Un torrese alla guida del Comando Generale delle Capitanerie di Porto d´Italia. L´Ammiraglio Ispettore Capo Felice Angrisano, originario di Torre Annunziata, ha assunto da pochi giorni il nuovo incarico nel corso della cerimonia tenuta a Civitavecchia lo scorso 30 maggio, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Lupi, del ministro dell’Ambiente del Territorio e del Mare, Andrea Orlando, del Sottosegretario alla Difesa, Roberta Pinotti e del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi.
L’Ammiraglio Angrisano nel prendere la parola per la prima volta nelle vesti di Comandante Generale ha subito rivolto un pensiero commosso alle vittime di Genova sottolineando come il loro “recente sacrificio dia ulteriore forza per consolidare quegli ideali e quei valori a cui essi hanno immolato la loro vita”. Ideali che oggi ispirano “con animo più maturo e più severo” l’impegno “di consacrare con la quotidianità del servizio, la fedeltà alla patria, il culto del dovere, l’etica dell’onore, il privilegio della responsabilità che è fiducia e libertà di scelte, valutazione dei risultati, frutto di un’interiore analisi, capace di superare gli aspetti più deleteri dell’autoreferenzialità.”

Successivamente ha ricordato i molteplici compiti assolti dal Corpo delle Capitanerie di porto ricordandone il “ ruolo antico, ma più che mai attuale, al servizio dell’economia del mare, della crescita del Paese, in una cornice di sicurezza, che non è freno, ma volano di sviluppo, di competitività, di progresso socio-economico che porta, con il contributo dell’intero cluster marittimo, alla formazione del PIL, nella misura di un significativo 2,6%”.

L’Ammiraglio ha quindi concluso ringraziando il personale per l´affidabilità del proprio servizio, spronandolo a “trarre forza dalla preparazione, generosità dalla coscienza del quotidiano impegno, passione dalla solidità dei valori” nonché a guardarsi dentro “con coraggio e serena severità, per andare oltre, con la più convinta consapevolezza di crescere nel servizio, con il servizio, per il servizio con quella matura umiltà che è la profonda capacità di essere il vero, di essere perciò credibili con i fatti, secondo quel necessario realismo dell’essere che spegne il dannoso furore dell’individualismo, dell’apparire.” Valori che fanno delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera “una gemma – del nostro Paese – per le funzioni che assolve” da ben 148 anni. “Una gemma che avvolge e travolge per le finalità perseguite, per gli obiettivi che si propone, per i valori che produce, che coltiva, che diffonde e tramanda e che stimolano a consolidare, fortificare ed esaltare l’unità e l’identità del Corpo".