"Quelle intercettazioni sono inutilizzabili perchè disposte solo in base ad una fonte confidenziale. Aspetteremo le motivazioni del riesame, ma impugneremo la decisione in Cassazione". Elio D´Aquino l´avvocato che, con Domenico Ciruzzi, difende Nazario Matachione dall´accusa di corruzione nell´ambito dell´inchiesta su presunti favori ad ufficiali della Finanza e funzionari regionali, preannuncia il ricorso sul verdetto appena emesso dalla decima sezione del Tribunale della Libertà di Napoli, che ha confermato la custodia in carcere, disposta con l´ordinanza del 21 ottobre scorso, per il ´re delle farmacie´.

Ricorso che si baserà dunque, quasi esclusivamente, sui presupposti giuridici per autorizzare lo svolgimento di intercettazioni telefoniche nei riguardi di persone indagate. "La seconda ordinanza a carico del nostro assistito - continua D´Aquino - si fonda su un quadro indiziario emergente proprio da quelle intercettazioni. Purtroppo, a differenza del primo riesame, i giudici hanno ritenuto che le stesse fossero idonee a confermare i gravi indizi di colpevolezza. Ciò non toglie - conclude il legale - che il verdetto emesso dagli stessi giudici, solo due giorni fa, ha ritenuto non credibili da sole le dichiarazioni dell´ex moglie di Matachione, la signora Maria Palomba". La battaglia legale prosegue, appigliandosi soprattutto a cavilli procedurali. Intanto per Nazario Matachione, oggi, è iniziato il ventiseiesimo giorno consecutivo in carcere a Poggioreale.

Salvatore Piro