Interrogazione urgente con risposta nella prossima seduta di Consiglio Comunale.


Al Sig. Sindaco di Sorrento

Al Presidente del Consiglio Comunale


Oggetto: Plesso scolastico Vittorio Veneto

Il sottoscritto Rosario Fiorentino nella veste istituzionale di capo gruppo consiliare di Insieme per Sorrento con la presente ai sensi del decreto legislativo n.° 267 del 18/08/2000 e succ. modifiche ed integrazioni, combinato con le norme dello Statuto Comunale e del regolamento vigente , formula la seguente interrogazione con la risposta nella prossima seduta di Consiglio Comunale .



La vicenda della Scuola Vittorio Veneto rimane una delle pagine più tristi degli ultimi due anni di vita amministrativa della nostra Città.
La sede centrale del Circolo Didattico di Sorrento, che ospitava circa 1000 bambini, viene chiusa e posta sotto sequestro dall´oggi al domani per gravi rischi connessi alla sicurezza e alla statica dell´edificio, più volte evidenziati ma mai oggetto di intervento.
La reazione del mondo politico e sociale a questo evento che non ha precedenti, nel dicembre 2009, è unanime: condanna irrevocabile dell’inerzia dell´amministrazione e tutti, politici, amministratori, cittadini, docenti, genitori alla ricerca instancabile del responsabile dell´inerzia che aveva causato questo evento senza precedenti.
Per mesi, dopo i fatti dell’autunno 2009,si è potuto assistere in ogni angolo, in ogni piazza, in ogni luogo istituzionale a riunioni di docenti e genitori, a manifestazioni, si sono lette continue denunce, scioperi e proteste, il tutto per garantire il sacrosanto diritto allo studio, per garantire la naturale continuità e soprattutto per assicurare il reperimento di luoghi e risorse per garantire ai bambini di Sorrento la prosecuzione della carriera scolastica in condizioni salubri e sicure.
E sullo sfondo loro, i piccoli studenti, le loro lacrime che hanno commosso la città, le loro inaspettate parole di tristezza e di nostalgia per il distacco dalle mura che sono una seconda casa, punti interrogativi sul perchè la loro scuola si chiudesse, domande dettate dal candore e dall´affetto che solo a questa età lega alla scuola in modo cosi viscerale: domande a cui non è stato facile, neppure oggi, trovare una risposta.
Ma da allora il silenzio. I moti di ribellioni, gli attacchi, le denunce hanno man mano, con il passare dei mesi, lasciato il posto alla lenta assuefazione, all´accettazione di una situazione che oggi più di ieri è grave e scottante per il permanere delle pessime condizioni in cui i nostri ragazzi sono costretti a lottare ogni giorno per studiare e percorrere la propria carriera scolastica, e con lo sperpero di centinaia di migliaia di euro da parte del Comune di Sorrento. Sullo sfondo loro: i piccoli alunni. Stretti in aule-sgabuzzino, in locali arrangiati alla buona per accoglierli, e già fortunati per questo.
Poi si è tenuta la competizione elettorale e il Sindaco in carica ha ripetutamente con i propri magafoni annunciato e promesso che la scuola Vittorio Veneto sarebbe stata la priorità delle priorità. All’enunciazione non hanno seguito purtroppo i fatti.
