Esordio di successo per il libro “In viaggio con Archeo”, presentato lo scorso 16 ottobre presso l’istituto comprensivo Vittorio Alfieri di Torre Annunziata. La presentazione di questo testo narrativo ha visto la partecipazione delle due autrici, Maria Esposito e Carla Raiola, del presidente dell’ “Archeoclub Mario Prosperi” Mirella Azzurro, del presidente di “Albatros Edizioni” Lucia de Cristofaro, del dirigente scolastico Annunziata Martire ed ha avuto come moderatore l’avvocato Francesco Alessandrella.
Le due autrici, entrambe ex professoresse proprio dell’istituto che le ha ospitate, dopo numerose creazioni di testi teatrali e narrativi per ragazzi, hanno deciso di scrivere un romanzo educativo per attrarre i ragazzi verso il misterioso e affascinante mondo dell’archeologia. Il testo, diviso in due sezioni, si rivela affascinante fin dalle prime pagine: la prima parte è costituita infatti da una striscia di fumetti che narra dell’incontro di alcuni studenti e del loro insegnante con Archeo l’archeologo, che li introduce alla “scienza dell’antico”; la seconda parte invece si occupa di nozioni più tecniche, della conoscenza delle fonti metodologiche impiegate nell’indagine archeologica e delle sue diverse branche.
“Il libro si fa apprezzare fin da subito grazie alla copertina colorata ed accattivante; – ha commentato il presidente Mirella Azzurro – l’entusiasmo che respirava durante i laboratori di archeologia curati dalle due professoresse è stato trasmesso anche al di fuori delle mura scolastiche proprio grazie a quest’opera scritta a quattro mani con conoscenza, impegno e “voler fare”, soprattutto per gli altri.
Quest’opera, come ha affermato Lucia de Cristofaro, presidente della casa editrice che ha pubblicato il libro, è molto particolare in quanto è raro trovare opere storiche indirizzate a ragazzi la cui età varia dai 10 ai 14 anni, i quali sono in un certo qual senso “costretti” ad osservare i fenomeni storici-archeologici solo attraverso i così “noiosi” libri scolastici. “Inoltre – ha proseguito – il linguaggio utilizzato è semplice ma mai semplicistico, e ci invita ad apprezzare un territorio, quello campano, che può dare ancora tanto, che deve essere vissuto e osservato come un vero e proprio museo a cielo aperto”.

Francesca Umidetti