La Cartiera, un Centro Integrato per lArtigianato e i1 Commercio
29-05-2009 - Archivio Storico de Lo Strillone
Presentato il progetto che trasformerà la cartiera dismessa in centro servizi
La Cartiera, un Centro Integrato per lArtigianato e i1 Commercio
Previste prospettive occupazionali per circa 600 unità complessive
Il progetto per la ristrutturazione e riconversione della ex cartiera Aticarta da destinare a Centro Integrato per lArtigianato e il Commercio è promosso e realizzato da Coopsette attraverso la propria controllata Fergos srl. Linizio dei lavori è previsto per settembre 2009 e linaugurazione è prevista per la primavera 2011.
Questa importante riconversione urbana è in linea con le più significative tendenze di riqualificazione di siti industriali, ed il progetto si pone quale elemento catalizzatore di un processo di sviluppo economico e territoriale coerente con lazione pubblica dellAmministrazione Comunale di Pompei.
Il progetto è firmato Corvino + Multari, architetti già autori del restauro del Grattacielo Pirelli a Milano e da Engco srl per lengineering. Coopsette è aggiudicataria di una gara nazionale a seguito della quale è stato sottoscritto nel luglio del 2006 un Protocollo di Intesa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, il reinserimento di tutte le maestranze della ex Cartiera (circa un centinaio) e la creazione di nuova occupazione per oltre 500 addetti.
Il progetto, opera dinteresse pubblico, è stato approvato dalla Regione Campania ed in particolare dallAssessorato alle Attività Produttive per quanto riguarda le attività commerciali, dalla Amministrazione Comunale di Pompei ed ha ottenuto tutti i pareri degli enti competenti incluso quella della Autorità di Bacino del Sarno e della Soprintendenza BB. AA. di Napoli e
provincia.
La dismissione della fabbrica, infatti, non determina solo un problema occupazionale ma crea anche una emergenza ambientale dovuta al degrado del sito che, in mancanza di un adeguato intervento di rifunzionalizzazione, è destinato a trasformarsi in breve tempo in una
marginalità urbana.
Larea oggetto dintervento, localizzata nella parte centro-orientale del Comune di Pompei al confine con il Comune di Scafati, è delimitata a nord dallautostrada A3, a sud da via Macello, che corre parallelamente al fiume Sarno, ed ad ovest da via Cavalcavia del Sarno che collega la Statale 18 a via Ripuaria e coincide con larea industriale Aticarta.
Un luogo che merita un ripensamento della sua edificazione in rapporto al contesto ambientale a cui appartiene. Unarea che guarda ed è guardata dal campanile del Santuario di Pompei verso il quale offre il peggio di sé con una presenza di volumi incoerenti proprio rispetto ai suoi margini.
Lidea è quella di riportare vita in questo luogo intervenendo sullarmonia dellopera nel contesto in cui è inserita. Una parte delle vecchie strutture verrà demolito mentre saranno ristrutturati e riqualificati complessivamente 400 mila metri cubi di nuove funzioni: intrattenimento, shopping, spazi artigianali e ristorazione intesi come luoghi pubblici di aggregazione. Una riconfigurazione che, nellambito di una ristrutturazione edilizia, elimina i volumi tecnici e gli impianti funzionali allattività industriale, solleva ledificio dal suolo, eccezion fatta per larea di circa 9.000 mq che un tempo era destinata a stoccaggio del materiale prodotto, la quale viene conservata così comè per le sue valenze architettoniche.
Questi interventi consentono di liberare spazi a terra in parte per la sosta delle auto e soprattutto di configurare un luogo urbano, una piazza verde che, oltre ad essere lo spazio privilegiato di ingresso al nuovo Centro, costituisce occasione di fruizione pubblica di uno spazio naturalistico ambientalmente qualificato sulle rive del fiume Sarno.
La piazza verde, unampia area di circa 16.000 mq è uno spazio costruito con ampie aiuole conformate come leggeri dossi che definiscono spazi scenografici di natura, La piazza è inoltre attrezzata per il gioco bimbi e caratterizzata da un sistema di alberi a media grandezza lungo i percorsi. Un concept verde che, prendendo le mosse dalle onde morbide del profilo delle serre, presenti diffusamente sul territorio, e dal rotoli di carta che venivano prodotti nella fabbrica dismessa, copre lintero edificio con una rete ondulata clic ombreggia ma non oscura e che tende a migliorare la qualità complessiva dei luoghi mitigando limpatto visivo. Nella definizione dello spazio interno particolare importanza assume la luce naturale che piove dallalto in tre grandi lucernari posti in prossimità degli spazi comuni interni delledificio. Una vocazione del rapporto tra luce e spazio che guarda a quanto già la storia dellarchitettura pompeiana antica ci tramanda nella quale la luce che piove dellalto bagna le pareti accende i colori, provoca emozioni. In tale contesto il progetto mira ad una sua sostenibilità tecnologica con lutilizzo di forme di energia alternativa. È il caso del grande tetto a falde esistente che diviene occasione per disegnare un grande tetto solare, sul quale collocare pannelli fotovoltaici, una navata clic contiene ed è oltrepassata dal grande edificio il cui prospetto cieco è interamente contrassegnato da pannelli di acciaio inox che consentono al paesaggio verde circostante di riflettersi sulla sua superficie.
