“Alla nuova giunta ed agli assessori Irlando e Celone consiglio di andare a rispolverare le delibere degli ultimi anni, così si possono salvare fondi e progetti indispensabili per la città”. È Francesco Bisogno a parlare dopo essere stato “silurato da Starita senza nemmeno una telefonata o un messaggio che ne spiegasse la motivazione”.

Quadrilatero Carceri. Il crollo al Quadrilatero Carceri ha riacceso i riflettori su un quartiere troppo spesso dimenticato. Due anni fa, proprio l’assessore Bisogno presentò, nella Basilica della Madonna della Neve, il progetto di riqualificazione del quartiere redatto da giovani architetti torresi che lo regalarono alla città. Purtroppo sono trascorsi due anni da allora, il tempo necessario per erodere, consumare ed aprire ancora di più quelle crepe sui palazzi che hanno fatto ripiombare Torre nell’emergenza, delimitando e chiudendo altre strade di quel quartiere.

“Quel progetto – afferma l’ex assessore – serviva a rilanciare il Quartiere storico della città. Prevedeva un investimento di 22 milioni di cui 12 direttamente dall’Anci e 10 dal concorso “Piano per le città”, da dove, stranamente, siamo usciti dalla classifica. Anche se – continua Bisogno – si poteva partecipare al secondo step del Concorso che ci avrebbe dato la possibilità di prendere quei soldi ad un tasso molto basso, meglio di un mutuo. In ogni caso, ancora oggi si potrebbero portare avanti almeno gli abbattimenti previsti da quel progetto, redatto, tra gli altri, dall’architetto Vito Del Gaudio, così da evitare futuri crolli di quei palazzi che erano già da abbattere”.

Porto. “Penso che dovremmo rendere il nostro porto come ‘autonomo attrezzato’, come Napoli o Salerno, anche se in scala rispetto ai due grandi porti campani. Occorre trasformarlo prima con il piano portuale e poi valutare l’adesione all’Autorità, forse dalle posizioni troppo schiacciate sul porto napoletano”. Lei, però, assurse alle cronache anche per la disponibilità a far utilizzare il porto per il trasporto di ecoballe. “La mia fu una provocazione. Chiesi che la ditta aggiudicatrice dell’appalto avrebbe dovuto investire cento milioni sul litorale”. E sulla questione dell’approvazione del finanziamento dei 33 milioni? “Ho una mia idea”, sorride Bisogno: “Il governo regionale ha iniziato la campagna elettorale, per cui non mi meraviglia che abbia sbloccato questi fondi”.

Rovigliano. “Su Rovigliano ci sono due interventi importanti: il primo è la mediazione con il Consorzio ASI per risolvere la situazione delle case che insistono su quella zona. Oggi non hanno nemmeno la titolarità di esistere, per cui bisogna iniziare a sanare questo gap e poi valutare altri interventi. Il secondo è il Grande Progetto Sarno che, dopo l’arrivo dei finanziamenti, è molto probabile che si farà. Proprio per questo ho lavorato ad un progetto di compensazione da 24 milioni di euro che avrebbe completamente cambiato il volto di quella parte della città, con la creazione di un porto canale, di una passeggiata con cinque chilometri di alberi ed arbusti ed un litorale con 12 lidi di servizi”. Invece cosa è successo? “Il progetto non è stato sostenuto ma ci si è piegati sulla posizione di ARCADIS che prevede una compensazione da 4 milioni di euro”.

Concorso di idee. Qualche mese fa è stato selezionato il progetto che ha vinto il Concorso insieme al secondo e terzo classificato, da allora quei progetti sono divenuti sogni per chi immagina una città diversa. “Con il Concorso di idee abbiamo fatto qualcosa che fanno nelle grandi città del mondo: avere un nuovo progetto di città ad un costo irrisorio. Utilizzando quei tre progetti – ha concluso Bisogno - si potrebbe redigere il PUC, dando così alla città lo strumento per poterla cambiare”.


Raffaele Perrotta