Si è conclusa in tarda mattinata la visita lampo del sottosegretario agli Interni Filippo Bubbico, qui a Torre Annunziata con il candidato alle europee Massimo Paolucci. Prima nell’aula Giancarlo Siani di palazzo Criscuolo, con i massimi esponenti delle forze armate e con il sindaco, poi nella prefettura.

“È una città importante, piena di tanti problemi ma carica di tante potenzialità”. Ha affermato Bubbico a margine dell’incontro a porte chiuse con il primo cittadino. “Il sindaco sta facendo un grande lavoro, è impegnato non solo ad affrontare le emergenze sociali che ogni giorni emergono, ma anche a dare una prospettiva a questa città e a questo territorio”.

Il numero due del Viminale ha esortato “l’intero Mezzogiorno ad un identico sforzo (come quello cittadino, ndr.)” consapevole del “bisogno di risorse pubbliche importanti per risolvere gli antichi problemi e per ridurre i divari”.

“Noi siamo convinti – ha continuato Bubbico – che il Mezzogiorno deve sconfiggere l’illegalità, la criminalità organizzata e la corruzione. Sono tutti fattori che bruciano risorse e contribuiscono anche a peggiorare il giudizio che viene espresso. Proprio a torre si può misurare la capacità delle forze di polizia di agire in stretto coordinamento tra di loro e con le istituzioni locali per ridare agibilità al territorio, garantire l’ordine, la sicurezza che non deve mai considerarsi raggiunta perché conosciamo bene la drammaticità e anche la pericolosità di situazioni che qui si manifestano”.

Ha, poi concluso con una parentesi sull’Europa e la necessità che cambi passo rispetto agli ultimi anni. “Noi dobbiamo combinare questo impegno con una nuova visione e dimensione dell’Europa che non può essere più considerata solo come il luogo della burocrazia e della tenuta dei conti pubblici. La riduzione del debito pubblico è un obbiettivo importante ma può essere conseguito solo se si genera nuova ricchezza senza la quale non si possono pagare i debiti. È giunto il momento che l’Europa riprenda a coltivare un’ambizione e una visione politica, che deve puntare a condividere le straordinarie problematicità ma anche a condividere le straordinarie opportunità”.


Raffaele Perrotta