La Cartiera, un Centro Integrato per lArtigianato e i1 Commercio
Previste prospettive occupazionali per circa 600 unità complessive
Il progetto per la ristrutturazione e riconversione della ex cartiera Aticarta da destinare a Centro Integrato per lArtigianato e il Commercio è promosso e realizzato da Coopsette attraverso la propria controllata Fergos srl. Linizio dei lavori è previsto per settembre 2009 e linaugurazione è prevista per la primavera 2011.
Questa importante riconversione urbana è in linea con le più significative tendenze di riqualificazione di siti industriali, ed il progetto si pone quale elemento catalizzatore di un processo di sviluppo economico e territoriale coerente con lazione pubblica dellAmministrazione Comunale di Pompei.
Il progetto è firmato Corvino + Multari, architetti già autori del restauro del Grattacielo Pirelli a Milano e da Engco srl per lengineering. Coopsette è aggiudicataria di una gara nazionale a seguito della quale è stato sottoscritto nel luglio del 2006 un Protocollo di Intesa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, il reinserimento di tutte le maestranze della ex Cartiera (circa un centinaio) e la creazione di nuova occupazione per oltre 500 addetti.
Il progetto, opera dinteresse pubblico, è stato approvato dalla Regione Campania ed in particolare dallAssessorato alle Attività Produttive per quanto riguarda le attività commerciali, dalla Amministrazione Comunale di Pompei ed ha ottenuto tutti i pareri degli enti competenti incluso quella della Autorità di Bacino del Sarno e della Soprintendenza BB. AA. di Napoli e
provincia.
La dismissione della fabbrica, infatti, non determina solo un problema occupazionale ma crea anche una emergenza ambientale dovuta al degrado del sito che, in mancanza di un adeguato intervento di rifunzionalizzazione, è destinato a trasformarsi in breve tempo in una
marginalità urbana.
Larea oggetto dintervento, localizzata nella parte centro-orientale del Comune di Pompei al confine con il Comune di Scafati, è delimitata a nord dallautostrada A3, a sud da via Macello, che corre parallelamente al fiume Sarno, ed ad ovest da via Cavalcavia del Sarno che collega la Statale 18 a via Ripuaria e coincide con larea industriale Aticarta.
Un luogo che merita un ripensamento della sua edificazione in rapporto al contesto ambientale a cui appartiene. Unarea che guarda ed è guardata dal campanile del Santuario di Pompei verso il quale offre il peggio di sé con una presenza di volumi incoerenti proprio rispetto ai suoi margini.
Lidea è quella di riportare vita in questo luogo intervenendo sullarmonia dellopera nel contesto in cui è inserita. Una parte delle vecchie strutture verrà demolito mentre saranno ristrutturati e riqualificati complessivamente 400 mila metri cubi di nuove funzioni: intrattenimento, shopping, spazi artigianali e ristorazione intesi come luoghi pubblici di aggregazione. Una riconfigurazione che, nellambito di una ristrutturazione edilizia, elimina i volumi tecnici e gli impianti funzionali allattività industriale, solleva ledificio dal suolo, eccezion fatta per larea di circa 9.000 mq che un tempo era destinata a stoccaggio del materiale prodotto, la quale viene conservata così comè per le sue valenze architettoniche.
Questi interventi consentono di liberare spazi a terra in parte per la sosta delle auto e soprattutto di configurare un luogo urbano, una piazza verde che, oltre ad essere lo spazio privilegiato di ingresso al nuovo Centro, costituisce occasione di fruizione pubblica di uno spazio naturalistico ambientalmente qualificato sulle rive del fiume Sarno.
La piazza verde, unampia area di circa 16.000 mq è uno spazio costruito con ampie aiuole conformate come leggeri dossi che definiscono spazi scenografici di natura, La piazza è inoltre attrezzata per il gioco bimbi e caratterizzata da un sistema di alberi a media grandezza lungo i percorsi. Un concept verde che, prendendo le mosse dalle onde morbide del profilo delle serre, presenti diffusamente sul territorio, e dal rotoli di carta che venivano prodotti nella fabbrica dismessa, copre lintero edificio con una rete ondulata clic ombreggia ma non oscura e che tende a migliorare la qualità complessiva dei luoghi mitigando limpatto visivo. Nella definizione dello spazio interno particolare importanza assume la luce naturale che piove dallalto in tre grandi lucernari posti in prossimità degli spazi comuni interni delledificio. Una vocazione del rapporto tra luce e spazio che guarda a quanto già la storia dellarchitettura pompeiana antica ci tramanda nella quale la luce che piove dellalto bagna le pareti accende i colori, provoca emozioni. In tale contesto il progetto mira ad una sua sostenibilità tecnologica con lutilizzo di forme di energia alternativa. È il caso del grande tetto a falde esistente che diviene occasione per disegnare un grande tetto solare, sul quale collocare pannelli fotovoltaici, una navata clic contiene ed è oltrepassata dal grande edificio il cui prospetto cieco è interamente contrassegnato da pannelli di acciaio inox che consentono al paesaggio verde circostante di riflettersi sulla sua superficie.