Mostra di foto "Linea di produzione"
09-07-2009 - Archivio Storico de Lo Strillone
Pomigliano. "Linea di produzione" offre un particolare racconto della Città e, allo stesso tempo, è un atto di solidarietà verso tutti i lavoratori della Fiat di Pomigliano e del suo indotto, da diversi mesi nel dramma della precarietà economica e dellincertezza per i rischi di chiusura o ridimensionamento della Fabbrica.
La mostra ha come sede principale le suggestive gallerie del Museo della Memoria di Pomigliano dArco, il primo museo comunale del Mezzogiorno dedicato ai valori umani e civili espressi dalla Resistenza, situato nellex rifugio antiaereo di Piazza Mercato. Il Museo ospita opere fotografiche di grande formato, a colori ed in bianco e nero, stampate su telo in pvc, che assemblano immagini delle fabbriche, delle lotte operaie, delle tammurriate (i canti a tamburo tradizionali del vesuviano) ad esse legate e di Pomigliano Jazz Festival.
Le foto saranno accompagnate da una serie di video clip che rielaborano questo ed altro materiale fotografico insieme ad una serie di brevi filmati. Autori delle opere fotografiche sono Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia e Silvano Caiazzo. Una sezione della mostra è allestita con le foto provenienti dallarchivio storico degli e Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano dArco, famoso collettivo musicale e teatrale nato nel 1974 intorno a un gruppo di lavoratori dellAlfasud per cantare le lotte delle fabbrica sui ritmi delle tarantelle e delle tammurriate, dando vita alla più straordinaria esperienza di fusione tra musica popolare e canzone politica mai avvenuta in Italia. Linea di produzione, inoltre, si svilupperà anche nel Parco Pubblico durante i giorni del Pomigliano Jazz Festival con linstallazione di alcune gigantografie sulle torri del Palco Centrale e con la proiezione dei filmati della mostra in unarea dedicata e sugli schermi del Palco Centrale.
LINEA DI PRODUZIONE
Pomigliano tra fabbrica, cultura popolare e jazz
Mostra fotografica di Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia, Silvano Caiazzo
9/27 luglio 2009 - Museo della Memoria di Pomigliano dArco
9/12 luglio 2009 - Parco Pubblico di Pomigliano dArco, nellambito di Pomigliano Jazz Festival
Da circa quarantanni, lindustria è parte integrante dellidentità di Pomigliano dArco. Da circa quindici anni, Pomigliano è la città non solo delle fabbriche, delle lotte operaie e delle tammurriate ma anche dellomonimo festival jazz. LAlfa Romeo, il maggiore degli insediamenti industriali, oggi Fiat, sorgeva negli anni Settanta in un territorio a vocazione quasi esclusivamente agricola, stravolgendone, in breve tempo, aspetto, popolazione e abitudini. Il Festival, nato nel 1996, rompeva il tradizionale connubio tra jazz e città darte, portando in periferia una musica considerata elitaria ed artisti da ogni continente. Le prime due edizioni del Festival si tengono in unarea dismessa a ridosso della zona industriale. Si tratta di una scelta dal forte valore simbolico: per la prima volta i colossi industriali sono coinvolti nella vita culturale della comunità, si tenta di ridurre la netta separazione tra fabbrica e Città, si riconosce il ruolo primario dellindustria per il territorio, si riparte da qui per trovare altri modelli di sviluppo, altri spazi comunitari, nuovi processi identitari. Cè anche un altro punto di contatto tra la Fabbrica ed il Festival: gli obiettivi, che Pomigliano Jazz persegue, di divulgazione, aggregazione e parità di accesso alla cultura non possono che esser figli di una coscienza politico-sociale che proprio il movimento operaio ha contribuito a creare e far crescere in seno alla comunità di Pomigliano. Linea di produzione offre un particolare racconto della Città e, allo stesso tempo, è un atto di solidarietà verso tutti i lavoratori della Fiat di Pomigliano e del suo indotto, da diversi mesi nel dramma della precarietà economica e dellincertezza per i rischi di chiusura o ridimensionamento della Fabbrica.
La mostra ha come sede principale le suggestive gallerie del Museo della Memoria di Pomigliano dArco, il primo museo comunale del Mezzogiorno dedicato ai valori umani e civili espressi dalla Resistenza, situato nellex rifugio antiaereo di Piazza Mercato. Il Museo ospita opere fotografiche di grande formato, a colori ed in bianco e nero, stampate su telo in pvc, che assemblano immagini delle fabbriche, delle lotte operaie, delle tammurriate (i canti a tamburo tradizionali del vesuviano) ad esse legate e di Pomigliano Jazz Festival.
