“Per volere di Don Pasquale la mensa non va in vacanza, nemmeno a ferragosto”. Con uno sguardo dolce ed il sorriso di chi è sempre disponibile per gli altri, la signora Maria si prepara, insieme con gli altri volontari, ad accogliere i tanti che affollano la porta della mensa.
Oggi sono circa settanta le persone di cui quattordici i bambini. “C’è qualche bimbo in meno – continua Maria – alcune volte sono anche più di venti”.

Luca, Cira, Maria, Sossio, Ciro, Alberto, sono alcuni dei 50 angeli che tengono in vita la mensa don Pietro Ottena qui a Torre. La giornata l’affrontano con il sorriso. “Il lavoro inizia alle 9 – raccontano – ed abbiamo poco meno di tre ore per organizzare il menù, preparare i pasti e pulire la sala prima di dedicarci ai tanti che vengono qui a mangiare”. Ogni giorno c’è una squadra che cambia con un referente che coordina: alcune ore che dedicano agli altri lontani dal lavoro e dalla famiglia.
A mezzogiorno si entra, la preghiera e si pranza. Inizia la corsa dei volontari per servire subito a tutti il primo caldo, il secondo e, se c’è, anche il dolce. Oggi pasta e patate, qualche fettina di salame con rustici e un po’ di gelato.
“Molto cibo lo riceviamo dalla provvidenza delle persone sensibili – afferma Maria – altro lo compriamo con i soldi che arrivano alla mensa dalle donazioni. Qualcuno porta pacchi alimentari, altri detersivi che servono per le pulizie. Anche il banco alimentare ci forniva un aiuto che quest’anno è venuto a mancare”.

“Domani è aperta?”, chiede qualcuno prima di andare via. Si, anche domani, a ferragosto, la mensa non va in ferie. Altri settanta pasti, molti serviti a persone di Torre. Un numero che lascia pensare e che riflette la situazione di enorme disagio e difficoltà che si vive in città.

“Chi varca quella porta è spinto da molta necessità”, dice Maria prima che saluto tutti.


Raffaele Perrotta