La politica riserva sempre delle sorprese e quando, alcuni giorni fa si sparse la voce che Starita non voleva, almeno al momento, nominare assessori i consiglieri comunali nessuno avrebbe scommesso un euro che questa linea sarebbe passata.
La vera novità del momento è questa: vuoi per ragioni politiche, vuoi per opportunità ed equilibrio di questa maggioranza e, così sembra, voglia di far bene, questa prima scelta è stata dettata ai partiti dalla ferma determinazione e lungimiranza amministrativa di un Giosuè Starita che non intende più navigare senza rotta come è accaduto nelle precedente amministrazione. I cinque anni trascorsi al "fronte" sembrano consegnarci un sindaco veterano dal quale tutti, chi lo ha votato e chi no, attendono i risultati che questa città merita.

E poi Starita sa bene che in consiglio comunale avrà di fronte i suoi più acerrimi nemici che di certo faranno un´opposizione agguerrita. Su questo versante spicca la coppia di animali politici formata dalla "faina" Enzo Sica e dal "gatto" Raffaele Ricciardi, con quest´ultimo che mantiene alta la reputazione acrobatica della categoria cadendo come al solito con i quattro piedi per terra e salvandosi con la ciambella del consiglio comunale (un esordio, il suo, nel nuovo incarico nonostante stia appena ai primi "4 decenni" di dirigenza politica) dopo il naufragio dell´ex transatlantico PD.
Per Enzo Sica, invece, che forse in cuor suo sogna il revival da Direttore generale del comune, ci saranno porte chiuse presidiate da minacciosi avversari della maggioranza armati di pesanti randelli e aiutati dall´invalicabile bilancio da pompe funebri del compito dott. Nunzio Ariano che ha stilato la relazione autoptica.

Sull´altro sconfitto, Antonio Gagliardi, non abbiamo molto da dire. Nessuno credeva e ha creduto alla favola del suo successo come sindaco sbandierata in campagna elettorale con slogan di nuovismo dopo 15 anni trascorsi ai massimi livelli locali. I fessi ci sono, si, ma di questi tempi grami, quanti? Riesce comunque a salvarsi indossando la ciambella lanciatagli dall´ex big Andrea Fiorillo affondato inesorabilmente insieme al suo gozzo targato Sel.

Ora, parlando seriamente, dall´opposizione la città si attende controllo, rigore e proposte, in particolare dal PD, o da quello che ne rimane in consiglio comunale. Un PD che esce da queste elezioni sonoramente sconfitto.
Visto quello che è accaduto, per gli ex dirigenti del partito locale di Bersani si potrebbe benissimo utilizzare il motto: "chi di lama ferisce, di lama perisce".
Chi non ricorda i manifesti e la definizione di "papocchio" affibbiata alla maggioranza creata da Giosuè Starita?
Ebbene mentre questo avveniva sui giornali e sui muri cittadini i dirigenti PD fecondavano in casa loro il "papocchio Sica" , e di tale si è trattato, un papocchio. Una scelta sciagurata vista la fuga di dirigenti ed elettori e la spaccatura nel centrosinistra e la conseguente pesante batosta elettorale.

Per molti di questi dirigenti sembrano chiudersi le porte di un´epoca e, con decenza politica personale, dovrebbero oggi favorire un ricambio generazionale dedicando le ore libere quotidiane a tutt´altro tranne che alla politica locale. Ma in politica si sa, gli errori non sempre si pagano. Il transatlatico PD è intanto piegato su un fianco, come il relitto dell´isola del Giglio. Chi si mai si fiderebbe di affidare al comandante Schettino le operazioni di recupero della nave? Nessuno, figuriamoci. Ma la politica è l´arte del possibile. Ohhhh, issa!
FRA´ GEPPINO OLMI

(Salvatore Gallo)