NAPOLI - Proiezione del documentario "Le case bianche"
05-02-2011 - Archivio Storico de Lo Strillone
Giovedì 10 febbraio 2011 alle ore 16.00, presso l´auditorium del Centro Polifunzionale In Campus di via Mezzocannone 14 (ex Mensa Universitaria), avrà luogo la proiezione del documentario "Le case bianche". A seguire ci sarà l´incontro con gli autori, Mauro Ascione ed Emanuele Tammaro.
L´incontro è organizzato all´interno del corso di "Introduzione al documentario" curato dalla Mediateca Santa Sofia e da FILMapART.
La partecipazione è libera fino a esaurimento posti.
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LE CASE BIANCHE è un documentario on the road girato durante le riprese del film Marpiccolo del regista Alessandro di Robilant. Il regista insieme alla produzione ha fortemente voluto lavorare nel quartiere Paolo VI, nella periferia più povera di Taranto coinvolgendo gli abitanti sia come attori e comparse sia usando le loro case, i loro spazi come scenografia naturale.
Il regista, gli attori, i collaboratori, ma soprattutto gli abitanti, mettono a nudo attraverso un continuo altalenare tra la finzione filmica e la realtà, riflessioni sul film, sulla storia narrata, sul legame tra questa storia e la vita e le lotte di tutti i giorni. Uno spaccato di verità sulla vita del quartiere, sul difficile e doloroso rapporto con lILVA, lindustria siderurgica più inquinante dItalia, sul rapporto con la città, le sue istituzioni e i suoi servizi distanti in ogni senso. E nonostante tutto cè la voglia di sentirsi uniti, di sentirsi popolo che sa scoprire i valori della solidarietà, della condivisione, della Festa.
L´incontro è organizzato all´interno del corso di "Introduzione al documentario" curato dalla Mediateca Santa Sofia e da FILMapART.
La partecipazione è libera fino a esaurimento posti.
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LE CASE BIANCHE è un documentario on the road girato durante le riprese del film Marpiccolo del regista Alessandro di Robilant. Il regista insieme alla produzione ha fortemente voluto lavorare nel quartiere Paolo VI, nella periferia più povera di Taranto coinvolgendo gli abitanti sia come attori e comparse sia usando le loro case, i loro spazi come scenografia naturale.
Il regista, gli attori, i collaboratori, ma soprattutto gli abitanti, mettono a nudo attraverso un continuo altalenare tra la finzione filmica e la realtà, riflessioni sul film, sulla storia narrata, sul legame tra questa storia e la vita e le lotte di tutti i giorni. Uno spaccato di verità sulla vita del quartiere, sul difficile e doloroso rapporto con lILVA, lindustria siderurgica più inquinante dItalia, sul rapporto con la città, le sue istituzioni e i suoi servizi distanti in ogni senso. E nonostante tutto cè la voglia di sentirsi uniti, di sentirsi popolo che sa scoprire i valori della solidarietà, della condivisione, della Festa.
