TUTTO COME PREVISTO- Il Napoli scende in campo con il tredicesimo schieramento differente dell’anno. Il tecnico degli azzurri non ha paura a far ruotare tutti gli uomini a propria disposizione e lo dimostra ancora una volta. In campo si rivede Britos, reduce dal brutto infortunio alla spalla rimediato nella gara contro la Roma all’Olimpico, mentre il nuovo acquisto Revelliere dovrà aspettare ancora per fare il suo esordio.
PARMA AUTORITARIO – La squadra di Donadoni scende in campo senza timori reverenziali anzi dimostra di essere venuta al San Paolo per giocarsela. Il tecnico dei ducali ha preparato bene la gara, infittendo il centrocampo, con Cassano a fare il “finto nueve” e i laterali Biabiany e Sansone a cercare di sorprendere i difensori azzurri. Sull’altro fronte Benitez chiede al Napoli grande possesso palla e fraseggi veloci e continui al limite dell’area. I partenopei, però, vuoi per la ottima difesa del Parma, sempre schierata su due linee serrate, vuoi perché strutturalmente non hanno giocatori veloci di “pensiero” a centrocampo, non ci riescono. Allora è il Parma che diventa davvero pericoloso, con Sansone che al 24’ spreca una palla gol colossale, allargando troppo il piattone davanti a Reina. I ducali, però, erano stati pericolosi già un minuto prima con Biabiany che cicca da ottima posizione un bel cross dalla destra di Cassano. Da segnalare, per i parmiglainii, anche un bel tiro dalla distanza di Parolo, deviato in angolo da Reina. Sul fronte azzurro, i veri pericoli sono arrivati solo grazie a Higuain che prima al 20’, sul lato destro dell’ara ducale, si beve Felipe e scarica un destro sul quale Mirante si supera; poi al 31’, questa volta sulla sinistra, con una prodezza si libera del proprio marcatore ma è ancora Mirante a metterci una pezza. Il Napoli, però, ha anche altre potenziali occasioni da rete, sprecate per superficialità o sfortuna nell’ultimo passaggio, e tutte hanno visto quale protagonista in negativo Callejon che in due occasioni sbaglia lo stop che lo avrebbe messo a tu per tu con il portiere avversario e in un’altra gestisce malissimo un contropiede a campo aperto, facendo arrabbiare Benitez, di solito molto pacato. Primo tempo che si chiude senza reti, anche se entrambe le squadre avrebbero potuto sbloccare il risultato.
I DUCALI CON MERITO- La musica non cambia dopo l’intervallo. La squadra di Benitez è molle, lenta, senza idee. Sull’altro fronte il Parma continua a fare densità a centrocampo, per poi ripartire in velocità. Al 50’ il Parma sfiora il vantaggio con Cassano, migliore in campo, che libera Felipe in area ma il difensore brasiliano del Parma non inquadra la porta. Gli uomini di Benitez non reagiscono, irretiti dalla tattica messa in campo da Donadoni. La difesa e il centrocampo dei partenopei non riescono a leggere la posizione di Cassano che viene fra le linee a prendere palla, imitando il lavoro fatto da Tevez a Torino. Il Napoli pressa il Parma nella propria metà campo ma non riesce mai a pungere, anche perché gli uomini d’attacco degli azzurri, quelli che dovrebbero fare la differenza, sono sotto tono. In questa ripresa sparisce anche Higuain, l’unico a farsi vedere nella prima frazione, che trova anche la forza per segnare ma la posizione dell’attaccante argentino è di fuori gioco. E, puntuale come un orologio svizzero, arriva al 81’ la rete del vantaggio del Parma. Cassano prende palla sulla trequarti, si fa 30 metri palla al piede, entra in area e trafigge l’incolpevole Reina con un preciso diagonale. Vantaggio meritato. La partita finisce qui, con il Napoli che, nonostante gli inserimenti di Duvan e Mertens non riesce mai ad essere realmente pericoloso.
SCONFITTA DA VALUTARE- La sconfitta con il Parma, la prima casalinga del Napoli, la seconda consecutiva, deve invitare alla riflessione l’area tecnica del Napoli. La squadra azzurra è parsa senza idee, priva di grinta e di quello sprint necessario per superare gli avversari. I due laterali partenopei sono parsi sempre fuori dal gioco in fase propositiva e indecisi in fase difensiva. La lacuna maggiore, però, resta a centrocampo, in quanto la mancanza di un uomo d’ordine dai piedi buoni, non permette lo sviluppo del gioco offensivo che vorrebbe Benitez. Dopo questa sconfitta, per fortuna, subito arriverà la Champions, in modo da permettere agli azzurri di riscattarsi.