non bisogna imbiancare le pareti dello stato, ma scrostarle ed eliminare tutto il marcio, creare qualcosa di nuovo, ma prima ripulire tutto dalle fondamenta, dagli strati più profondi”.
Sara Formisano