Caro Nino,
quel sillabario che mi offristi la sera della mia conferenza a Trecase mi giunse più caro di un dono e, nel mentre ti ringrazio e ti sono grato per l’amabilità della dedica, ho goduto nel considerare la bella pubblicazione come un grande gesto di amore e di cultura, di dedizione e di poesia.
Ti ho sempre ammirato come giornalista e come autore di stupende poesie, per avermene più volte detto quando ho avuto il privilegio di incontrarti, ma non pensavo che tu coltivassi con tanta profondità di impegno lo studio della lingua napoletana.
Riconosco che hai alle spalle valide esperienze di lingua e di filosofia napoletana, di serie conoscenze culturali, che ti hanno messo in grado di trasmettere un messaggio utile, necessario, comprensibile, malleabile, che consentirà una creatività più intensa, più corretta, senza approssimazioni per quanti vogliono utilizzare il dialetto per esercitarsi nel vernacolo di Napoli.
Sono sicuro che l’hai fatto perché ami veramente questa nostra terra, e come tanti altri uomini di buona volontà vorresti che essa tornasse agli antichi splendori conservando perfettamente il patrimonio dell’idioma per partecipare degnamente alla vita dell’Europa e del mondo di oggi, che non tollera approssimazioni o incertezze nell’uso della grammatica e della sintassi, ma esige specializzazione, serietà e rispetto di regole.
Al carissimo e chiarissimo Nino, che legge dentro le parole il tessuto d’anima che ci porta a vivere giorno per giorno tesi al cuore dell’Amore, della Verità e della Bellezza immortale ed eterna, augurandoGli molti anni carichi di beate speranze, di attese liete e di palpitanti emozioni, in un suggestivo itinerario di luce e di estasi, un abbraccio grande grande con affetto.
Che dirGli ancora? La mia amicizia limpida, la mia stima profonda e la costante, affettuosa, partecipe “attenzione” verso il suo nobile lavoro di vita e di cultura.
Continuiamo ad affacciarci alla finestra sull’infinito, a diffondere bontà, solidarietà e fratellanza, a seminare valida e buona Poesia in un mondo tanto confortevole e tanto sconfortato. Nel cuore dello Spirito, con la fede del Messia.
NICOLA RUGGERO