Torna l´incubo dei miasmi provenienti dalla discarica Sari tra Boscoreale e Terzigno. In seguito alle segnalazioni dei cittadini, il sindaco Giuseppe Balzano e l´assessore all´ambiante Dino Marcone, hanno inviato una lettera alla Sapna, la società della Provincia di Napoli che gestisce la cava, chiedendo il motivo degli odori nauseabondi che circolano nell´aria di sera e di mattina presto. “La situazione è stata più volte denunciata dai cittadini, ed ha provocato disagi e agitazioni- si legge nella missiva-; per questa ragione, se ci sono stati problemi, chiediamo di risolverli quanto prima, in modo da non alimentare ulteriormente questa situazione. La discarica è chiusa da maggio del 2011, ma sono in corso da allora i lavori di messa in sicurezza. Ma fino a che non verrà bonificata, tecnicamente Cava Sari è ancora una discarica aperta: l´ecomostro di Boscoreale e Terzigno, che evoca brutti ricordi per la popolazione e per i comitati che hanno combattuto contro i disastri ambientali nel 2010, quando stava per essere aperta nel Parco Nazionale del Vesuvio la più grande discarica d´Europa, Cava Vitiello. Da fine settembre a dicembre di quell´anno si susseguirono una serie di proteste, anche violente, da parte dei cittadini, già reduci da un´estate “di fuoco”, durante la quale erano stati costretti a chiudere le finestre a causa dei cattivi odori emanati da Cava Sari, situata a 200 metri dal centro cittadino.