Politica: il sindaco Salvatore Vozza ieri ha consegnato una lettera al segretario regionale del Partito Democratico, Enzo Amendola, e al commissario del circolo
cittadino, Paolo Persico. Il primo cittadino ha ribadito la sua
indisponibilità a candidarsi a sindaco per il secondo mandato,
sottolineando le gravi emergenze che Castellammare sta vivendo,
sottolineando che le divisioni che portarono nel 2005 un centrosinistra
spaccato alle elezioni non sono mai state sanate e lanciando un appello al
partito di maggioranza relativa a costruire una coalizione unita per la
prossima tornata elettorale.
Di seguito il testo integrale della lettera
Al segretario regionale
del Partito Democratico
Enzo Amendola

Al commissario cittadino
del Partito Democratico
Paolo Persico
Cari segretari,
leggo dalla stampa del dibattito interno al Partito Democratico sulla
candidatura a sindaco per le imminenti elezioni amministrative. Ancora una
volta devo prendere atto che siamo di fronte a una discussione falsa e
capziosa: si salta completamente il tema del giudizio su quest´esperienza
amministrativa e si ragiona su come uscirne fuori, pur essendo stati la
forza di maggioranza relativa della coalizione. Il punto centrale appare
essere come cacciare o salvare questo sindaco. Vi ringrazio per le parole
che avete speso su di me, ma mi trovo costretto ancora una volta a
ribadire che non ho mai chiesto al Partito Democratico di discutere il mio
nome, avendo più volte ribadito la mia indisponibilità alla ricandidatura.

Il Pd sta facendo una discussione vecchia e incomprensibile di fronte a
una città che sta vivendo una drammatica crisi occupazionale e che nei
prossimi giorni avrà risposte importanti sulla correttezza e trasparenza
dell´azione amministrativa di questi ultimi anni, quando si conosceranno
gli esiti del lavoro della Commissione d´Accesso al Comune.

Questo dibattito del Pd fa apparire la politica in questa città
completamente scissa dalla realtà. Castellammare sta vivendo una fase
eccezionale della sua storia: l´omicidio del consigliere Gino Tommasino,
al di là degli esiti delle indagini che mi auguro possano presto chiarire
ogni aspetto di quel terribile delitto, ha messo sotto la lente
d´ingrandimento delle verifiche tutto l´operato dell´Amministrazione e ha
svelato agli occhi dei cittadini la debolezza della politica di fronte
alle infiltrazioni della camorra con quanto si è scoperto sugli iscritti
proprio del Partito Democratico. Il Pd ha saputo reagire con forza in
quell´occasione, contrastando il tentativo di criminalizzazione che pure
era stato fatto nei suoi confronti. L´ho sempre riconosciuto, difendendo
il Pd. Proprio in virtù di quella reazione sarebbe stato necessario uno
scatto in avanti nel modo di fare politica.
Dall´altra parte le crisi di Fincantieri e Avis, in primis, stanno
determinando tensioni sociali altissime e il rischio sempre più concreto
che la camorra possa rafforzarsi sfruttando la debolezza del tessuto
economico e sociale. In questi giorni in cui si sta litigando per le
coalizioni e i candidati a sindaco ci sono importanti appuntamenti per
l´indotto Fincantieri sulla cassa integrazione, per ottenere commesse che
facciano superare la crisi, per la costruzione del bacino e per affrontare
la situazione dei lavoratori dell´Avis. Insomma nelle prossime settimane è
in gioco la prospettiva industriale della città, alla quale non possiamo
rinunciare.