E´ come se sull´intera vicenda fosse stato inserito un silenziatore. Allora mi viene da chiedermi: perchè tanto clamore all´indomani dei fatti del 2009? perchè tanta aggressività, tanta ferocia negli attacchi, tante dita puntate? Non è più grave il fatto che oggi a quasi due anni di distanza ancora i nostri bambini vivano gran parte della loro giornata nelle condizioni che tutti conosciamo e che sono sotto i nostri occhi? E se i due mesi di ritardo avevano provocato la reazione dei genitori al punto tale che giustamente ci si è rivolto alla A.G. per perseguire i presunti responsabili che per alcuni mesi non avrebbero consentito l’inizio dei lavori, oggi a distanza di ben due anni, dove stanno quei genitori, quei comitati dei genitori che non chiedono perché i lavori non siano ancora iniziati?
Non vorrei pensare che la rabbia, la ferocia, le cattiverie, le dita puntate di quel freddo dicembre 2009 non fossero altro che il frutto deviato di una corrente di strumentalizzazione politica che si infiltrava nel tessuto sociale della nostra città all´alba delle elezioni amministrative 2010. Un’ insana corrente deviata, capace di speculare anche sul disagio e il dramma dei nostri bambini.
E allora oggi, a quasi due anni di distanza, sento il dovere puntare i riflettori e richiamare la vostra attenzione ma anche quella della città sulla medesima vicenda, su altri aspetti, su profili salienti e ben più gravi: l´odissea dei lavori di risanamento della scuola Vittorio Veneto. Una storia senza fine.
Pur auspicando che quanto prima possibile la prefettura di Napoli fornisca la dovuta documentazione antimafia necessaria d attestare la legalità dell’intero procedimento di aggiudicazione, mi domando: atteso che la ditta che h ottenuto l’aggiudicazione provvisoria con determina 645 del 30.05.11 già era affidataria di un lavoro alle Antiche Mura fin dai primi mesi dell’anno in corso, è mai possibile che non è stata ancora acquisita la certificazione antimafia? Ancora mi chiedo: la ditta aggiudicataria ha prodotto, nei termini di legge, il previsto certificato rilasciato dalla Camera di Commercio con la dicitura antimafia ai sensi della normativa vigente in tema di appalti e lavori pubblici? E se è stato prodotto, perché non si è ancora addivenuti ad avviare la procedura per la stipula del contratto essendo ampiamente decorso il termine di 45 giorni dalla aggiudicazione provvisoria come prevede la normativa vigente?
Perché aspettare settembre e ottobre con l’inizio dell’anno scolastico quando iniziare i lavori in questo periodo farebbe guadagnare tempo prezioso di fronte ai ritardi accumulati cosi ingiustamente? O si vuole forse evitare di disturbare qualche grande albergatore preso in questi tempi dal suo bel “da fare”?
Ma la domanda che dovremmo un pò tutti porci è: che fine ha fatto la determina dirigenziale n.267 del 9.03.2009 con all’oggetto “Opere di adeguamento all’edificio scolastico di Vittorio Veneto- indizione gara con procedura aperta per l’importo di circa 500mila euro” e con la semplice pubblicazione all’albo pretorio cosi come previsto dall’articolo 122 comma 5 D.lgs. 163/2006?
L’affidamento dei lavori previsti con questa determina sono convinto avrebbe evitato assolutamente tutte le conseguenze che ancora oggi patisce la città. Questo è ciò a cui ci troviamo di fronte, aggravato dal fatto che l’Amministrazione comunale ha presentato un crono programma dei lavori che prevedeva l’indizione della gara entro il 31.05.2010 e due mesi per l’espletamento della gara con l’inizio dei lavori a luglio 2010. Sono questi annunci che denotano un pressapochismo nell’azione di governo della città per cui appare ancora più urgente passare da una brillante comunicazione ricca di aspettative ad una efficiente ed efficacie azione amministrativa almeno per la metà di ciò che si annuncia.

