Ci siamo lasciati alle spalle anche il GiraOplonti II. Anche stavolta Torre ha mostrato il suo volto migliore: la sua bellezza, la sua gente di buona volontà e di grande ospitalità. Stiamo raccogliendo barili di entusiasmo, e di stupore, ed è come avere alle spalle un vento positivo che ci spinge, sollevandoci leggeri come nuvole, e portandoci verso una meta lontana, difficile, ma che è da sempre nei nostri sogni: ritrovare la Torre degli anni ´60, quelli degli ultimi anni felici di una città poi saccheggiata dai palazzinari, impoverita del suo tessuto operaio, violentata dalla camorra, rapinata del suo mare, mortificata da scelte politiche errate o inadeguate. Per ritrovare la strada smarrita, adeguandoci ai nuovi tempi, è necessario mettere insieme le migliori energie cittadine, lasciando a casa personalismi, ambizioni, gelosie, invidie e soprattutto il chiacchiericcio da bar, inconcludente e controproducente, purtroppo così frequente anche tra alcuni eletti che, a dispetto del proprio ruolo istituzionale, non perdono occasione, anche su Facebook, per palesare al mondo la loro insignificanza, frutto del più profondo vuoto di creatività, condizione aggravata dalla più assoluta puerilità, tipica degli incapaci. E quando al chiacchiericcio da bar si associano anche giovani e brillanti politici capisci che davvero punta al ribasso il livello culturale delle argomentazioni. E mi domando: con quale risultato per le aspettative future di questa città?

Perché una cosa è certa, le domande possono essere giudicate scomode, le opinioni sbagliate, le considerazioni inesatte, ma è grave il silenzioso digrignare di mascelle - per aver toccato il nervo scoperto - con cui si accoglie tutto questo nel tentativo di lasciar evaporare quanto da altri affermato. Forse addirittura nascondere, schivando l’insidia del botta e risposta e l’apertura di un confronto aspro ma serio, trasparente, pubblico. E costruttivo.

A Torre Annunziata ci sono politici e amministratori dotati di buone capacità, ma che hanno un grosso difetto: non hanno ancora compreso (o non vogliono ammettere) che al loro impegno, alla loro bravura e alle alte responsabilità a cui sono stati chiamati nel corso degli ultimi anni, hanno corrisposto – e non potrebbe essere altrimenti, visti i ritardi accusati dalla città - altrettanti errori, di uguale valore, protrattosi negli stessi periodi.