"Monnezza mon amour" è il titolo di presentazione di un manifesto che annuncia l´arrivo di Beppe Grillo per stasera in sostegno alla protesta di Terzigno. Nel testo anche ironici ringraziamenti al sindaco Auricchio e alla sua Amministrazione "per l´impegno profuso per l´apertura delle discariche nel Parco nazionale del Vesuvio e per la coraggiosa revoca dell´ordinanza di chiusura della discarica Cava Sari". E se l´inizio è così ironico è già è possibile immaginare quale sarà il contenuto pirotecnico dell´intervento del comico, ormai completamente immerso nel suo nuovo ruolo di leader politico.

"Sarà il presidio permanente sulla strada provinciale Zabatta a Terzigno (oggi lunedì 22 novembre, , ore 18,30, presso la pizzeria il Rifugio) - si legge nella nota diffusa in rete dai Comitati - ad ospitare il comico genovese ed il suo intervento in solidarietà della popolazione vesuviana ormai in balia degli eventi e dell´inadeguatezza, tanto del Governo centrale che delle amministrazioni locali.

La presenza del Istrionico Beppe Grillo è stata fortemente voluta dal comitato contro le discariche di Terzigno che in questo modo cerca occasioni sempre nuove per catalizzare l´attenzione mediatica sul problema delle discariche in pieno parco Nazionale del Vesuvio.

Un problema che tra proclami, ripensamenti e silenzi colpevoli, - continua la nota - non accenna a trovare soluzione.Le parole, ironiche, indignate ma sempre lucide e ben documentate di Grillo, negli intenti degli organizzatori saranno anche un valido strumento di informazione sulla reale natura del problema di questa discasrica Sari (Ma in realtà neanche lo spettro della seconda discarica di cava Vitiello è ancora fugato) gestita male e senza sicurezza alcuna per la popolazione. Un modo per scuotere e risvegliare le coscienze degli amministratori, dei manifestanti, e sopratutto dei cittadini più indifferenti al dramma ambientale e di salute pubblica che si sta consumando nel cuore di una zona di riconosciuto interesse naturalistico, archeologico ed enoproduttivo.
Parole che coniugano la risata e la denucia e che arrivano al cuore di un problema che si fa più grave giorno dopo giorno. Un ennesimo segno - conclude - questo "Monnezza Mon Amour" di una protesta civile che non è fatta di infiltrazioni oblique e violenza da stadio, ma è lotta ferma, ragionata e capace di essere qualcosa di ben più fertile e profondo di una superficiale sindrome da NimBY. "