Dopo Cetraro la mostra dei monaci de “La Cascinazza” farà tappa a Cosenza
Nel chiostro di San Francesco di Paola, sede dell’Archivio di Stato per una settimana si parlerà delle opere realizzate dai benedettini Al Meeting di Rimini di quest’anno sarà presente la mostra «Lungo il filo di Aracne. Viaggio attraverso la tessitura calabrese», curata da Luigia Iuliano
Conclusa la Settimana della cultura benedettina a Cetraro, la mostra “Con le nostre mani, ma con la Tua forza”, curata dai monaci del priorato benedettino SS. Pietro e Paolo della Cascinazza di Buccinasco, sarà visitabile a Cosenza da mercoledì 13 luglio a mercoledì 20 (la mostra avrà il seguente orario di apertura: 9.30-12.30 e 17-20) nel bellissimo chiostro del complesso monastico di San Francesco di Paola attuale sede provinciale dell’Archivio di Stato nel centro storico in Corso Plebiscito.

L’inaugurazione avverrà mercoledì 13 luglio con inizio alle ore 19; dopo i saluti del direttore dell’Archivio, Anna Maria Letizia Fazio, interverranno Demetrio Guzzardi rettore dell’Universitas Vivariensis e Paola Perrone del Centro culturale Cosenza “don Emanuele Ostellari”.

I visitatori troveranno tutti i giorni (escluso domenica 17 luglio), alcune guide che agli orari stabiliti (11.30 e 19) spiegheranno i passaggi principali in cui è suddivisa la mostra. Sono sei le sezioni per un totale di 51 pannelli; la prima sezione illustra l’idea del monastero come luogo dell’accoglienza; nell’epoca delle invasioni barbariche San Benedetto apre le porte dei suoi conventi a chiunque bussa. Vengono accolti tutti, in particolar modo i poveri e gli ammalati, ma anche l’ignoranza, che è una forma di povertà viene abbracciata in nome della carità. Nella seconda parte viene presentato il nuovo modo di concepire lo sviluppo non solo religioso, ma anche culturale ed economico; nascono in ambiente benedettino lo champagne con il famoso Dom Perignon e la qualità sopraffina del formaggio parmigiano nelle abbazie benedettine del parmense. Grande impulso i monaci diedero all’apicultura, all’artigianato, alla bonifica dei terreni ed in particolar modo alla gestione delle acque. Da non trascurare che proprio l’Ordine benedettino per primo adottò il metodo democratico del voto personale. Nella terza parte viene presentata la metodologia dell’ora et labora, proprio San Benedetto rivaluta il lavoro “delle proprie mani” contro la concezione che vedeva il lavoro manuale riservato agli schiavi. La quarta parte ricorda come l’Illuminismo e la Rivoluzione francese combattè i monasteri tanto da approvare leggi che sopprimevano gli ordini religiosi. La grande abbazia di Cluny nel 1790 venne dichiarata “cava pubblica di pietra” e totalmente distrutta. La quinta e sesta sezione della mostra presenta la rinascita del monachesimo quale speranza per la nuova Europa.

Per avere uno sguardo anche su come hanno operato i benedettini nella nostra città, lunedì 18 luglio alle ore 19 (con ritrovo e partenza da piazza Valdesi) ci sarà una visita guidata ai ruderi dell’impianto monastico benedettino di Cosenza, nei pressi del convento di San Francesco d’Assisi, il gruppo sarà accompagnato dall’architetto Fulvio Terzi.

Essendo la mostra nata per essere esposta al Meeting per l’amicizia dei popoli di Rimini in chiusura della manifestazione, mercoledì 20 luglio, verrà presentata l’annuale edizione della kermesse riminese, che quest’anno ospiterà, per la prima volta, una mostra “made in Calabria” si tratta di “Lungo il filo di Aracne. Viaggio attraverso la tessitura calabrese” curata dalla dott. Luigia Iuliano.



PER FAR CONOSCERE ALLA STAMPA CALABRESE QUESTA PRESENZA AL MEETING 2011

venerdì 15 luglio con inizio alle ore 11.30 sempre nei locali dell’Archivio di Stato di Cosenza, si terrà una conferenza stampa a cui parteciperà la curatrice della mostra Luigia Iuliano.