"Le cifre delle 30mila presenze agli scavi riportate dalla stampa non sono reali!" E´ quanto afferma il Comitato degli Iscritti CGIL della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologica di Napoli e Pompei.
"Abbiamo appreso dalla stampa - sottolinea il sindacato - che le manifestazioni “Aperti per ferie” svoltesi, durante le feste natalizie, negli Scavi di Pompei ed Ercolano hanno fatto affluire 30 mila visitatori a Natale, di cui 2Omila solo a Pompei. Ma non è così!".
I dati consegnati alla stampa dalla Cgil riportano le seguenti cifre:
A Natale: Scavi di Pompei 636 visitatori - Scavi di Ercolano 37 visitatori
A Capodanno : Scavi di Pompei 1497 visitatori - Scavi di Ercolano 176 visitatori
"Un numero sicuramente esiguo e non comprendiamo come siano state riportate cifre gonfiate in tal modo, senza alcuna verifica o rettifica. Sia chiaro - proseguono - non siamo contrari a manifestazioni volte a migliorare ulteriormente la visita e la qualità dell’offerta culturale tant’è che la CGIL ed i lavoratori hanno sostenuto pienamente il Progetto di apertura."
Cio che preoccupa la Cgil è che "a partire da questo episodio, la passiva accettazione di una comunicazione ad una direzione, volta ad avvalorare l’idea di un degrado dell’area archeologica (inesistente o comunque compatibile con la vetusta dei manufatti) e a giustificare il commissariamento della Soprintendenza di Pompei."

Non mancano spunti di critica verso alcune iniziative portate avanti nel corso di questi mesi: "Sulla Soprintendenza di Pompei è stato calato un velo mediatico ( o velina continua), per cui un giorno i cani rappresentano un fattore scatenante lo stato di emergenza, il giorno dopo diventano quasi una risorsa; un giorno Pompei è in stato di abbandono e va commissariata, dopo un po’ diventa un giardino (come ha affermato recentemente il sottosegretario Giro): ma è noto a tutti che uno splendido giardino si realizza solo nel tempo e con il lavoro costante."

Pompei, con Ercolano, è diventata uno dei siti più visitati e meglio tenuti grazie al lavoro umile e continuo di archeologi, tecnici, restauratori che hanno fatto della Conservazione e dell’ amore per i luoghi la loro missione professionale. Bisogna continuare sulla strada dell’intervento ordinario uscendo dall’ottica dell’emergenza e della straordinarietà. cui inevitabilmente costringe il commissariamento. L’incremento dei flussi turistici può pare solo grazie ad una politica di valorizzazione dei beni culturali che nasca all’interno di una programmazione organica.