Mi chiedo come non ci si può rendere conto che di fronte a tutto questo la
discussione sul candidato a sindaco è assurda se non è ancorata ai
programmi per affrontare innanzitutto questi due temi: lotta alla camorra
e difesa del lavoro in questa città.
Si continua a fare finta di non capire che il problema che ho posto da
tempo non è se c´è una coalizione che appoggi o meno un mio secondo
mandato- cosa a cui non ho mai aspirato- ma se una coalizione esiste, se
c´è la capacità di mettere insieme il meglio delle forze politiche,
sociali, intellettuali e i giovani di Castellammare per costruire la
prossima esperienza amministrativa e, innanzitutto, rispondere alle
gravissime emergenze che la città sta vivendo. Bisogna costruire una
coalizione che non consegni alla città lo spettacolo poco dignitoso di
questi anni. Nonostante le tante cose fatte, siamo stati percepiti dalla
città solo come persone che litigavano tra di loro.

Il Partito Democratico non può nascondere le sue contraddizioni. Sul Più
Europa il gruppo consiliare si è spaccato e due esponenti hanno votato
contro l´impostazione che lo stesso partito aveva voluto a gran voce
nell´accordo programmatico sottoscritto nel marzo 2008. Ora la parte
pubblica di investimenti va avanti, tant´è che siamo in fase di appalto
per tre importanti opere. Ma è stata bloccata e ritardata la possibilità
di avere un dialogo aperto con gli operatori privati per liberare quanto
più possibile la linea di costa e ricostruire il rapporto della città con
il mare. E´ questo l´obiettivo che mi sono posto insieme al centrosinistra
sin dalla campagna elettorale del 2005 e questo ho inteso continuare a
perseguire, innanzitutto per mantenere fede all´impegno assunto con gli
stabiesi quando mi sono candidato a sindaco. La proposta di guidare lo
sviluppo attraverso una variante urbanistica che indichi con chiarezza
cosa deve diventare quell´area della città resta, a mio avviso, la strada
migliore, più efficace, trasparente e utile ad evitare la mancanza di
regole.
L´Amministrazione è stata accusata di avere forzato la mano e di avere
avuto un atteggiamento arrogante. Niente di più falso. Il dialogo con gli
imprenditori è iniziato sin dall´insediamento nel 2005 e sul Più Europa
abbiamo lavorato moltissimo, sicuramente più di quanto avvenuto in altre
città anche vicine. Nessuno ha mai pensato di obbligare qualcuno ad andare
via dalla linea di costa, costringendolo a chiudere la propria attività.
Sono state raccontate ad arte molte bugie agli imprenditori e questo ha
avvelenato pesantemente il clima.
Il dialogo con i privati è fondamentale per lo sviluppo della città, è
necessario ad arrivare a soluzioni condivise, ma è ancora più importante
che la politica sappia conservare la propria autonomia nelle scelte. Il
voto di sabato in consiglio comunale su Più Europa e Piano Casa dimostra
che questo non è avvenuto a Castellammare.

Sul Piano Casa una parte del Pd si è comportato allo stesso modo con
l´aggravante di avere fatto da sponda non solo al centrodestra, ma
soprattutto a quanti hanno voluto condizionare dall´esterno il lavoro del
consiglio comunale. Si è determinato un grave rischio di ulteriore
cementificazione in città e di abbandono dei quartieri, impedendo l´avvio
della riqualificazione nelle periferie programmata dall´Amministrazione
sulla scorta di quanto previsto dalla legge regionale. Avremmo potuto dare
una risposta abitativa anche alle giovani coppie e agli anziani,
attraverso lo strumento ad esempio dell´housing sociale, non rinunciando
ad una regolamentazione del mercato immobiliare sempre più inaccessibile
per i cittadini. Castellammare ha perso una grande occasione e il Pd in
questo ha dato il suo contributo.

Negli anni il Pd ha chiesto giuramenti di fedeltà alle forze moderate
presenti in coalizione, ipotecando ad essi il proprio appoggio
all´Amministrazione e poi non si è mantenuta la stessa lealtà chiesta agli
altri.

