Tre punti fondamentali. Per la tranquillità interna, il morale, la classifica. Il Savoia batte, di misura, il Comprensorio Normanno regalandosi un Natale più sereno ma ancora denso di nodi da sciogliere. Primo fra tutti, l´inspiegabile autolesionismo che attanaglia i bianchi ogniqualvolta la vittoria sembra essere proprio lì, vicina, ad un passo. Caratteristica costante ribadita anche contro i siciliani di Pippo Strano. Savoia subito avanti grazie all´uno-due targato Guarro (trasformazione dal dischetto, nella foto) e Malafronte (lesto ad appoggiare in rete la corta respinta di Vecchio). Corre il 20´ e tutto sembra volgere al meglio. Poi, l´inspiegabile metamorfosi. I bianchi rinculano troppo, facendosi schiacciare nella propria trequarti, corrono pericoli a ripetizione, perdono il possesso palla con errori ingenui, elementari. Gli ospiti ci provano in diverse occasioni ma la giornata storta di Vianello e Mandarano salva la truppa di Amura. La situazione peggiora con il trascorrere dei minuti. Loccisano è in perenne affanno, Scudieri, Falanga e Catalano in netta difficoltà, Vicentin troppo isolato. Savarese l´unico a cantare e portare la croce. Gli ospiti prima accorciano le distanze con Garufi (errore di Loccisano in uscita), poi sfiorano il pareggio divorandosi due colossali occasioni. Lo stesso Garufi si traveste, con largo anticipo, da Babbo Natale calciando a lato dall´altezza del dischetto. Nel finale, prima dell´espulsione di Truglio, Mandarano spedisce sopra la traversa un servizio che chiedeva solo di essere spinto con dolcezza in porta. Il Savoia ringrazia e porta a casa. Tre punti d´oro al termine di una prestazione definita, dallo stesso tecnico oplontino in sala stampa, come un "lento calvario". Urgono rinforzi soprattutto in difesa. Il direttore Dionisio è avvertito.

Angelo Riso