Boscotrecase. “Il Comune partecipi al bando regionale per la riqualificazione della linea ferroviaria dismessa dopo l’apertura della nuova stazione della circumvesuviana: sono i cittadini che lo chiedono”. Questo è l’appello-proposta che Catello Pane, consigliere comunale del Partito Democratico, pone all’ attenzione dell’esecutivo locale affinché “stia attento a non sciupare questa
importante occasione da non perdere assolutamente”. È di recentissima
pubblicazione, infatti, un bando da parte della Regione Campania che impegna risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione di itinerari su linee
ferroviarie dimesse. “Contemporaneamente all’apertura della nuova stazione –
spiega Catello Pane - il percorso superficiale della vecchia tratta ferroviaria
giace abbandonato nell’incuria totale, ed è diventato potenziale preda di
vandali e malintenzionati”. Il provvedimento regionale va proprio nella
direzione della riqualificazione del percorso così come è stato richiesto da
più parti, tra l’altro, anche attraverso una petizione popolare sottoscritta da
ben 1700 cittadini. “L’opera finanziata dalla Regione non graverebbe sulle
casse comunali – prosegue Pane – ed inoltre, consentirebbe di eliminare i
pericoli, e di creare un collegamento alternativo, sicuro, breve e più comodo
tra la vecchia stazione e quella nuova”. Un’opportunità da afferrare a tutti i
costi. “Il problema ora è un altro – prosegue Pane – ci vuole innanzitutto la
volontà dell’amministrazione. Ma solo questo non basta. Bisogna redigere un
buon progetto, e partecipare con scrupolosità al bando, anche rispettando i
tempi di scadenza”. La questione stazione della circumvesuviana sta diventando
un vero e proprio tormentone tutto boscotrecasese. Tra l’altro, fin dalla sua
inaugurazione, con il verificarsi di episodi di microdelinquenza e con l’
accentuarsi di disagi pratici, la megastruttura di via Calabrese ha generato
critiche e lamentele da ogni parte dell’opinione pubblica. “Il gruppo
consiliare di cui sono parte – conclude Pane – ha prodotto già da tempo, una
formale richiesta di discutere della questione in consiglio comunale. Tale
possibilità ci è tuttora negata, malgrado che essa rientra nei nostri diritti e
che siano già più che superati i tempi che la legge stabilisce per la sua
attuazione. Pertanto, non escludo nuove iniziative politiche e consiliari per
rafforzare l’attenzione di tutti sul problema”.