Amarezza, delusione, rabbia, stupore. Un clima surreale ha caratterizzato, nel pomeriggio, la riunione straordinaria indetta dai soci dell’ “A.C. Savoia”, in seguito alla stangata inflitta dal giudice sportivo alla società oplontina, per gli ormai noti fatti di Pomigliano. Diecimila euro di ammenda, stadio “Giraud” chiuso fino al 23 dicembre. Otto gare interne da disputare senza pubblico. Numerosi i tifosi accorsi a Piazzale Gargiulo per cercare di capirne di più. Sgomenti. Anche loro.

Un danno di immagine enorme. Una perdita economica stimata intorno ai 200mila euro, tra mancati incassi ed introiti pubblicitari ridotti al lumicino. “Ricorreremo contro un provvedimento assolutamente smisurato rispetto alla casistica”, il primo commento di un amareggiatissimo Raffaele Verdezza, a capo della cordata di soci oplontina. Ricorso affidato ad un vero esperto in materia, l’avv. Eduardo Chiacchio. Tre giorni di tempo per inoltrarlo. Poi la lunga attesa, almeno un mese secondo ottimistiche previsioni, sperando in una riduzione della pena. Una mazzata per le ambizioni di una società che, composta da una doppia anima dirigenziale, con costanza, bravura e fatica era riuscita a costruire una squadra potenzialmente da primato anche in serie D. Una sanzione eccessiva, a giudizio di numerosi addetti ai lavori. “Mi sembra ci si accanisca contro il nostro progetto. Probabilmente abbiamo dato fastidio, data la nostra partenza lanciata” - prosegue, ironico, Verdezza – “ho notato, ad esempio, anche un’eccessiva accelerazione nell’adottare un provvedimento dalla esecuzione immediata”. Ovvio che, di fronte all’ingente danno economico, sia necessario ridefinire strategie e proiezioni future. L’attuale compagine societaria torrese sarà in grado di affrontare il mutato scenario? Questo l’interrogativo più urgente. “Al momento abbiamo soltanto fatto un’analisi della situazione, ribadendo la nostra volontà di proseguire – continua Verdezza - . Occorre riorganizzare le nostre proiezioni economiche. Siamo troppo scossi per poter già adottare e comunicare una strategia immediata”. Un aiuto da parte di nuove energie locali farebbe molto comodo. Un vero scatto in avanti del tessuto economico cittadino per aiutare il Savoia in evidente difficoltà. “La vedo dura”, chiosa realisticamente il presidente.
Allo stadio “Giraud”, c’è anche il direttore sportivo Nicola Dionisio. Una lunga chiacchierata con i tifosi storici. La rassicurazione di non abbandonare sul nascere il nuovo progetto. “Non scapperemo. Lo dobbiamo a questa piazza, agli stessi calciatori in primis. Ora siamo enormemente dispiaciuti ma dobbiamo reagire, tutti insieme. Tifosi, istituzioni ed imprenditori locali devono essere al fianco del Savoia”.

SALVATORE PIRO


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