Le foto saranno accompagnate da una serie di video clip che rielaborano questo ed altro materiale fotografico insieme ad una serie di brevi filmati. Autori delle opere fotografiche sono Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia e Silvano Caiazzo. Una sezione della mostra è allestita con le foto provenienti dallarchivio storico degli e Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano dArco, famoso collettivo musicale e teatrale nato nel 1974 intorno a un gruppo di lavoratori dellAlfasud per cantare le lotte delle fabbrica sui ritmi delle tarantelle e delle tammurriate, dando vita alla più straordinaria esperienza di fusione tra musica popolare e canzone politica mai avvenuta in Italia. Linea di produzione, inoltre, si svilupperà anche nel Parco Pubblico durante i giorni del Festival con linstallazione di alcune gigantografie sulle torri del Palco Centrale e con la proiezione dei filmati della mostra in unarea dedicata e sugli schermi del Palco Centrale.
I fotografi:
Luciano Ferrara è tra i maggiori fotoreporter italiani ed è fin dagli anni Settanta un appassionato narratore del movimento operaio in Campania. Qui presenta una serie di scatti che raccontano le grandi manifestazioni di protesta degli anni Settanta a Pomigliano e Napoli insieme agli happening musicali che di queste manifestazioni erano spesso parte integrante o il naturale prolungamento.
Roberto Masotti, tra i più accreditati fotografi darte e spettacolo doggi, ha partecipato al Festival nelle precedenti tre edizioni come performer video durante i concerti e come autore della mostra LIFE-SIZE-ACTS, opera aperta e in continuo divenire che qui trova unulteriore estensione con la proiezione di alcuni video-ritratti di musicisti e con un pannello che fa il punto sul progredire delle session fotografiche da cui scaturiscono i ritratti a grandezza naturale caratteristici del progetto.
Pino Miraglia, regista, fotografo e operatore culturale, è testimone privilegiato della vita musicale e artistica partenopea e campana. Ha seguito diverse edizioni del Festival e lintero ultimo anno di attività dellOrchestra Napoletana di Jazz, promossa dal Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli. Al Festival ha partecipato anche con due mostre: Gli occhi della musica, nel 2006, e Terra mia - Pino Daniele: 30 anni in musica, in collaborazione con Federico Vacalebre, nel 2008. Qui presenta affascinanti accostamenti tra ritratti di operai doggi e musicisti jazz uniti dal comun denominatore di un territorio: Pomigliano.
Silvano Caiazzo, fotografo pomiglianese, ha documentato le attività del Festival fin dalla sua nascita ed ha curato diverse mostre e produzioni per Pomigliano Jazz. Qui presenta una serie di foto che raccontano la nascita del Festival, il suo legame con la musica popolare ed una serie di scatti che restituiscono la forza dei live del Festival.
Orari Museo della Memoria:
- dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30;
- martedì e giovedì, visite pomeridiane dalle 16 alle 19;
- durante i giorni del Festival gli orari di visita sono prolungati fino allinizio dei concerti ed è previsto un servizio navetta che collega il Parco Pubblico ed il Museo della Memoria.
La mostra ha come sede principale le suggestive gallerie del Museo della Memoria di Pomigliano dArco, il primo museo comunale del Mezzogiorno dedicato ai valori umani e civili espressi dalla Resistenza, situato nellex rifugio antiaereo di Piazza Mercato. Il Museo ospita opere fotografiche di grande formato, a colori ed in bianco e nero, stampate su telo in pvc, che assemblano immagini delle fabbriche, delle lotte operaie, delle tammurriate (i canti a tamburo tradizionali del vesuviano) ad esse legate e di Pomigliano Jazz Festival.
Le foto saranno accompagnate da una serie di video clip che rielaborano questo ed altro materiale fotografico insieme ad una serie di brevi filmati. Autori delle opere fotografiche sono Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia e Silvano Caiazzo. Una sezione della mostra è allestita con le foto provenienti dallarchivio storico degli e Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano dArco, famoso collettivo musicale e teatrale nato nel 1974 intorno a un gruppo di lavoratori dellAlfasud per cantare le lotte delle fabbrica sui ritmi delle tarantelle e delle tammurriate, dando vita alla più straordinaria esperienza di fusione tra musica popolare e canzone politica mai avvenuta in Italia. Linea di produzione, inoltre, si svilupperà anche nel Parco Pubblico durante i giorni del Pomigliano Jazz Festival con linstallazione di alcune gigantografie sulle torri del Palco Centrale e con la proiezione dei filmati della mostra in unarea dedicata e sugli schermi del Palco Centrale.
