Massimo Ferrante in concerto
presenta il suo terzo album “Jamu”

Giovedì 22 ottobre, ore 22.30

Volver Cafè (via Bellini, 56 - Napoli)

Ingresso Gratuito



Perlustratore della musica tradizionale del sud Italia, cantore sensibile ed interprete sincero della canzone meridionale, dopo i sorprendenti “U Ciucciu” del 2005 e “Ricuordi” del 2006, ecco in uscita la nuova e originale prova di Massimo Ferrante, che con Jamu prosegue nel suo impegno teso a perlustrare ad ampio raggio la realtà musicale e sociale dell’Italia del Sud.

Il suo concerto è un viaggio nei suoni e nelle storie di un’Italia che rischia di essere dimenticata.

Tarantelle, canti di lavoro, tammurriate, serenate sono interpretate in uno stile coinvolgente; il suo canto inconfondibile e il suono altrettanto riconoscibile di una chitarra a 12 corde marcano un’incisione che vive di accostamenti stilistici arditi.

L’apertura e la chiusura sono affidate alla ripresa di una celebre poesia di Ignazio Buttitta, Lingua e dialettu, tramutata in canzone grazie all’arrangiamento e ai corposi interventi strumentali di Antonello Paliotti (chitarra classica, fisarmonica, mandolino, basso).

Appartengono sempre a Buttitta le parole di Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali, dedicati al sindacalista ucciso dalla mafia in Sicilia nel 1955, che Ferrante interpreta accompagnandosi con la chitarra catanese.



Un recupero importante è la Strina du judeo, un tradizionale calabro proposto con belle variazioni da Ferrante in compagnia del suo trio stabile: Lutte Berg – attuale produttore artistico - alla chitarra elettrica, Lello Petrarca – valido polistrumentista - al basso ed Enrico Del Gaudio – produttore artistico dei due precedenti dischi - alla batteria.

Ari cincu è invece un canto joggese trasposto in stile bandistico e in cui, tra i fiati, si ascolta il clarinetto di Francesco Banchini.

L’amaro e ironico Ha detto De Gasperi a tutti i divoti, è interpretato in “bianco e nero” dal solo Ferrante alla maniera dei vecchi cantastorie.

Tu compagno, è un brano scritto in origine dal Canzoniere delle Lame, che Ferrante dedica ai politici di sinistra odierni e in cui ospita E Zèzi (Angelo De Falco, Massimo Mollo, Pasquale Terracciano), amici musicisti con cui collabora da tempo.

E se non può mancare una sostenuta Tarantella minore, Ferrante nemmeno si scorda delle minoranze occitane di Guardia piemontese, in provincia di Cosenza, riprendendo una surreale canzone in lingua d’oc (La piov e la fai soulelh). É qui che incontriamo la voce di Myriam Lattanzio, che ritorna nei cori di altri brani assieme alle Ficu Fresche.