Tra le varie formazioni politiche in competizione nella prossima consultazione elettorale per l´elezioni provinciali, è presente anche la Lega sud che non più di due settimane ha anche inaugurato la sede del partito alla presenza del segretario Nazionale Gianfranco Vestuto, ora candidato alla presidenza.
A rendere noti gli scopi e gli obbiettivi della Lega attraverso il nostro giornale, è lo stesso candidato del collegio di Torre Annunziata-Santa Maria La Bruna, Giuseppe Bruno: "La Lega sud - ci informa il candidato - e´ un movimento che vuole essere la voce di tutti coloro ai quali non e´ concesso dissentire, che vuole organizzare l´opposizione e la protesta e trasformare il malessere sociale del popolo meridionale in energia, per dare il colpo di maglio agli equilibri prestabiliti sulla nostra pelle. Con la Lega Sud il sud tornerà ad essere artefice del proprio destino".

IN SINTESI IL PROGETTO PER IL MERIDIONE
Come si sà, i Comuni e le Province, spesso hanno difficoltà, ad offrire servizi adeguati alle esigenze dei cittadini.
La situazione sarebbe sicuramente diversa se, in occasione della crisi politico-istituzionale dello Stato italiano avvenuta agli inzi anni ´90, si fosse operata la trasformazione della Repubblica in senso federale procedendo alla realizzazione dei principi autonomistici nella Costituzione vigente.
In questo quadro, occorre essere consapevoli dell´importanza che rivestono le elezioni provinciali: la nuova organizzazione politica si realizzerà costruendo all´interno forme istituzionali federative.
Infatti, la nostra prerogativa ha sempre posto, quale premessa per il superamento del malgoverno centralista, il principio di sussidiarietà, in base al quale qualsiasi problema deve essere affrontato e deciso dall´ente più vicino al cittadino.
Occorre perciò pensare al Comune come all´ente locale che dispone anche d´adeguati mezzi economico-finanziari.
Ma la riorganizzazione dei Comuni comporta anche la necessità di una diversa definizione della Provincia quale Ente intermediario, che svolga effettivamente un ruolo di coordinamento, propulsione e sviluppo.
Ecco perchè , proponiamo un modello di Provincia caratterizzato da una reale e piena autonomia, e quindi dotato di potestà legislativa e autonomia finanziaria.
La costruzione istituzionale nonh può essere teorica ma deve guardare ad esempi positivi e sperimentati. In questo senso, l´organizzazione delle Province di Trento e Bolzano ha dimostrato di sapere risolvere i problemi di questi territori.
I motivi di questa precisa scelta per il cambiamneto e il rafforzamento della Provinicia, secondo l´esempio di Trento e Bolzano si possono sintetizzare in tre punti:

1. La Provincia autonoma ha una propria potestà legislòativa esclusiva in base alla quale, a differenza di quanto avviene per le Province a statuo ordinario è compentente ad emanare leggi. In questo modo realizza nel proprio ambito territoriale sia l´autogoverno della Comunità sia l´auto-organizzazione della sua amministrazione.

2. Accanto a questa potestà legislativa, la Provincia autonoma ha un´ampia disponibilità di mezzi economico-finanziari e dispone della relativa capacità di spesa. Infatti, la Provinica autonoma trattiene per legge oltre i due terzi di tutte le imposte e tasse versate dai contribuenti che operano, lavorano e producono sul suo territorio. A fronte di questo fiume di denaro prelevato, il trasferimento fatto dallo Stato al cittadino di una provinica è sempre inferiore rispetto alla media.

3. L´organizzazione in Provincia autonoma cambierebbe notevolmente anche l´operatività dei Comuni. Infatti, se l´autonomia provinciale fosse organizzata come in Trentino la metà delle entrate comunali destinate a finanziare le spese di parte corrente sarebbe costituita da risorse finanziarie che la Provinicia Autonoma trasferisce annualmente al comune. A questa cospicua disponibilità vanno aggiunti i contributi provinciali da corrispondere ad ogni comune per i servizi in materia sociale ed assistenziale ( es: a favore di anziani e minori) ed in materia di edilizia pubblica ed agevolata. Naturalmente tutti i costi sostenuti dal Comune nell´esercizio delle funzioni delegate sarebbero integralmente rimborsati dalla Provincia.

In poche parole, con la Provincia Autonima, secondo il modello di Trento e Bolzano, la situazione cambierebbe totalmente in positivo poichè le entrate costituirebbero il recupero immediato dei tributi. Se il territorio Napoletano avesse "l´autonomia" potrebbe contare su entrate per migliaia di euro annui, somme che sarebbero poi destinate ai Comuni ed il rimanente alle competenza Provinciali, e ciò comporta che i risultati siano immediati ed efficaci.
Il secondo obiettivo che ci siamo prefissati nel nostro programma, è quello di proporre la Regione come sola sede di legislazione.
Seguendo l´ esempio di Trento e Bolzano, i consigli delle due Province, che si riuniscono periodicamente e che formano il Consiglio Regionale, hanno potestà legislativa, coordinano le decisioni a livello Provinciale e sovraprovinciale, dato che la gestione del territorio è di competenza delle Province e dei Comuni.
Sulla base di questo modello è necessario intraprendere questa strada, accertato che le Regioni a statuo ordinario non hanno sinora raggiunto gli obiettivi di buon governo, efficienza, trasparenza e innovazione che si auspicavano. Ecco perchè ci impegnamo ad assumere ogni iniziativa affinchè, il trattamento riservato ai cittadini di Trento e Bolzano venga esteso anche alle popolazioni Meridionali della Campania e soprattutto a quelle della Provincia di Napoli.


GIUSEPPE BRUNO VICE SEGRETARIO NAZIONALE Giovani