Il giorno 11 febbraio alle ore 10,30 è stato inaugurato a Trecase un´importante struttura di risposta ai bisogni per i cittadini dell´Ambito15.
Il progetto “RICOMINCIO” intende offrire una possibilità di inserimento anche a coloro che si trovano ai margini della società, nella considerazione condivisa che relegare una persona a ruoli squalificati significa perdere quanto di meglio vi è in lei, condannandola ad una lenta ma inesorabile morte psicologica, ancor prima che fisica, mentre in ogni individuo, vi è un enorme potenziale creativo da utilizzare per il progresso e lo sviluppo umano. Tale proposta progettuale, nata dall’ascolto dei bisogni, si rivolge prevalentemente, ma non esclusivamente, alla popolazione residente nel territorio dell’Ambito NA 15, e comprende i comuni di Torre Annunziata, Boscotrecase, Boscoreale e Trecase.
E’ in questa ottica che, raccogliendo una pressante necessità, non solo locale ma dell’intero territorio regionale, è nata l’idea di una Comunità di Accoglienza per Gestanti, Madri e Bambini con l’intento dell’intervento riabilitativo e di reinserimento formativo e lavorativo per i soggetti cosiddetti svantaggiati, tra essi particolare attenzione alle donne che si trovano in condizioni di disagio socio-ambientale e/o che hanno avuto problemi di dipendenza da sostanze. La comunità ha la funzione di "ponte" tra la vita in strada, quella carceraria e la struttura riabilitativa.
L’obiettivo primario del Progetto RICOMINCIO, che essenzialmente si configura come una struttura intermedia, è quello di dare una risposta concreta alla necessità del territorio, di spazi per il reinserimento sociale e lavorativo di persone che hanno problemi con le nuove dipendenze. Il senso di inadeguatezza sociale e il timore di non farcela richiedono una risposta concreta che dia loro la possibilità di riappropriarsi di un vissuto personale, formativo e professionale con aspetti positivi. Vogliamo quindi proporre a giovani a rischio un percorso di accoglienza residenziale o semiresidenziale.



Estratto dalla carta dei servizi

LA COMUNITÀ E I SUOI SERVIZI

Le Comunità di Accoglienza per Gestanti, Madri e Bambini “Ricomincio” può accogliere 3 donne e un massimo di 6/7 bambini, riservando un posto per l´ospitalità/accoglienza di urgenza.

La Comunità offre ospitalità per 365 giorni l’anno 24 ore su 24.
In particolare, essa assicura:
Servizi di cura alla persona;
Attività socio-educative volte allo sviluppo dell’autonomia individuale;
La partecipazione all’elaborazione e al monitoraggio dei progetti educativi individualizzati;
Percorsi formativi, stage, percorsi di inserimento lavorativo presso aziende convenzionate.

La Comunità si trova in Trecase (NA), alla Via Casa Cirillo n°153/155 in una villetta monofamiliare di circa 300 mq esclusi balconi, terrazzi e spazi esterni.