LINEA DI PRODUZIONE
Pomigliano tra fabbrica, cultura popolare e jazz
Mostra fotografica di Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia, Silvano Caiazzo
9/27 luglio 2009 - Museo della Memoria di Pomigliano dArco
9/12 luglio 2009 - Parco Pubblico di Pomigliano dArco, nellambito di Pomigliano Jazz Festival
Da circa quarantanni, lindustria è parte integrante dellidentità di Pomigliano dArco. Da circa quindici anni, Pomigliano è la città non solo delle fabbriche, delle lotte operaie e delle tammurriate ma anche dellomonimo festival jazz. LAlfa Romeo, il maggiore degli insediamenti industriali, oggi Fiat, sorgeva negli anni Settanta in un territorio a vocazione quasi esclusivamente agricola, stravolgendone, in breve tempo, aspetto, popolazione e abitudini. Il Festival, nato nel 1996, rompeva il tradizionale connubio tra jazz e città darte, portando in periferia una musica considerata elitaria ed artisti da ogni continente. Le prime due edizioni del Festival si tengono in unarea dismessa a ridosso della zona industriale. Si tratta di una scelta dal forte valore simbolico: per la prima volta i colossi industriali sono coinvolti nella vita culturale della comunità, si tenta di ridurre la netta separazione tra fabbrica e Città, si riconosce il ruolo primario dellindustria per il territorio, si riparte da qui per trovare altri modelli di sviluppo, altri spazi comunitari, nuovi processi identitari. Cè anche un altro punto di contatto tra la Fabbrica ed il Festival: gli obiettivi, che Pomigliano Jazz persegue, di divulgazione, aggregazione e parità di accesso alla cultura non possono che esser figli di una coscienza politico-sociale che proprio il movimento operaio ha contribuito a creare e far crescere in seno alla comunità di Pomigliano. Linea di produzione offre un particolare racconto della Città e, allo stesso tempo, è un atto di solidarietà verso tutti i lavoratori della Fiat di Pomigliano e del suo indotto, da diversi mesi nel dramma della precarietà economica e dellincertezza per i rischi di chiusura o ridimensionamento della Fabbrica.
La mostra ha come sede principale le suggestive gallerie del Museo della Memoria di Pomigliano dArco, il primo museo comunale del Mezzogiorno dedicato ai valori umani e civili espressi dalla Resistenza, situato nellex rifugio antiaereo di Piazza Mercato. Il Museo ospita opere fotografiche di grande formato, a colori ed in bianco e nero, stampate su telo in pvc, che assemblano immagini delle fabbriche, delle lotte operaie, delle tammurriate (i canti a tamburo tradizionali del vesuviano) ad esse legate e di Pomigliano Jazz Festival.
Le foto saranno accompagnate da una serie di video clip che rielaborano questo ed altro materiale fotografico insieme ad una serie di brevi filmati. Autori delle opere fotografiche sono Luciano Ferrara, Roberto Masotti, Pino Miraglia e Silvano Caiazzo. Una sezione della mostra è allestita con le foto provenienti dallarchivio storico degli e Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano dArco, famoso collettivo musicale e teatrale nato nel 1974 intorno a un gruppo di lavoratori dellAlfasud per cantare le lotte delle fabbrica sui ritmi delle tarantelle e delle tammurriate, dando vita alla più straordinaria esperienza di fusione tra musica popolare e canzone politica mai avvenuta in Italia. Linea di produzione, inoltre, si svilupperà anche nel Parco Pubblico durante i giorni del Festival con linstallazione di alcune gigantografie sulle torri del Palco Centrale e con la proiezione dei filmati della mostra in unarea dedicata e sugli schermi del Palco Centrale.
I fotografi:
Luciano Ferrara è tra i maggiori fotoreporter italiani ed è fin dagli anni Settanta un appassionato narratore del movimento operaio in Campania. Qui presenta una serie di scatti che raccontano le grandi manifestazioni di protesta degli anni Settanta a Pomigliano e Napoli insieme agli happening musicali che di queste manifestazioni erano spesso parte integrante o il naturale prolungamento.
Roberto Masotti, tra i più accreditati fotografi darte e spettacolo doggi, ha partecipato al Festival nelle precedenti tre edizioni come performer video durante i concerti e come autore della mostra LIFE-SIZE-ACTS, opera aperta e in continuo divenire che qui trova unulteriore estensione con la proiezione di alcuni video-ritratti di musicisti e con un pannello che fa il punto sul progredire delle session fotografiche da cui scaturiscono i ritratti a grandezza naturale caratteristici del progetto.
Pino Miraglia, regista, fotografo e operatore culturale, è testimone privilegiato della vita musicale e artistica partenopea e campana. Ha seguito diverse edizioni del Festival e lintero ultimo anno di attività dellOrchestra Napoletana di Jazz, promossa dal Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli. Al Festival ha partecipato anche con due mostre: Gli occhi della musica, nel 2006, e Terra mia - Pino Daniele: 30 anni in musica, in collaborazione con Federico Vacalebre, nel 2008. Qui presenta affascinanti accostamenti tra ritratti di operai doggi e musicisti jazz uniti dal comun denominatore di un territorio: Pomigliano.
Silvano Caiazzo, fotografo pomiglianese, ha documentato le attività del Festival fin dalla sua nascita ed ha curato diverse mostre e produzioni per Pomigliano Jazz. Qui presenta una serie di foto che raccontano la nascita del Festival, il suo legame con la musica popolare ed una serie di scatti che restituiscono la forza dei live del Festival.
Orari Museo della Memoria:
- dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30;
- martedì e giovedì, visite pomeridiane dalle 16 alle 19;
- durante i giorni del Festival gli orari di visita sono prolungati fino allinizio dei concerti ed è previsto un servizio navetta che collega il Parco Pubblico ed il Museo della Memoria.