La rassegna stabiese “Libri Con-tatto” si è conclusa all’insegna della riscoperta dei Campi Flegrei con la presentazione del libro “Giallo tufo. Un mistero nei Campi Flegrei” di Francesco Escalona, edito da Valtrend. L’ultimo appuntamento, condotto nella serata di sabato 12 febbraio, dal giornalista Vincenzo Aiello, ha visto la partecipazione di Antonio Ferrara in veste di archeologo, esperto delle antichità vesuviane.
“Giallo tufo” è un’opera giuocata sull’intreccio letterario di atmosfere tipiche del giallo poliziesco, con morti improvvise e eredità misteriose, e del racconto storico-archeologico che conduce il lettore alla scoperta delle origini della città di Dicearchia, antico toponimo di Pozzuoli. Muovendosi sul filo del tempo e moderando gli esempi di Valerio Massimo Manfredi e Umberto Eco, l’Autore unisce la cronaca puntuale della realtà odierna dei Campi Flegrei, all’amarcord delle perdute tradizioni e racconta la complessa identità di un territorio attraverso la disamina delle sue diverse stratificazioni temporali, come osserva il giornalista Vincenzo Aiello. Ne emerge un singolare ed avvincente connubio tra la guida di viaggio ed il romanzo storico, in cui dominano il giallo del tufo e il bianco dei pomeriggi assolati di primavera, come osserva Antonio Ferrara.
Il racconto, che Escalona ama definire “giallo territoriale”, ha come protagonista un inglese nato a Pozzuoli, trasferitosi in tenera età a Londra ed infine tornato alla riscoperta delle sue terre. Il tema del viaggio è dunque il pretesto per riannodare lo stretto legame tra la cultura anglosassone e quella mediterranea, per rievocare stupore e meraviglia tipici della cultura romantica del Gran Tour.
“Giallo tufo” è un gesto d’amore verso il territorio - spiega Antonio Ferrara - ma è anche l’occasione giusta per rivalutare un parco archeologico e naturalistico le cui vicende storiche vanno rintracciate nel solco delle altre realtà archeologiche vesuviane. Sull’esempio di quanto accaduto alla Sicilia descritta da Camilleri l’Autore crede fermamente nel ruolo svolto dalla letteratura nella riqualificazione territoriale. Tuttavia Francesco Escalona, architetto, napoletano classe 1955, con un passato da Direttore dell’Ente Parco dei Campi Flegrei e Coordinatore del Programma Integrato di riqualificazione territoriale, diffida con convinzione dai moderni programmi di valorizzazione turistica. Alle pesanti strutture dei bookshop e delle biglietterie, l’Autore preferisce un’offerta turistica che lasci spazio alla meraviglia della scoperta senza ledere all’identità territoriale. Basti pensare alla visita alla “Piscina mirabilis” che tradizionalmente avviene in compagnia della signora Giovanna Illiano (detentrice delle chiavi del monumento). Un esempio “anomalo” di gestione di un Bene Culturale carico, tuttavia, di quella genuina tipicità che per anni ha rappresentato l’essenza stessa dei Campi Flegrei e forse di tante altre realtà vesuviane.
NICOLA CAROPPO

“Giallo tufo. Un mistero nei Campi Flegrei” di Francesco Escalona
Ed. Valtrend 2010
€ 15,00