La buona accessibilità rispetto al quartiere di riferimento, offre la possibilità di usufruire dei diversi servizi e allo stesso tempo facilita la partecipazione alla vita socio-culturale del quartiere e la nascita di rapporti con gli abitanti del territorio.
L’intervento della Comunità si fonda sull’offerta all’ospite di un ambiente di vita che gli garantisca protezione, affetto, istruzione, mantenimento, formazione e inserimento lavorativo, nel rispetto della sua storia e della sua personalità.
Gli utenti partecipano alla gestione della vita comunitaria, che è articolata in modo tale da fornire agli ospiti tempi di vita ordinaria elastici ed agevoli e non impostati sulla rigidità di forme ed orari, pur nel rispetto delle esigenze collettive e dei principi fissati nel progetto educativo generale e individuale. La Comunità aiuta gli ospiti ad inserirsi in attività esterne quali: istruzione scolastica, stage formativi, corsi di formazione professionale, sport, iniziative per il tempo libero e terapie di riabilitazione, grazie alla fitta rete territoriale costruita.
Il progetto educativo individualizzato si presenta come il fulcro del lavoro educativo per e con ogni singolo soggetto. Esso suggerisce un modello di intervento, che intende garantire all’ospite in un clima familiare (in cui si riproducono, cioè, i ritmi della vita quotidiana con figure adulte stabili), un percorso di maturazione che faccia sperimentare (o sperimentare di nuovo) quei processi di relazione che sono basilari per l’equilibrio affettivo e per l’acquisizione delle competenze ed abilità cognitive e sociali.
Le attività educative prendono vita dall’interesse dell’ospite e sono finalizzate all’acquisizione e allo sviluppo delle sue potenzialità.
La realizzazione del lavoro intorno al progetto ha lo scopo ben preciso di evitare che il collocamento nella Comunità si trasformi in una pura e semplice ospitalità ma sia invece una permanenza educativa, con obiettivi definiti, con tappe esplicite, con verifiche programmate, per una reintegrazione più rapida possibile nell’ambiente di vita e nella società.


IL PERSONALE

La selezione del personale viene fatta tenendo conto dei fattori motivazionali, esperienza pregressa, capacità comunicative, relazionali ed organizzative degli aspiranti. Dopo la selezione si attua un programma di formazione specifica di base che consiste in un primo tirocinio in cui si danno indicazioni sulle attività.
La gestione della Comunità è affidata ad educatori professionalmente qualificati in grado di promuovere il benessere, il recupero e il potenziamento di tutte le componenti e le funzioni dell’essere persona. Nel loro lavoro sono affiancati da altre figure professionali, atte ad assicurare l’attuazione del progetto educativo generale e dei singoli PEI, e da volontari adulti e famiglie, disponibili a partecipare alle attività della Comunità.



METODOLOGIE DI LAVORO

La metodologia educativa si fonda sulla dimensione della quotidianità e sulla dimensione del territorio: due dimensioni che si integrano continuamente.
La quotidianità è intesa come luogo della “normalità” delle relazioni interpersonali ed affettive, del coinvolgimento delle persone accolte nella vita comune, dell’accoglienza reciproca nelle piccole vicende di ogni giorno e dell’educazione all’essenzialità nell’uso delle cose. La vita quotidiana è organizzata tenendo conto del tempo, dello spazio, del clima familiare, della routine e delle regole.
Il territorio è, invece, inteso come luogo del “noi”, come un sistema di relazioni aperte oltre la “comunità d’accoglienza”. Il lavoro si articola con tutti gli enti che a vario titolo collaborano con la Comunità e che contribuiscono a renderla un anello importante della rete territoriale.


PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE (P.E.I.)

Dopo un iniziale periodo di osservazione dell’ospite, l’equipe comunitaria, in collaborazione con i Servizi Sociali territorialmente competenti o con l’USSM, elabora e propone il Progetto Educativo Individuale.

Gli obiettivi di crescita individuati per ciascun ospite sono sostanzialmente:
Acquisizione dell’autonomia;
Accettazione e cura del proprio corpo;
Raggiungimento di un adeguata formazione didattico-professionale;
Acquisizione ed accettazione delle regole di convivenza civile;
Raggiungimento di una maggiore consapevolezza rispetto ai propri agiti;
Responsabilizzazione delle proprie azioni;
Potenziamento dell’autostima e strutturazione della propria identità;
Recupero e reinserimento sociale della madre;
Rafforzamento della rete affettivo-relazionale.

Le aree di intervento su cui si agisce, invece, sono:
Famiglia: attraverso interventi di mediazione familiare e sostegno alla genitorialità;
Contesto sociale: inserimento in percorsi di volontariato e/o in attività sportive e laboratoriali;
Istruzione scolastica e/o formazione professionale;
Sostegno psicologico;
Comunicazione e linguaggio: Superamento delle difficoltà relazionali e contenimento analogico e verbale degli atteggiamenti.