“L’ho scoperto per caso, tornando da un weekend fuori con la famiglia – racconta il titolare di un noto negozio del centro di Torre Annunziata – . Mi hanno chiamato dalla banca dicendomi che avevo il conto pignorato per un debito con la Soget. Si tratta di una tassa del 2010 di quasi 2500 euro. La stessa società mi aveva scritto dicendomi che ho sessanta giorni di tempo per pagare, ovvero entro inizio ottobre”. Questa l’autentica doccia gelata subita da un negoziante oplontino, al rientro dai pochi giorni di vacanza trascorsi con moglie e figlio. La sua è semplicemente la cruda testimonianza di una situazione drammatica: quella in cui versano, sempre di più, i piccoli imprenditori locali. All´amara sorpresa "Soget" (la società che si occupa di riscuotere i tributi comunali), si aggiungono infatti i recenti aumenti delle tasse a Torre: “Quest’anno pagherò più di 8000 euro solo di rifiuti, per un’attività che produce cartoni e che, per lo stesso Ente, dovrebbero rappresentare una ricchezza. Invece di risparmiare, mi ritrovo con tasse che aumentano di anno in anno”.

Il costo delle attività commerciali diventa così insostenibile. “Un negozio paga quasi duecento euro di spese al giorno, tra fitto ed imposte. Considerando che ormai si lavora poco, in una realtà in forte crisi economica, non ci resta che chiudere. Penso che dopo l’epifania molti abbasseranno la serranda”. Sempre più stagnanti, in effetti, i consumi in città. I commercianti, di conseguenza, si arrangiano come possono. Ecco l´ultima trovata: rateizzare addirittura la spesa dei clienti. “I centri commerciali che stanno qui intorno di certo non aiutano la ripresa economica. Dopo più di cinquant’anni di attività, ed alla terza generazione, probabilmente chiuderò anch´io. Ho dei parenti in America, li è molto più facile”.

Raffaele Perrotta