"La vittoria non è importante. E´ l´unica cosa che conta". Lazzaro Luce, al termine della sofferta rimonta effettuata dal Savoia al "Micale" di Capo d´Orlando, scomoda una famosa citazione sportiva, coniata dal presidente onorario della Juventus Giampiero Boniperti, per descrivere le combattive doti della "Vecchia Signora" del calcio italiano.
Il paragone, ovviamente, appare eccessivo. Eppure questo Savoia volitivo, gagliardo, affamato, capace di ribaltare parziali sfavorevoli maturati nei primi 45´ di gioco, si caratterizza più per la tenacia, la tempra e l´orgoglio che per l´offerta di un gioco spumeggiante ed altamente spettacolare: "A me è piaciuta anche la prestazione" - puntualizza il patron bianco scudato di ritorno dalla trasferta siciliana - . "Soprattutto per la grinta mostrata dai ragazzi dopo un primo tempo molle. Abbiamo sicuramente pagato un campo dalle dimensioni ridotte soffrendo molto per la mancanza di spazi ampi sulle fasce. Ultimamente gira così. Regaliamo il primo tempo, prendiamo uno schiaffo in faccia e ci rialziamo. Ma, fin quando si vince...".
Disamina al solito puntuale del presidente che, in maniera sincera, confessa la propria sorpresa per la settima vittoria consecutiva. "Un risultato insperato alla vigilia", il commento al riguardo. Il settimo sigillo in campionato, di questo Savoia rullo compressore, porta però con sè, in dote, un nome e un cognome; soprattutto, una fascia di capitano indossata da torrese "doc": "Francesco Scarpa (oggi autore di una doppietta, ndr) interpreta al meglio il suo ruolo" - continua Luce - . "Dei singoli, di solito, non parlo ma oggi spendo volentieri due parole anche per Del Sorbo. E´ la seconda volta che, subentrando dalla panchina, cambia volto alla gara. Carotenuto era stato immenso ad Agropoli. Antonio, al pari, è stato determinante in due circostanze, dimostrando un grande feeling con i compagni di reparto. Forse, meriterebbe di partire dall´inizio", la sibillina conclusione. "Intendiamoci però" - chiarisce subito Luce - . "La formazione la gestisce sempre Feola in maniera autonoma. Sarà lui ad operare le sue scelte".
Infine, una battuta sul discusso calcio di rigore che ha consentito ai bianchi di superare l´Orlandina. "Andrebbe rivisto ma bisogna anche rimarcare come la palla, ormai persa da Scarpa in seguito al presunto contatto, fosse destinata a Meloni che, da due passi, avrebbe comunque segnato".
Vincere, in fondo, è l´unica cosa che conta. Vero presidente?...

Salvatore Piro