Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando nel novembre 2010 ci fu l´ennesimo crollo, quello della Schola Armaturarum, la vicenda di Pompei la defini´ cosi´: una ´´vergogna´´. Domani e´ annunciato il cambio di pagina in una storia spesso segnata da crolli e scarsa manutenzione. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, affidera´, infatti, il suo ´debutto napoletano´ ad un annuncio atteso, da tutti: i contenuti dei primi cinque bandi del cosiddetto ´Grande progetto Pompei´. Cosi´, dopo il via libera della Commissione europea al piano di restauro e valorizzazione da 105 milioni di euro, a partire da domani si scendera´ nel dettaglio e, dunque, si passera´ ai fatti. Cinque i punti di intervento per il rilancio, come annunciato oggi dal ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi al question time. Assicurato un pronto intervento per i danni ´´pressoche´ inevitabili in edifici esposti agli agenti climatici´´, anche i piu´ recenti come quello subito dalla domus della Venere in Conchiglia, in via dell´Abbondanza. Non solo, secondo quanto spiegato da Ornaghi, ´´verra´ garantita la vigilanza sia nella procedure di gara sia durante lo svolgimento dei lavori la cui durata prevista e´ di tre anni almeno´´. Tra i punti, salienti, dell´incontro di domani, infatti, anche l´illustrazione delle linee del ´Protocollo di legalita´´ stipulati per prevenire eventuali infiltrazioni criminali nell´ambito dei lavori di recupero e messa in sicurezza dell´area archeologica. Non e´ un caso se domani, nella sede della Prefettura di Napoli, ci sara´, dunque, il presidente del Consiglio Monti ma anche quattro ministri: dell´Interno, Annamaria Cancellieri, per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, dell´Istruzione e dell´Universita´ e della Ricerca, Francesco Profumo e Ornaghi. Il Governo, in toto, vuole dare una risposta, completa, alla vicenda Pompei. I sindacati, in attesa di conoscere i contenuti dei bandi, hanno rimandato le assemblee che erano in programma proprio domani; non condivisa, dalla Uil, la scelta dell´incontro a Napoli e non a Pompei. Intanto sono cinque le ´´attivita´ di prossimo intervento´´ elencate da Ornaghi in ordine cronologico: ´´1) indizione di gare pubbliche con modalita´ telematiche, con garanzia di trasparenza, integrita´ e maggiore celerita´; 2) attuazione di interventi coerenti con le scelte tecnico scientifiche e con le priorita´ della sicurezza del patrimonio secondo il piano scientifico approvato dal consiglio superiore dei beni culturali; 3) rispetto di un calendario rigoroso; 4) pubblicazione di un elenco di ulteriori interventi da finanziare con sponsor privati per valorizzare l´apporto anche economico dei privati; 5) avvio di un dibattito aperto a tutti gli interessati: e´ la filosofia del progetto aperto apprezzata nell´ambito dell´Unione Europea´´. Quanto ai cinque bandi, quello iniziale interessera´ il restauro di cinque domus: vale a dire il Criptoportico, la domus di Sirico, quella del Marinaio, delle Pareti rosse, dei Dioscuri, per le quali e´ prevista anche l´installazione delle coperture di protezione. Successivamente partira´ la gara d´appalto per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico del terrapieno delle Regiones III e VIII. Entro l´estate saranno aperti i bandi per le Regiones maggiormente a rischio. Le sei Regiones rimanenti, invece, saranno oggetto di bandi da avviare entro il 31 dicembre 2012.