Dopo il terremoto giudiziario che ha colpito il comune di Boscoreale, seguito dalle dimissioni di undici consiglieri comunali che hanno sfiduciato l’ormai ex sindaco Gennaro Langella, non si placano le polemiche. A commentare le proprie dimissioni sono stati l’ex assessore ai grandi eventi e attività produttive, Maria De Martino, il presidente del consiglio comunale Carmine Sodano e i consiglieri di maggioranza Gaetano Campanile, Mario De Martino, Francesco D’Aquino. “Tanti sono i motivi che mi hanno convinto a dimettermi dal mio ruolo di assessore del comune di Boscoreale – commenta Maria De Martino, giovane volto della politica boschese nominata assessore nel maggio 2010 con le deleghe alle attività produttive -. Primo tra tutti la convinzione di non essere portata per un modo di ‹‹fare politica›› che, ancora oggi, non condivido e non comprendo. Nel mio cammino di assessore non ho mai avuto le condizioni per propormi in modo proficuo e la mia volontà di lavorare è sempre stata frenata. Ho messo a disposizione dell’intera comunità la mia caparbietà e la mia professionalità per raggiungere gli obiettivi condivisi, seppur con moltissima difficoltà. Ho tentato invano di creare rapporti collaborativi anche con un sindaco che non mi ha mai praticamente e realmente delegata trovandomi, spesso, davanti a fatti compiuti o a scelte già prese. Oggi – continua De Martino -, nonostante tutto, bisognerebbe che da più parti si desse meno importanza al gossip politico e alle critiche distruttive che invadono la sfera personale. Bisognerebbe costruire, più che demolire e ridare speranza a quei cittadini che credono che il commissariamento di Boscoreale sia un evento negativo. Abbiamo tante cose da fare per il bene di Boscoreale e tanta è la voglia di realizzarle”. Parole dure condivise, tuttavia, dai consiglieri comunali che hanno deciso di sfiduciare Langella: “Abbiamo staccato la spina perché era divenuto impossibile stabilire un dialogo con il sindaco Langella – spiegano Carmine Sodano, Gaetano Campanile, Mario De Martino, Francesco D’Aquino. Pensiamo che in questi quattro anni avremmo potuto fare molto di più se non fosse stato per l’ostruzionismo del sindaco. Siamo stati traditi dal suo modus operandi e già lo scorso 25 Maggio, pur consapevoli di una crisi politica in itinere dovuta al comportamento del primo cittadino, avevamo protocollato una lettera al fine di ottenere l’apertura a un dialogo. Ovviamente non abbiamo mai avuto risposta. Un chiaro segnale della chiusura dell’ex sindaco”.