Carissimi tutti:bambini, ragazzi, adulti,
nessuno di voi avrà mai visto Babbo Natale adirarsi. Babbo Natale è l’entusiasmo in persona. Eppure in questi giorni sono un po’ triste. Vado di fretta.
Devo correre in Iraq, in Palestina, in Afganistan, ove sono dei bambini che non hanno giocattoli, non hanno neanche una fettina di pane da mangiare e inoltre essi corrono il rischio di morire per la guerra.
Questi bambini, come tutti i bambini del mondo, non coltivano discriminazione alcuna di sesso, di razza, di religione e quant’altro i soli adulti hanno creato.
Questi bambini hanno una sola segreta ambizione: sentirsi amati e protetti.
Questo nostro mondo così razionale ed efficiente sta progressivamente dimenticando come si fa ad amare: tra tante tecnologie e beni di consumo non riesce a collocare nel suo giusto posto l’amore.
Senza amore, senza protezioni, senza certezze affettive questi nostri figli non diventeranno mai liberi e adulti.
E l’amore non si trasmette con le immagini televisive, non si trasmette con l’applicazione di una qualche tecnologia; l’amore si trasmette con il rapporto umano, con la pratica dell’amore.
Il più bel contributo per la pace che noi genitori possiamo apportare è proteggere ed educare questi nostri figli all’amore, alla libertà, al dialogo; il dialogo che è qualcosa di più profondo della tolleranza. Esso è conoscenza, è rispetto degli altri, di ciò che è altro da sé.
Noi adulti abbiamo un solo dovere per i nostri figli: esserci. Esserci come società, esserci come scuola, esserci come genitori, esserci come comunità cristiana.
Esserci come Babbo Natale che con il suo entusiasmo, con la sua semplicità vuole comunicare a tutti, grandi e piccini, che vivere è comunque sempre straordinariamente bello e…se vi è fragilità nella vita, da questa fragilità ci si protegge stando tutti insieme, tutti vicini, tutti partecipi.
Vi voglio un bene infinito.
Buon Natale a tutti