Importante operazione a contrasto del fenomeno del contrabbando di tabacchi lavorati esteri è stata eseguita dai Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, i quali, nell’ambito dei consueti controlli di polizia economico-finanziaria hanno individuato nella periferia nord della città un magazzino semiabbandonato adibito a deposito di sigarette di contrabbando.
Inizialmente, i militari hanno bloccato un furgone dall’andatura sospetta che si era immesso su un’arteria viaria molto trafficata provenendo da un podere agricolo apparentemente abbandonato. L’automezzo – risultato condotto da due persone (un uomo e una donna), incensurati, di nazionalità italiana, legati da rapporto di parentela – aveva a bordo alcune casse di sigarette di contrabbando per circa mezzo quintale. La successiva perquisizione del magazzino in lamiera e mattoni, ubicato all’interno del fondo agricolo, consentiva di rinvenire l’ingente quantitativo di tabacchi di provenienza estera, di varie marche, in parte racchiuso in buste di plastica nera e in parte occultato all’interno di anonime scatole di polistirolo.
Complessivamente sono state sottoposte a sequestro oltre 4,5 tonnellate di sigarette, contraddistinte dal contrassegno fiscale della Repubblica Moldova, che recavano varie marche normalmente commercializzate al di fuori del mercato italiano: “Classic Red”; “Classic Blue”; “Cooper Slim”; “Vertus”; “Range Classic”; “Ruby Super Slim”; “Kareena”; “Oris Slim”; “Pearl Slim”.
Inoltre, i Finanzieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, i due soggetti fermati, nonché sequestrato l’intero immobile costituito da un capannone di circa 200 mq. ed il furgone impiegato per effettuare le consegne a domicilio delle sigarette.
Le sigarette, tutte provenienti dall’Est europeo, possono definirsi tecnicamente “genuine” poiché realizzate con tabacchi non oggetto di contraffazione, destinate, in particolare, al rifornimento delle "bancarelle" dedite alla minuta vendita nei quartieri popolari della città.
Il valore del prodotto sequestrato è stato stimato in oltre un milione di euro, e in circa 800mila € i tributi doganali evasi, tenendo conto che sulle bancarelle un pacchetto di tali sigarette viene generalmente ceduto ad un prezzo di circa 3 euro rispetto ai 5 euro richiesti nelle regolari rivendite.
L’odierno risultato di servizio, unitamente ad altri della medesima specie realizzati dai Reparti del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli, attestano una recrudescenza del fenomeno del contrabbando di sigarette nell’area partenopea. Trattasi, verosimilmente, di uno degli effetti della crisi economico-finanziaria, che, da un lato, sta spingendo i clienti ad acquistare tabacchi a un prezzo inferiore rispetto a quello praticato sul mercato ufficiale e, dall’altro, sta inducendo le organizzazioni criminali a rispolverare le “antiche” fonti di lucro.