“Con Padroni di barche - dichiara Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare di Stabia- ancora una volta affermiamo la valenza del Palazzo reale di Quisisana quale sede di grandi eventi artistici e culturali. E questa volta lo facciamo con un convinto omaggio al grande Raffaele Viviani, figlio di Castellammare, che nel 1937 scrisse questa opera, una delle sue ultime commedie, ambientandola proprio nella sua città natale. Ci è sembrato giusto così, rimettendo in scena dopo tanti anni un testo vivianeo ingiustamente poco rappresentato, ricambiare in qualche modo, seppur in maniera assolutamente parziale e insufficiente, l’atto di amore di Viviani verso Castellammare. E lo abbiamo fatto grazie alla disponibilità di un regista come Armando Pugliese e delle tante attrici e attori stabiesi che ancora oggi calcano le scene dei principali teatri italiani. La Regione Campania ha colto questo valore e ha reso possibile questa produzione che, ci auguriamo, consacri definitivamente Quisisana quale luogo d’arte e cultura, e quindi di incontro e scoperta”.
“Promuovere un grande evento come Padroni di barche - afferma Gianpaolo Valitutti, assessore al Turismo e alla Cultura di Castellammare di Stabia- scritto da un grande stabiese e interpretato dai maggiori stabiesi in attività, è certamente un ulteriore segnale di speranza per il futuro di Castellammare di Stabia. Ma è soprattutto un’assunzione di responsabilità da parte di chi amministra la cosa pubblica: produrre e mettere in scena per tre giorni una delle più intense opere di Viviani significa scommettere sul teatro e sulla cultura quale chiave per lo sviluppo del territorio. Per questo, è importante che ci sia una presa di coscienza collettiva sulla gestione e l’utilizzo della ‘Reggia di Quisisana’, una questione che riguarda la Campania e l’intero Mezzogiorno, poiché forte è il rischio che Quisisana resti l’ennesima opera incompiuta in un Sud Italia sempre più assente dalle politiche nazionali. Il teatro di Viviani come teatro di denuncia, teatro corale, moderno, è senza dubbio il miglior interprete di una realtà che si rivela ancora oggi fragile ed è in cerca del definitivo riscatto civile e sociale”.

Scritta nel 1937, Padroni di barche debuttò a Torino, poi fu al Mercadante di Napoli nel 1938. In scena vi era non solo Raffaele Viviani, ma anche la sorella Luisella, l’altra grande artista figlia di Castellammare che col fratello condivise successi e amore per il teatro.
“Attingo la materia grezza della vita – scrisse il grande commediografo nella sua autobiografia - poi la plasmo, la limo e ne faccio opere teatrali, soffermandomi su quanto mi è rimasto impresso, vivendo la mia infanzia a contatto della folla, della folla varia, spicciola, proteiforme, multanime, pittoresca della mia terra di sole. Il mio teatro è fatto di suoni, di voci, di canti, sempre gaio e nostalgico, festoso e melanconico, non di intrecci e di problemi centrali”.

La commedia è un atto di amore verso Castellammare di Stabia: l’azione si svolge nel suo porto, con i magazzini generali, il deposito sali, oltre la capitaneria di porto, le gru dei cantieri navali. Si ricordano le acque termali, il santo patrono Catello e il mondo delle costruzioni navali e della marineria che per lunghi secoli ha costitutivo l’identità stessa della città natale di Raffaele Viviani (Castellammare di Stabia 1888 – Napoli 1950). “Ah! Sulo pe´ ll´acqua, Castiellammare avarrì´ a tene´ furtuna!” Ettore, il figlio di Catiello Sansone nel primo atto. Ed è proprio Catiello, il personaggio che Viviani interpretava in scena, sconfortato per il fatto che le acque stabiane non venissero sfruttate e promosse abbastanza, che aggiunge, dando voce di fatto allo stesso autore: “Comm’ a figlio ’e Castiellammare, è na cosa can un ce pozzo penza’! St’acqua mm’è stanghe, mme coce!”.

Padroni di barche è una delle ultime opere del commediografo stabiese. Un’opera corale, di “Viviani autore del popolo” secondo la definizione di Goffredo Fofi, che - per la complessità della produzione - è stata ingiustamente poco rappresentata. Questa edizione, affidata alla regia di Armando Pugliese e promossa dalla Regione Campania e dalla Città di Castellammare di Stabia, riaccende i riflettori su uno dei maggiori autori del Novecento italiano ed europeo.

Folta la presenza di attori stabiesi nel ricco cast di questa opera corale che conta 26 interpreti, 3 cantanti solisti e 11 comparse tra popolane e scaricanti.
Gianfelice Imparato, che nella scorsa stagione cinematografica è stato volto di successi internazionali come "Gomorra" di Matteo Garrone e il "Divo" di Paolo Sorrentino, interpreterà il "signore bizzarro".

Inoltre gli attori in scena saranno: Laura Amalfi (Nannina), Gaetano Amato (Pedecone), Lello Amore (Carrettiere), Antonio Atte (terzo operaio), Cloris Brosca (Lucia), Franco Cecere (guardia doganale), Italo Celoro (Filippo Grottolo), Sergio Celoro (Ettore), Federica Citarella (Teresina), Giuseppe De Rosa (don Catello Sansone), Carlo Di Maio (vecchio pescatore), Agostino Di Somma (primo operaio), Cristian Izzo (un marinaio), Luca Izzo (acquaiuolo), Gigi Longobardi (il pittore), Antonio Martone (macchinista), Antonio Milo (Manetta), Alfredo Miniero (secondo operaio), Piero Pepe (Mineco), Marina Piscopo (signora bizzarra), Lello Radice (Catellino), Giovanni Rienzo (Letterino), Isabella Salvato (signora Fonseca), Anna Spagnuolo (´a semmentara), Enzo Spinelli (barbiere).
I solisti saranno: Ernesto Lama, Marina Bruno e Fiorenza Calogero. Le popolane e gli scaricanti: Raffaele Cecere, Marcella Celoro, Salvatore Cuomo, Natasha Di Somma, Manuela Esposito, Augusto Petrellese, Maia Salvato, Manuela Sperandeo, Tonino Raffone, Salvatore Veneruso e Silvana Vetrò.
Scene di Andrea Taddeo. Costumi di Silvia Polidori. Musiche a cura di Giuseppe Di Capua.


Biglietti in prevendita a Castellammare di Stabia presso il cinema Montil in via Bonito 10 (081-8722651) dalle ore 17.00 a chiusura botteghino, il Supercinema in corso Vittorio Emanuele 97 (081-8717058) dalle ore 18.30 alle 20.30 e Libreria Mondadori Stabia Hall in via Regina Margherita 50 (081-8018681) dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00 tutti i giorni. Posto unico: 10 euro.

Ingresso consentito fino alle 20.30. Inizio spettacolo: ore 21.00.
I biglietti possono essere acquistati anche al botteghino durante le tre serate.