Il Napoli spreca, a Udine solo 0-0. La Juve resta a +6
25-02-2013 - Archivio Storico de Lo Strillone
Pareggio a reti bianche tra Udinese e Napoli al Friuli. Poche occasioni, padroni di casa prudenti, Napoli poco lucido in attacco. Le difese hanno la meglio sui timorosi ed imprecisi tentativi da una parte e dallaltra. Gli azzurri restano a -6 dalla Juve capolista.
MESTO E ARMERO SULLE FASCE Confermato il turn-over scelto da Mazzarri per le corsie laterali: Mesto e Armero dallinizio al posto di Maggio e Zuniga. In attacco Pandev, diffidato, parte dalla panchina. A fianco a Cavani cè Insigne. NellUdinese Di Natale e Muriel tandem dattacco con Pereyra pronto ad inserirsi.
SPAZI CHIUSI NEL PRIMO TEMPO Un cross di Mesto attraversa tutta larea al 4. Cavani e Insigne non arrivano per questione di centimetri. Risponde Di Natale al 17 con controllo e conclusione in area, palla fuori. A cinque minuti dalla fine Hamsik, tra i più dinamici, colpisce di testa su cross di Armero: Padelli è bravo a deviare in angolo. In mezzo un infortunio alla mezzora che costringe Benatia a lasciare il campo per Heurtaux e due cartellini gialli per Pereyra e Inler. Poche emozioni in un primo tempo caratterizzato dagli spazi chiusi da una parte e dallaltra. Manca qualità a centrocampo, le difese hanno la meglio.
PEREYRA E HAMSIK SPRECANO Allinizio del secondo tempo subito unoccasione per parte. Al 6 contropiede dellUdinese con Di Natale che tira ostacolato da Campagnaro. La palla rimpalla verso il secondo palo dove Pereyra calcia malamente alto. Un minuto dopo la palla gol per Hamsik, ottimamente servito da Insigne. E un rigore in movimento che lo slovacco sbaglia mandando fuori. Poco dopo ci riprova anche Insigne, tra i più ispirati, ma il suo tiro dal limite viene deviato in angolo.
CAVANI STREGATO - Il pareggio non può bastare e Mazzarri sceglie di mandare in campo Pandev al posto di Inler, piuttosto contrariato per il cambio. Poco dopo, al 24 il Napoli sfiora il vantaggio con Cavani che a un passo dalla porta sguarnita sbaglia il tocco sotto misura. Ma lerrore del Matador è in comproprietà con Armero, che, dopo aver bruciato Basta in velocità, arretra troppo il passaggio per luruguaiano. Occasionissima sprecata, Mazzarri sinfuria, Guidolin si chiude e lUdinese alza un muro che il Napoli non saprà mai scalfire nei venti minuti finali. Finisce 0-0.
LANALISI Slegato da contesto e classifica, il punto di Udine non è poi così male, ma ancora una volta sembra più un bicchiere mezzo vuoto. Il Napoli conferma il calo di febbraio, manca in lucidità e brillantezza, smarrisce gli automatismi offensivi, sbaglia troppo e sbatte contro la folta difesa friulana. A quattro giorni dal big match del San Paolo con la Juventus le indicazioni non sono positive. Cavani è servito poco e male, Insigne si muove molto, ma punge poco, Pandev è lontano dalla forma migliore, Hamsik non trova la porta e, abbassato sulla mediana, non illumina. Se i tenori non cantano il Napoli soffre ed è solo grazie alla solidità della difesa che gli azzurri conquistano il terzo pareggio consecutivo in campionato. Non un bel momento, ma non bisogna guardare il big match con troppe preoccupazioni. Venerdì al San Paolo, non saranno solo undici a scendere in campo, ma lintera città sosterrà la squadra in una gara che ha il sapore del dentro-fuori.
Roberto Scognamiglio
MESTO E ARMERO SULLE FASCE Confermato il turn-over scelto da Mazzarri per le corsie laterali: Mesto e Armero dallinizio al posto di Maggio e Zuniga. In attacco Pandev, diffidato, parte dalla panchina. A fianco a Cavani cè Insigne. NellUdinese Di Natale e Muriel tandem dattacco con Pereyra pronto ad inserirsi.
SPAZI CHIUSI NEL PRIMO TEMPO Un cross di Mesto attraversa tutta larea al 4. Cavani e Insigne non arrivano per questione di centimetri. Risponde Di Natale al 17 con controllo e conclusione in area, palla fuori. A cinque minuti dalla fine Hamsik, tra i più dinamici, colpisce di testa su cross di Armero: Padelli è bravo a deviare in angolo. In mezzo un infortunio alla mezzora che costringe Benatia a lasciare il campo per Heurtaux e due cartellini gialli per Pereyra e Inler. Poche emozioni in un primo tempo caratterizzato dagli spazi chiusi da una parte e dallaltra. Manca qualità a centrocampo, le difese hanno la meglio.
PEREYRA E HAMSIK SPRECANO Allinizio del secondo tempo subito unoccasione per parte. Al 6 contropiede dellUdinese con Di Natale che tira ostacolato da Campagnaro. La palla rimpalla verso il secondo palo dove Pereyra calcia malamente alto. Un minuto dopo la palla gol per Hamsik, ottimamente servito da Insigne. E un rigore in movimento che lo slovacco sbaglia mandando fuori. Poco dopo ci riprova anche Insigne, tra i più ispirati, ma il suo tiro dal limite viene deviato in angolo.
CAVANI STREGATO - Il pareggio non può bastare e Mazzarri sceglie di mandare in campo Pandev al posto di Inler, piuttosto contrariato per il cambio. Poco dopo, al 24 il Napoli sfiora il vantaggio con Cavani che a un passo dalla porta sguarnita sbaglia il tocco sotto misura. Ma lerrore del Matador è in comproprietà con Armero, che, dopo aver bruciato Basta in velocità, arretra troppo il passaggio per luruguaiano. Occasionissima sprecata, Mazzarri sinfuria, Guidolin si chiude e lUdinese alza un muro che il Napoli non saprà mai scalfire nei venti minuti finali. Finisce 0-0.
LANALISI Slegato da contesto e classifica, il punto di Udine non è poi così male, ma ancora una volta sembra più un bicchiere mezzo vuoto. Il Napoli conferma il calo di febbraio, manca in lucidità e brillantezza, smarrisce gli automatismi offensivi, sbaglia troppo e sbatte contro la folta difesa friulana. A quattro giorni dal big match del San Paolo con la Juventus le indicazioni non sono positive. Cavani è servito poco e male, Insigne si muove molto, ma punge poco, Pandev è lontano dalla forma migliore, Hamsik non trova la porta e, abbassato sulla mediana, non illumina. Se i tenori non cantano il Napoli soffre ed è solo grazie alla solidità della difesa che gli azzurri conquistano il terzo pareggio consecutivo in campionato. Non un bel momento, ma non bisogna guardare il big match con troppe preoccupazioni. Venerdì al San Paolo, non saranno solo undici a scendere in campo, ma lintera città sosterrà la squadra in una gara che ha il sapore del dentro-fuori.
Roberto Scognamiglio