Il presidente dell´Osservatorio Patrimonio Culturale, l´architetto Antonio Irlando, ha accettato, venerdì scorso, la delega più ´scottante´ nella nuova Giunta di Torre Annunziata. Quella relativa alla ´Valorizzazione del Giacimento Archeologico di Oplonti´, raccolta ad una sola settimana dallo scandalo del party privato con vista sulla Villa di Poppea. Una festa da lui stesso immediatamente criticata perchè solo "apparentemente rispettosa dell´articolo 106 del Codice dei beni culturali". Articolo che legittima la concessione d´uso individuale dei beni culturali, ma unicamente per finalità compatibili con la loro destinazione: "Gli Scavi possono anche concedersi privatamente - spiega Irlando - ma con modalità ben diverse. Modalità che servano alla loro promozione. Non ci sarebbe nulla di male ad organizzare anche una cena, purchè lontano dai siti e dai reperti. Ad esempio, nel piazzale d´ingresso. Questo significherebbe promozione e conservazione, al contempo, della Villa di Poppea".
In settimana, il neo-assessore al ramo incontrerà il Soprintendente dell´area archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna. All´incontro, Irlando giungerà con 2 proposte concrete per ´Oplontis´: "L´obiettivo principale sarà ottenere dalla Soprintendenza i fondi, già a sua disposizione, per un restauro serio degli Scavi e la loro manutenzione. Nella prima stesura del ´Grande Progetto Pompei´ furono stanziati circa 7 milioni di euro da destinare ad Oplontis. Poi, si fecero scelte diverse. Ma la conservazione della nostra Villa si farà comunque con le risorse ordinarie". La seconda proposta, da concordare maggiormente con Osanna, riguarderà l´individuazione del luogo dove poter esporre, finalmente, i reperti di Oplonti: "Penso ad una mostra stabile qui a Torre. Immagino anche che la Real Fabbrica d´Armi rappresenti il luogo ideale. In questo modo, valorizzeremmo sia i reperti che la stessa Fabbrica. Ma, al riguardo, occorrerà il parere della Soprintendenza".
Due idee concrete e di facile attuazione, dunque, per restituire dignità all´antica Villa dichiarata, solo nel ´97, patrimonio dell´umanità dall´UNESCO: "Procederemo per step successivi - conclude Irlando - . Prima la manutenzione ordinaria, poi una maggiore sensibilizzazione dei cittadini sul tema. Solo con la necessaria formazione, anche scolastica, Oplonti diventerà patrimonio collettivo della città. Ed allora, infine, potremmo ragionare anche del suo sfruttamento economico".

Salvatore Piro