“Quaquaraquà, uomini di camorra” è il titolo del libro di Tonino Scala presentato ieri sera presso il Caffè Letterario Nuovevoci di Torre Annunziata. Tonino Scala, già ospite del Caffè in occasione dell’uscita del suo precedente libro “La valigia di cartone”, è attualmente impegnato nel ruolo di Consigliere regionale della Campania, già presidente della Commissione Speciale regionale “Osservatorio contro la Camorra e la Criminalità organizzata”.
Questa volta Scala propone al pubblico una raccolta di racconti che parlano di alcune disavventure camorristiche nel territorio campano. Francesco Alessandrella ha presentato Tonino Scala e Beatrice Federico, una testimone della malvagità camorristica, vedova di Raffaele Pastore, che 14 anni fa fu ucciso dalla camorra per aver denunciato un’estorsione. Il titolo del libro vuole riprendere una citazione di Sciascia dal “Giorno della civetta”, in cui il boss mafioso divide gli uomini in tre categorie, uomini, ominicchi e appunto quaquaraquà. È proprio così che scala definisce nel suo libro tutti i capi del crimine organizzato italiano. Un crimine che l’autore sente di poter definire, purtroppo, come una camorra s.p.a., una vera e propria azienda attiva, l’unica forse ancora funzionante in Italia. Scala racconta anche dell’assenza di indignazione da parte dei cittadini che spesso dimenticano le notizie di camorra nel dimenticatoio della cronaca nera e proseguono con la loro vita senza fare nulla di concreto per la città. L’autore suggerisce più volte di iniziare a fare tutti il proprio dovere di cittadini e riconquistare i partiti cercando di fare una politica giusta che guardi agli interessi della città.
Scala ha dichiarato di aver voluto iniziare a scrivere perché fra tanti omicidi avvenuti a Castellammare di Stabia, rimase colpito dall’omicidio del sindaco di Pagani che nel Dicembre del 1980, dopo il terremoto dell’ottanta in Irpinia, che aveva avuto il coraggio di dire no ad un appalto colluso con la camorra. Tutto ciò avveniva proprio in un periodo in cui era necessario ricostruire città intere dopo il terremoto.
Scala sta presentando il libro nelle scuole per poter avvicinare i giovani alla realtà della camorra e sensibilizzarli al fine di intervenire in favore delle loro città.
Beatrice Federico si è mostrata molto commossa dalla lettura del libro di Tonino Scala, perché dice “ Tonino è riuscito a raccontare il momento storico di quella realtà e il dolore di tutte quelle persone, io mi sono ritrovata a provare un sentimento di rabbia, ho sentito che noi adulti siamo in un angolo, indifferenti a tutto questo e che spesso i ragazzi si trovano soli, perché in famiglia non c’è comunicazione”.
In occasione della presentazione Tonino Scala ha permesso che i profitti dalla vendita dei suoi libri andassero in offerta ai ragazzi che da mesi stanno manifestando contro l’apertura di una seconda discarica nel comune di Terzigno. Sara Formisano