La scelta di Rifondazione Comunista di sostenere politicamente Giosuè Starita è indubbiamente una scelta di coraggio e di stima nei confronti del sindaco ed è un´assunzione di responsabilità in un momento delicato della vita cittadina. Insieme a Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista allarga l´asse della coalizione a sinistra connotando ancor di più l´amministrazione Starita come un governo di "salute pubblica".
Abbiamo letto sull´argomento "Rifondazione" delle chiose e dei commenti in articoli apparsi su altra stampa locale. Le chiose, quando l´argomento non chiama direttamente in causa il giornale o i suoi giornalisti, sono una brutta razza di insetti parassitari: penetrano negli articoli e succhiano il sangue delle ragioni altrui in un modo subdolo e nel contempo prepotente. Se uno ha da dire qualcosa lo dica, pubblicando e firmandosi.

Detto questo, Starita, Alfieri, Donadio, Ascione e i rappresentanti di Noi Sud e UDC sono chiamati al difficile compito di dare risposte alla città. Non ci sono appelli, né scusanti. Alle ragioni politiche, giuste, messe in campo da Porcelli & C di avere un’amministrazione di “puro” centrosinistra vanno contrapposte le ragioni di un’alleanza “anomala” nata per la necessità di sostenere l’amministrazione nei momenti più critici, proprio quando la sua vita era messa in pericolo da mali che vengono da lontano e da posizioni antagoniste nate all’interno dello stesso centrosinistra “puro”.
Starita, Alfieri, Donadio, Ascione e i rappresentanti di Noi Sud e UDC devono dimostrare che il neonato e anomalo quadro politico ha obbiettivi e idee chiare per la città, che ha voglia di lavorare e sudare semplicemente perché è composto innanzitutto da cittadini, prima che da uomini politici legati e condizionati dalle sorti dei propri partiti.
E da questo punto di vista, pur comprendendo la scelta del PD di proporre l’espulsione del suo sindaco e di mezzo partito, non condivido la scelta di Francesco Saverio Porcelli di continuare a guidare il mezzo partito superstite. Mi sarei aspettato le sue dimissioni un attimo dopo la legittima richiesta di espulsione. Ho stima per l’uomo e per le sue capacità e proprio per questo motivo gli muovo pubblicamente delle critiche per il modo in cui sta procedendo. E’ un dato di fatto che sono stati commessi degli errori nella gestione politica del PD. Primo tra tutti il mettere sotto pressione l’amministrazione per il caso “Noi Sud”. Questo “caso” nato per lacerazioni ed errori commessi in questi ultimi anni, era impensabile poterlo risolvere in quattro e quattr’otto con un semplice documento politico del direttivo o di qualsivoglia coalizione di centrosinistra. La politica, come ben sanno Porcelli, Ricciardi, Di Sarno e Solimeno ha un metabolismo lento ma potente e ciò che non è possibile nell’immediato, a meno di non aspettarsi effetti esplosivi come quelli accaduti, è probabilmente possibile a distanza di alcuni mesi. La pazienza, la perseveranza e l’”arte della politica” che Porcelli avrebbe dovuto utilizzare per raggiungere nel tempo gli obbiettivi del suo mandato, hanno lasciato il campo ad altre ragioni ed il risultato è stato un campo di battaglia dal quale, come al solito, ne è uscito a brandelli il Partito Democratico.

Oggi Porcelli è, di fatto, un segretario azzoppato e in casi analoghi non resta altro da fare che rassegnare le dimissioni.
La cosa più ragionevole nel prossimo futuro è il commissariamento di questo partito con la lenta ricostruzione di un quadro dirigente che emargini i protagonismi e le ragioni conflittuali che lo hanno ridotto allo stato attuale. La città ha bisogno di un Partito Democratico forte, autorevole e unito in grado di assolvere al compito a cui è chiamato da migliaia di simpatizzanti ed elettori, la città necessita di risposte, pronte ed efficaci, i cittadini hanno bisogno di servizi efficienti, e i lavoratori espulsi dal ciclo di lavoro (come è il caso dei 45 operai di Officine Torresi) di sentire vicino l´amministrazione, di averla come alleata, vera testa d´ariete per abbattere gli ostacoli sul percorso della difesa dei posti di lavoro e del rilancio dell´occupazione. Torre Annunziata, per chi non se ne fosse accorto (ultimo caso eclatante la batostaTarsu) non è più una città con problemi ma è essa stessa il “problema”. E noi cittadini ci viviamo dentro, sopra, sotto, fino al limite dei confini con altri comuni e della sua spiaggia. E a questo proposito mi viene di chiedere alle parti politiche in lotta: la spiaggia di Rovigliano, con il suo degrado, è di destra o di sinistra? No, non rispondete adesso! La risposta datela il 3 ed il 4 agosto venendo in spiaggia muniti di guanti e rastrello. Aspettiamo, insieme ai tanti cittadini, anche il sindaco e gli assessori, i consiglieri comunali e i dirigenti politici di tutti i partiti. La città è nostra, la spiaggia è casa nostra, ed è nostro dovere accogliere in modo decoroso la Madonna della Neve e la folla di visitatori che arriveranno per assistere alla rappresentazione dello storico ritrovamento del 5 Agosto. Un obbiettivo concreto, quindi, senza "chiacchiere" e con l´unico "distintivo" di aver fatto parte di un importante momento di cittadinanza attiva.
FILIPPO GERMANO