E non mi azzardo minimamente a voler pensare e considerare ciò che è stato sollevato con esposto- denuncia dall’ing. Antonio Elefante e che di seguiti riporto integralmente:

“Lo scrivente è il direttore tecnico della soc. SAEC srl società di ingegneria con sede in Piano di Sorrento alla piazza Cota 8.

La nostra società, (essendo una delle poche a possedere i requisiti previsti dalla legge per la partecipazione e redazione di progetti di opera pubblica aventi determinate caratteristiche di importanza ), è stata chiamata da una impresa edile per avvalersi della nostra partnership tecnica nella formazione dell’offerta tecnica economica per la gara di appalto fissata per il giorno 15 gennaio 2010 .
Tale gara veniva pubblicata il giorno 1 dicembre 2010 e stabiliva che le offerte migliorative dovessero essere presentate entro il giorno 15 gennaio 2010.
La gara prevede che il progetto definitivo (sic) posto a base di gara dovesse essere integrato con una offerta migliorativa in termini sia di prezzo che di caratteristiche progettuali migliorative.
Solo il giorno 17 dicembre 2010 si sono rese disponibili , da parte dell’Ufficio Tecnico procedente, le copie del progetto e dei supporti magnetici, dalla quale poter prendere visione della natura degli interventi e onde poi poter procedere alla formulazione dell’offerta tecnica economica nei termini prefissati. Basti questo per capire che, siccome il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale nella formulazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, esiste già dall’inizio una anomala gestione della gara che , evidentemente, agevola in modo significativo chi avesse avuto già la disponibilità, per tempo, del progetto e chi invece ha dovuto attendere per poterne avere copia. Per di più, ci si c! hiede quale potrà essere la qualità del prodotto tecnico in così pochi giorni assegnati , compresi il natale ,il capodanno e l’epifania prima della chiusura dei termini di consegna ? . Questo è sufficiente a far ritenere che la gara , non solo è invalida ma inficiabile e/o impugnabile, in qualsiasi momento, nel suo risultato finale.
Una volta ricevuto il progetto su supporto magnetico (file pdf) abbiamo avuto modo di esaminare la produzione tecnica a corredo della predetta gara. Il primo risultato dell’esame effettuato è il seguente :
1) Si assume che il progetto posto a base di gara sia un progetto definitivo, sulla base del quale le imprese partecipanti dovrebbero procedere a redigere il progetto esecutivo. Tuttavia è di tutta evidenza che (almeno per quel che concerne la parte fondamentale inerente le strutture) atti prodotti dall’Ufficio Tecnico , la qualità della produzione, gli studi eseguiti, le analisi condotte, le previsioni effettuate, non sono equiparabili nemmeno ad uno studio di fattibilità. Infatti, tale “ progetto” manca in toto di ogni elaborato cos&i! grave; come previsto dall’art. 25 del DPR 554/99, che definisce con esattezza quale debbano essere gli elaborati tecnico- amministrativi per la identificazione di un progetto definitivo.
2) Come è noto alla cittadinanza e soprattutto alle migliaia di genitori che avevano i propri figli in quella scuola, la problematica, che si assume essere come quella fondamentale e sulla base della quale è stata generata la necessità dell’intervento, è quella della sicurezza statica. Ciò anche in conseguenza del forzoso e significativo intervento eseguito dalla Magistratura Penale che ha operato il sequestro della scuola innanzi al paventato pericolo per la incolumità dei ragazzi . Tale problematica, supposta fondamentale, tuttavia appare oltremodo trascurata e trattata in modo assolutamente pedestre , senza alcun riferimento ne a fondamenti scientifici ne a pratiche efficaci di intervento.
Allegate al progetto non esistono tavole di carpenterie strutturali riportanti lo stato attuale e quello di progetto; non esistono calcoli strutturali e non esiste alcun riferimento alle ipotesi di dissesto rilevate, e le modalità con cui l’intervento programmato possa riportare l’edificio nelle condizioni di accettabilità statica.
