Si è tenuta a Pompei l´assemblea dei lavoratori che ha visto anche la partecipazione degli addetti agli altri siti quali Ercolano, Boscoreale, Oplontis e Castellammare di Stabia. Denunciati i problemi che emergono a seguito dell´accorpamento tra il sito di Pompei con quello di Napoli. Infatti, ´´i lavoratori - spiega Gianfranco Cerasoli, segretario della Uil Beni culturali - hanno denunciato l´enorme disorganizzazione che esiste dopo che la Soprintendente Salvatore ha deciso nei fatti di considerare subordinato il sito archeologico piu´ importante al mondo che da solo rappresenta la totalita´ delle entrate della Soprintendenza Speciale Napoli - Pompei.
Manca totalmente un processo di organizzazione dove siano chiare le funzioni e le attivita´ che ciascun lavoratore deve svolgere a partire dagli archeologi, dagli amministrativi per arrivare al personale di vigilanza. In questo contesto - aggiunge il sindacalista - la nuova Soprintendente ancora non mette in pagamento i compensi per le prestazioni rese nei mesi di luglio- agosto e da oggi anche settembre. Cio´ rappresenta un motivo di grande malcontento dei lavoratori che in questo momento di grave crisi non possono certo aspettare i tempi lunghi ed ingiustificati per essere pagati nonche´ le missioni. Tra l´altro nell´assemblea - continua Cerasoli - sono stati evidenziati anche i problemi legati alla mancanza di informazioni rispetto al lavoro del Commissario straordinario´´.
Nonostante questo, il sindacalista si e´ detto contrario ´´alla volonta´ espressa da piu´ parti di chiudere gli scavi di Pompei nella giornata del martedi´ al pari di quanto avviene al Museo archeologico di Napoli poiche´ ha sostenuto che i musei e le aree archeologiche bisogna tenerle aperte ed anzi va aumentata la possibilita´ di fruizione da parte dei visitatori´´.