Io rispetto la discussione interna ai partiti. Parlo di quella del Pd
perché ha avuto pesanti ripercussioni sulla vita istituzionale del Comune
e, ancora oggi, sta provocando conseguenze gravi sulla costruzione della
coalizione, paralizzandola.
Le contraddizioni del Pd, l´atteggiamento più che ostile di una parte di
esso, i veti incrociati e le lotte intestine hanno prodotto una continua
fibrillazione in quest´esperienza amministrativa, che è andata avanti
nonostante tutto raggiungendo importanti risultati per la città, ma
soprattutto mettono concretamente a rischio tutto quanto il centrosinistra
ha rappresentato e prodotto per Castellammare negli ultimi 15 anni. Come
vedete, il problema non è l´appoggio a me ma l´idea stessa che il Pd ha
del futuro di questa città e del centrosinistra.

Non fingiamo tra di noi. Nel 2005 il centrosinistra si è presentato
spaccato agli elettori. Siamo stati tutti incapaci di ricucire davvero e
fino in fondo quelle lacerazioni.
La divisione nei Ds, mio partito all´epoca, sulla scelta del candidato
sindaco è continuata a vivere anche se sono cambiate le sigle. C´è chi ha
vissuto questi cinque anni con l´unico obiettivo di dimostrare che Vozza
non era il candidato giusto e ha lavorato a screditare l´operato
dell´Amministrazione, tralasciando spesso e volentieri il merito delle
questioni. Che il confronto politico abbia dato i suoi frutti lo dimostra
il fatto che una parte dell´attuale Pd, nel 2005 candidata con la Salvato,
ha dato un contributo fondamentale di merito nell´ultima parte di
quest´esperienza amministrativa proprio sulle questioni urbanistiche.
Voglio ringraziare l´assessore all´Urbanistica Raffaele Esposito,
proponente delle due delibere in questione, per il lavoro che ha svolto e
gli altri due esponenti del Pd in giunta, il vicesindaco Nicola Corrado e
l´assessore Rosanna Esposito per l´impegno che hanno messo nel loro
lavoro. In un´altra parte del Pd, invece, hanno continuato a prevalere i
rancori personali del 2005, di cui non ci si è mai liberati e che ancora
sono in campo, con l´unico obiettivo di trovare un candidato contro
quest´esperienza e non a favore della città e di un programma serio di
governo.
Sono stato vissuto come nemico e questo ha fatto perdere a qualcuno
completamente di vista che l´avversario di tutti noi era e rimane il
centrodestra, che sta affastellando gruppi e liste senza mettere in campo
nessuna idea e nessun progetto per la città.

Io ho continuato a lavorare come sindaco, senza mai fermarmi di fronte
alle difficoltà politiche della coalizione, perché Castellammare non può
essere mollata neanche per un minuto. Continuerò a farlo fino in fondo,
fino all´ultimo giorno del mio mandato. Però francamente diventa sempre
più difficile svolgere il mio lavoro quando dal partito di maggioranza
relativa e non solo cresce e si alimenta soltanto il tiro al bersaglio nei
miei confronti.

Lo ripeto ancora una volta: non ho mai chiesto che si discutesse di me per
il secondo mandato, ma di come costruire la coalizione per le prossime
elezioni. Constato che non lo si è fatto.

Invece che continuare a dibattere sull´inesistente ipotesi della mia
ricandidatura, il Pd metta in campo una proposta che unisca la coalizione,
a partire dai moderati, per presentare agli elettori una valida squadra e
programma di governo per i prossimi cinque anni. Mi auguro sinceramente
che il Pd lo faccia e ci riesca. Ho sempre pensato e dichiarato, pur
militando in un´altra forza politica, che il centrosinistra non possa
prescindere dal Pd. Lo dimostra anche il comportamento e le decisioni che
la mia forza politica ha tenuto e assunto proprio in questi giorni sia per
le elezioni regionali, sia in tanti altri comuni della provincia di Napoli
che vanno al voto.
L´unità della coalizione e la costruzione di squadra e programma di
governo forti, credibili e coerenti restano per me gli obiettivi
imprescindibili da raggiungere, attraverso la ricostruzione di un dialogo
vero con la città.
Non sarà certo il sindaco di Castellammare a mettersi di traverso e
ostacolare questo percorso.