Non esiste una sola valutazione ingegneristica sulle condizioni attuali di stabilità e non esiste alcuna valutazione ingegneristica sulle nuove condizioni di stabilità a verificarsi a valle dell’intervento. Non esiste alcuna valutazione sull’effetto che determinerà l’incremento dei carichi determinati con la variazione delle strutture orizzontali e con le modifiche strutturali da eseguirsi sul tetto e le conseguenze che ne derivano staticamente sia sulle fondazioni e sia sulla sismo-resistenza dell’edificio.
Si prevedono interventi costituiti da applicazione di lamierini da mm5 a forma di piastre angolari ancorate al di sotto dei solai e alle murature di tufo, attraverso semplici tirafondi ; tale previsione, non solo è evidentemente scandalosa, ma avrebbe la presunzione di voler ancorare i solai (orizzontamenti) agli elementi verticali costituiti da murature portanti utilizzando spessori di piastre assolutamente ridicole ( è come voler incatenare un elefante ad una quercia utilizzando un filo di lana). Gli ancoraggi delle piastrine di acciaio, tra solai e elementi verticali, vengono previsti con dei tirafondi ancorati all’interno della muratura di t! ufo (previsione assolutamente ridicola che nemmeno un manuale operaio edile si permetterebbe di fare ) quando queste ultime ammesso che possano avere una valenza statica, ocorrerebbe ancorarle a delle solide strutture in c.a. (cordoli di piano). Non esiste alcun calcolo di verifica, ne dei solai , ne delle piastre e nei tirafondi, tale da poter giustificare una tale palmare follia tecnica.
Non esiste, e non vedo come si potrebbe, alcuna approvazione del Genio Civile in ordine ai paventati interventi di recupero delle strutture ; si rammenta al riguardo che gli edifici pubblici ricadenti in zona sismica necessitano della autorizzazione sismica (L.R. 19/2009). Nulla di tutto questo… ! . Sembrerebbe altresì che l’Ufficio abbia falsamente attestato la definitività del progetto ; Infatti , nel progetto posto a base di gara non esistono affatto gli elaborati che possiedano i requisiti della definitività .
Appare chiaro che l’Ufficio Tecnico, non avendo ne la capacità ne la competenza, voglia , anche in modo grossolano e pedestre, scaricare la responsabilità della esecuzione e quindi della paternità definitiva del progetto di recupero sulla impresa esecutrice a cui spetterebbe fare l’esecutivo . Ma questo ha poca importanza quello che importa è che se il progetto viene appellato come definitivo, anche se non lo è, l’Ufficio si becca la sua bella percentuale prevista dall’art.18 della ex legge 109/94,. Nessun tecnico coscienzioso e che abbia un minimo di competenza ed esperienza di queste cose metterebbe mano a trasformare un progetto definitivo di tale specie assumendosi la responsabilità del! la riuscita attraverso la sottoscrizione di un progetto esecutivo. L’obbiettivo della sicurezza è irrealizzabile attraverso tale ipotesi di base e non sarà mai possibile eseguire interventi seri e doverosi che possano garantire la sicurezza . La sicurezza è perduta !
Chi garantirà la sicurezza statica eseguendo i ridicoli interventi di miglioramento?. Chi certificherà l’adeguamento sismico dell’edificio, che si rende obbligatorio in relazione agli aumenti considerevoli dei carichi verticali indotti dalla trasformazione del sottotetto ?
Cio detto, questa scrivente società deve doverosamente segnalare a codesto organo tecnico e politico la gravità e la pericolosità delle scelte tecnico strutturali operate per il recupero della sicurezza statica dell’edificio scolastico. Le previsioni progettuali , cosidette a carattere definitivo, operate dall’Ufficio Tecnico non possono che essere fioriere di un vero e proprio disastro, sia sotto il profilo della qualità tecnica che del rispetto della normativa, ed infine completamente disattendenti il risultato atteso dalla pubblica cittadinanza.
La nostra società di ingegneria SAEC srl si dissocia per i motivi suindicati dalla partecipazione alla predetta gara, ma non può coscienziosamente sottacere e non segnalare la gravità di quanto inevitabilmente sta accadendo ed accadrà nell’interesse della città.

Antonio Elefante”

Tutto ciò premesso,

il sottoscritto Rosario Fiorentino interroga il Sindaco con urgenza al fine di ricevere le più ampi, dovute e documentate spiegazioni e delucidazioni nel dettaglio e per ogni singolo punto sollevato con la presente interrogazione.

Il Capogruppo di Insieme per Sorrento
Rosario Fiorentino